MERANO, PALAZZO ZARENBRUNN TORNI ALLA COMUNITÀ
RUSSA, CENTRO D'ACCOGLIENZA OLTRAGGIO ALLA RUSSIA
Palazzo
Zarenbrunn in via Schaffer a Merano fu costruito in stile classicistico
dall'architetto meranese Tobias Brenner, per volontà e grazie all'ingente
lascito della ricca duchessa moscovita Nadezda Ivanovna Borodine, che aveva a
lungo soggiornato a Merano per curarsi della tubercolosi, così come fin dalla
fine del 1700 soggiornarono a Merano molte facoltose personalità russe che
intendevano beneficiare delle favorevoli condizioni climatiche offerte dalla
città.
Il
complesso Zarenbrunn ospita, sotto la cupola a bulbo, la chiesa ortodossa di S.
Nicola Taumaturgo, con iconostasi lignea e una preziosa collezione di icone,
arredi sacri, testi in diverse lingue, documenti e testimonianze riguardanti la
comunità russo-ortodossa che risiedeva stabilmente o soggiornava stagionalmente
a Merano.
La
struttura è di proprietà della Provincia autonoma di Bolzano che lo scorso anno
ha reso noto di voler concedere per 9 anni i locali di Villa Borodine alle
associazioni russe altoatesine, e di voler voler affidare la chiesa al
Coordinamento delle chiese russe-ortodosse d'Italia, scelte a parer nostro del
tutto corrette e condivisibili, rendere fruibile ai cittadini la struttura ed
in particolare affidarla alla comunità russa locale pare giusto, saggio e
doveroso.
Al
contrario, apprendiamo con disappunto in queste settimane attraverso gli organi
d'informazione che le intenzioni della Provincia e dell'Amministrazione
comunale siano cambiate drasticamente, e che intendano destinare lo stesso
palazzo storico all'accoglienza degli immigrati che giungeranno in Alto Adige.
Ebbene,
questa scelta è a parer nostro del tutto inaccettabile, non intendiamo entrare
nel merito delle politiche sull'immigrazione che intendono adottare le
Amministrazioni locali, ma non possiamo assistere silenti alla trasformazione
di uno dei più importanti e storici contributi architettonici della cultura
russa nel nostro Paese in un centro d'accoglienza per migranti. Esisteranno
certamente luoghi più consoni sul territorio meranese. Palazzo Zarenbrunn e la
chiesa di San Nicola devono tornare nella disponibilità della cittadinanza
meranese ed essere affidati alla comunità russa, i quali antenati hanno voluto
e donato quest'importante complesso alla nostra Terra. Una scelta così
inopportuna come quella che si accingono a fare Provincia e Comune, dimostrando
una scarsa sensibilità circa il valore storico-artistico e simbolico della
struttura, rischia seriamente di essere interpretata come un'offesa per l'intera
comunità russa in Italia e un oltraggio nei confronti della Russia stessa.
Auspichiamo vivamente che il progetto d'accoglienza a palazzo Zarenbrunn venga
al più presto abbandonato e che si possa tornare sulla strada intrapresa nel
2016, restituendo così una volta per tutte l'area a chi la ha a cuore. Con la
presente porteremo a conoscenza di quanto sta per accadere anche le Autorità
russe, italiane e la diplomazia che si occupa delle relazioni tra Italia e
Russia.
I
firmatari del presente si costituiscono in Comitato, dando vita a partire da
oggi ad un movimento d'opinione che persisterà in iniziative finalizzate alla
restituzione di palazzo Zarenbrunn alla Comunità Russa, il Comitato verrà
soppresso soltanto una volta che la situazione verrà risolta.
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