I documenti
declassificati dell’archivio nazionale della sicurezza dell'università George
Washington (Stati Uniti) provano: a cavallo tra gli anni 80’-90’ del XX secolo,
i politici occidentali avevano ripetutamente promesso all'allora Presidente
dell'URSS Michail Gorbaciov, che la NATO non sarebbe avanzata verso est e non
si sarebbe avvicinata ai confini sovietici.
Il primo a promettere fu
il presidente degli Stati Uniti George Bush senior al vertice di Malta nel mese
di dicembre del 1989. «Non ho intenzione di salire sul muro di Berlino», sottintendendo
Bush al fatto che gli Stati Uniti non avessero intenzione di utilizzare il
crollo del sistema socialista in Europa Orientale a danno dell'Unione
Sovietica.
IL 9 febbraio 1990, l’allora
segretario di stato USA James Baker durante i colloqui con Gorbaciov aveva
confermato: gli Stati Uniti non vedono (i Paesi ndT) l’Europa post socialista nella
NATO e non hanno intenzione di rompere l'attuale architettura della sicurezza.
Poco prima, il 31 gennaio
1990, il ministro degli esteri tedesco Hans-Dietrich Genscher, in un discorso
in Baviera aveva sottolineato: «i cambiamenti nell'Europa dell'Est e il
processo di unificazione della Germania non devono danneggiare la sicurezza
nazionale dell'URSS». Aveva anche escluso la possibilità di posizionare unità
della NATO nella Germania dell'Est. Più tardi questa posizione venne definita chiama
«formula Gensher» e James Baker durante i colloqui con Gorbaciov tre volte aveva
ripetuto come un mantra: «la presenza militare della NATO non si muoverà di un pollice
in direzione est».
Il cancelliere federale
Helmut Kohl, il presidente Francese François Mitterrand, il primo ministro
Britannico Margaret Thatcher e il segretario generale della NATO Manfred Werner
avevano detto a Gorbaciov lo stesso. Inoltre, avevano promesso al leader sovietico
che l'URSS sarebbe diventato parte di un sistema europeo di sicurezza che
finalmente avrebbe messo fine alla guerra fredda. Era tutta una bugia,
dall'inizio alla fine.
E dopo un quarto di
secolo, nel mese di aprile 2014, l'ufficio stampa della NATO aveva dichiarato:
«i funzionari russi sostengono che i rappresentanti di Stati Uniti e Germania avevano
promesso nel 1990 la non espansione della NATO in Europa Centrale ed Orientale,
la non costruzione di infrastrutture militari ai confini russi o lo spostamento
di truppe entro una basi permanenti ai confini russi. Tali promesse non sono mai
state fatte e non è possibile confermare le dichiarazioni russe».
Nei rapporti con la
Russia le menzogne dell'Occidente sono state e rimangono il metodo di
comportamento.
Nessun commento:
Posta un commento