venerdì 4 agosto 2017

Il gruppo nazista gruppo S14 ha annunciato la preparazione di una «pulizia dei filorussi» a Kiev




Il gruppo nazista gruppo S14 ha annunciato la preparazione di una «pulizia dei filorussi» a Kiev

Questo ha scritto sulla sua pagina Facebook il coordinatore S14 Sergej Mazur. Ha anche riportato i dati della prima vittima prevista dalla «pulizia» - Svetlana P., con fotografia e indirizzo di casa. La donna è stata definita «secessionista». I nazisti del S14 l’accusano di essere stata in Russia e di essere impegnata nella raccolta di aiuti umanitari per i prigionieri politici, di essere amica del giornalista Ruslan Kozab e del rappresentante dei socialisti Denis Zharki, dell'iniziatrice delle proteste contro la ridenominazione delle vie di Kiev Elena Berezhna e di altre persone che i nazional-radicali considerano «nemici dell'Ucraina».

Il gruppo S14 ha invitato i «patrioti» la sera del 2 agosto a «passeggiare» davanti alla residenza di Svetlana P., «per rendere impossibili la provocazione dei separatisti». «Gli attivisti» sono già stati a casa della donna fingendosi la polizia ed hanno anche chiamato il marito al lavoro per chiedere che la moglie apra la porta (e successivamente lo hanno aspettato quando il marito è uscito di casa). «Sono già venuti tre «Bravi ragazzi»! Pensare ad una donna incinta - tre uomini. I due si sono presentati come «organizzazione sociale S14», uno frettolosamente ha mostrato qualche documento in cui ha dichiarato di essere un qualche tipo di poliziotto. Ma non ha dichiarato né il nome, né il titolo. Si è giustificato solo per non essere in divisa. Hanno iserito dei volantini in TUTTE le cassette postali di casa nostra. Molti i testimoni - il portiere, capo casa, gli inquilini tutti d'accordo e pronti a identificarli», scrive Svetlana sugli indesiderati visitatori.

Nei volantini che hanno inserito nelle cassette postali c’è la fotografia con i dati anagrafici dei «separatisti» ed un avvertimento: «Qui vive una propagandista russa!» Oltre a ciò anche «cartelli» del gruppo S14 incollati a tutti gli ingressi dell’edificio multipiano. «Ero in chiesa: mi sono confessata e fatto la comunione. Sono pronta a tutto. Al mio arrivo ho raccontato l’accaduto a tutti i vicini di casa, anche la casa è pronta. Mi sentirei più tranquilla se chi mi ha offerto aiuto, oggi passeggiasse un po’ per il quartiere», Svetlana ha chiesto aiuto ai cittadini di Kiev. E lo l’hanno aiutata: hanno organizzato turni di sorveglianza sotto la casa visitata dagli «attivisti». «Qui ci sono i nostri uomini ... un inchino a loro. Gli occhi pieni di lacrime di gratitudine!!! Io lo confesso, pensavo che FB fosse limitato, mi scuso ... Non penserò più questo ! E queste persone, tra l'altro, sono impegnate al lavoro, in famiglia», scrive Svetlana.

Nel febbraio del 2017 a Kiev conobbero Svetlana P. perché lei, in risposta alla proposta degli insegnanti di suo figlio (ha tre figli) di raccogliere aiuti per i partecipanti alla ATO ha pubblicato l'immagine di un monumento dei bambini di Donetsk uccisi. «Io e la mia famiglia non siamo mai stati minacciati dai connazionali dal Donbass», ha scritto e ha chiesto ai suoi figli di non essere coinvolti in una discutibile iniziativa. «Mutilare le loro anime ecco ora quello che sta succedendo, far disegnare loro i punitori o chiedere di raccogliere elemosine – è del tutto inaccettabile. Per me nessun ucraino del Donbass o di Leopoli sarà mai un nemico, anche se è stato detto in tv. A proposito anche il russo (mai sarà nemico ndt)» ha aggiunto Svetlana

E suo marito Vadim ha scritto che nessuno obbligherà i loro bambini a scrivere lettere alle persone nell'esercito, che «ammazzano la popolazione civile del Donbass». Alla fine una delle madri a cui non piaceva la posizione della famiglia P., ha inviato una denuncia ai Servizi ucraini e organizzato un’inchiesta a scuola. Su 32 genitori dei compagni di classe dei figli di Svetlana la spia è stata sostenuta solo da due. Tuttavia, da allora, Svetlana P. è stata oggetto di molte attenzioni da parte dei nazional-radicali, coperti dall’impunità e dal permissivismo.




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