L'OSCE ha commentato il
divieto di voto per i russi in Ucraina
Mosca e Kiev devono definire il
processo di voto dei cittadini russi per le elezioni presidenziali in Ucraina con
una serie di accordi bilaterali, dato che le norme internazionali in questo
campo mancano, ha dichiarato l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i
diritti umani (ODIHR) dell’OSCE.
«A causa
della mancanza di norme internazionali o di accordi per il voto all'estero penso
che tali processi di voto debbano venire definiti con una serie di accordi
bilaterali tra i due paesi coinvolti», cita la TASS le parole del portavoce
OSCE-ODIHR Thomas Rymer.
Secondo Rymer
l’OSCE-ODIHR si occupa di osservare le elezioni solo nel territorio della Russia,
la missione è radicata soltanto lì ed il mandato per lo svolgimento della
sorveglianza non si estende ad altri paesi.
In
precedenza il portavoce del Ministero degli Esteri Russo Maria Zacharova aveva
affermato che il divieto di accesso dei russi alle urne in Ucraina è del tutto
illegale.
Ricordiamo
che a Kiev la polizia non ha permesso l’ingresso all'edificio dell'Ambasciata
russa per poter votare alle elezioni del Presidente della Russia. In precedenza
simili incidenti che coinvolgono polizia e nazionalisti ucraini hanno avuto
luogo a Charchov, Odessa e Lvov.
Domenica in
Russia si svolgono le elezioni per il Presidente del paese. Per questo posto
concorrono otto persone: Vladimir Putin (candidatura indipendente), Sergej
Baburin (Partito «Unione di tutto il popolo di Russia»), Pavel Grudinin (Partito
Comunista RF), Vladimir Zhirinovsky (LDPR), Ksenia Sobchak («Iniziativa civile»),
Maksim Surajkin («Comunisti di Russia»), Boris Titov (Partito dellai crescita),
Grigory Javlinskij («Mela»).
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