Briefing della Rappresentante del MID della Russia, M.V.
Zacharova – Kerch’ 16 maggio 2018
Questo è un grande, imponente progetto. Ma come sempre attorno
ad un grande e imponente progetto fin dalla discussione del progetto, dalla sua
pianificazione sino alla della sua realizzazione, crescono attorno miti e
leggende, purtroppo, negative. E se gli abitanti della penisola e gli altri
russi guardano a questo progetto con malcelato orgoglio, ottimismo e speranza sin
dagli inizi della sua realizzazione, molti occidentali e, naturalmente, i media
ucraini sistematicamente hanno cercato di screditarne il processo di
costruzione. Vi sono stati attacchi informatici, falsificazioni da parte dei
funzionari, dei politici, dei media e dell’opinione pubblica. Purtroppo, in
Ucraina ed in alcuni paesi europei, tutto era così normale, ridicolo, assurdo
che l'ufficio stampa del ponte di Crimea, sul suo account ufficiale su
«Facebook», ha anche inventato uno speciale hashtag per tali pubblicazioni - #MitisulPontediCrimea.
Naturalmente tutte queste informazioni fantasiose una volta confutate, sono
state dissipati dagli esperti, sì, e dal tempo stesso. Ora essendo a poca
distanza da questo grande ponte, e guardando come su esso già passino centinaia
di autoveicoli propongo di ricordare le falsità più assurde.
Non si è avuto il tempo di informare sull'avvio del progetto
che in Ucraina si sono affrettati a rassicurare loro stessi che sarebbe stato
impossibile costruirlo. In particolare la «stampa libera» ucraina, nel mese di
aprile del 2016, aveva deciso che per una corretta credibilità sarebbe stato
meglio fare affidamento sulle valutazioni delle "autorità" e sulle
opinioni dei politici locali. Il principale critico del ponte è stato uno degli
organizzatori del blocco della penisola L. Isljamov che, diventando un esperto
di fondi marini e degli oceani disse che il livello del ghiaccio del mare di
Azov e le forti folate di vento impediranno la realizzazione del progetto. Un
altro politico ucraino R. Bessmertnij dette questo giudizio: «Non ci sarà alcun
ponte ... i russi mettono i pali per di più di un decennio». Ma il vice
ministro delle infrastrutture dell'Ucraina Viktor Omel’jan decise di contare i
soldi del bilancio di qualcun altro ed ha affermato che «bisogna essere
realisti, non ci sono soldi nel bilancio russo». Il bilancio, secondo lui, peggiora
di giorno in giorno e quindi non si può contare su nessuno di questi «megaprogetti».
Questi sono solo fatti e poi ci accusano noi di disinformazione, di propaganda
e su questa base interrompono i giornalisti, sia rappresentanti di media russi,
che sono cittadini russi.
Contrariamente alle previsioni di questi «luminari» dell’ingegneria
edile, il progetto ha iniziato a concretizzarsi agli occhi meravigliati di
«esperti». La situazione doveva essere in qualche modo corretta per risolvere i
problemi anche dell’establishment ucraino. Ecco che è iniziata la macchina
della propaganda delle fake news, dei leader della stampa, fra cui naturalmente
i media ucraini, mentre in Occidente le loro idee venivano attivamente raccolte,
stampate e completate. Nel mese di agosto 2017 la «BBC» ha definito questo
progetto «contraddittorio», tutto era condito con una buona dose di scetticismo
dai giornalisti britannici. Man mano che la costruzione avanzava venivano inventate
nuove fandonie, come ad esempio: «dei 600 pilastri del ponte, 256 si trovano
quasi al centro dello stretto di Kerch, spezzati in due punti e le crepe probabilmente
sono ben visibili nelle foto».
Un altro mito: i costruttori del ponte di Crimea non sono
riusciti a porre le campate in metallo del sovrappasso automobilistico nel
distretto «Nasyp’-Farvater». Poi è arrivata un’altra disgrazia, si scopre che a
malapena si è riusciti con grande fatica a risolvere l'incidente precedente - un
riscaldamento catastrofico compensandolo con energia aggiuntiva, in caso di
emergenza, trasferita dalle centrali idroelettriche siberiane.
Poi un altro «tsunami» di incomprensioni di informazioni arrivate
alla fine dell'estate del 2017, quando sono stati costruiti gli archi stradali
e ferroviari. Letteralmente ogni secondo politici ucraini, blogger si sono
sentito esperti in costruzioni di ponti ed ha cominciato a sostenere che dopo
l'installazione degli archi ferroviari, probabilmente un supporto si era
spostato di un metro, un altro di un metro e mezzo. «Nessuno sa cosa fare», è
una citazione che riporto.
Difficile contare il numero di volte in cui la stampa definii
«sepolto» il progetto, in realtà continuando ad andare verso la sua
conclusione. Sono state utilizzate misure drastiche di propaganda, propaganda
nera. Si decise allora di colpire «allo stomaco» con uno strumento più efficace.
Per loro è diventato l’edizione ucraina «Versija» che nel mese di settembre del
2017 pubblica un articolo sul fatto che il ponte in realtà non esiste, e che le
foto del cantiere è solo un abile falso fatto negli studi della «Mosfilm».
Presumibilmente con plastilina giocattolo e modelli di veicoli in transito,
mentre l’arco ferroviario - è un
ologramma. Non mi sto inventando nulla, è stato tutto pubblicato sui media di
questo paese (Ucraina ndt) che ci accusa di propaganda. Inoltre, un dubbio era
stato suscitato dalle fotografie troppo colorate pubblicate dall'ufficio stampa
del ponte. In qualità di «assassino», a quanto pare, come ultimo argomento i giornalisti
avevano scritto che «militari ucraini già da tempo hanno bombardato i patetici
tentativi russi di porre i pali» del futuro ponte. Anche questa è una citazione
dai media dell'Ucraina.
Il ponte c'è, e sul ponte si può transitare. Io stessa l’ho
provato e lo consiglio a tutti. Non ascoltare e non leggete tutte queste
stronzate.
Nel mese di ottobre 2017 nell’edizione ucraina online
«Dialog», è stato scritto che il ponte andava smontato del tutto e che a tale decisione
era arrivata la stessa Russia. Il portale ucraino di lingua inglese «Ukanianword»,
ha scritto che la costruzione del ponte avrebbe causato danni irreparabili
all'ecosistema del Mar Nero e del Mar d'Azov, e l'agenzia «Junian» l’ha
valutato nella sua vulnerabilità dal punto di vista militare, dicendo che
sarebbe stato possibile bombardarlo dall’aria e dall'acqua. Ho una proposta per
«Junian»: forse, prima di pensare a come si può bombardare il ponte, pensate alle
città dell'Ucraina e cosa si può fare con loro? Non è una mia immaginazione e una
fantasia di «Junian». Ma è possibile iniziare queste fantasie non con obiettivi
russi, ma per una volta i media ucraini iniziare a scrivere di loro stessi?
Abbastanza fresco di stampa per esempio – anche in questo
caso dai media ucraini. Nel mese di aprile sono stati nuovamente pubblicate le
dichiarazioni del Procuratore generale dell'Ucraina Jurij Luzenko relativamente
all'arresto di una nave russa, che presumibilmente estraeva sabbia illegalmente
nel golfo di Karkinit del Mar Nero per la costruzione di un attraversamento.
È interessante notare come i media ucraini più scommettono su
una vera e propria falsificazione dei fatti relativi alla costruzione del
ponte, più i media occidentali più enfasi pongono sullo scetticismo nei
confronti del progetto. Tutto calcolato – i nostri soldi e quelli degli ucraini
che non ci sono, calcolano i danni per l'economia ucraina e le difficoltà del
passaggio delle navi determinate dalle dimensioni dello spazio sotto il ponte.
Nel mese di novembre del 2017 è uscito un ottimo articolo sul ponte di Crimea
sotto lo scettico titolo «Putin's bridge to Crimea may carry more symbolism
than traffic» («Il Ponte di Crimea di Putin è più il simbolismo che l’uso
pratico»). Questo, tra l'altro, il «New York Times». In esso al lettore vengono
«tirati fuori» tutti i possibili dubbi legati alla costruzione, a partire dalle
incongruità del progetto, e che termina con le affermazioni che nessuna azienda
inizialmente non voleva partecipare alla sua costruzione. Nel gennaio dello
stesso anno il suo parere esperto circa la fattibilità del ponte l’ha espresso l’americano
«brain trust» «Consiglio atlantico». Secondo loro il ponte non vivrà a lungo
dopo la costruzione e, in generale, potrebbe crollare in qualsiasi momento.
Ecco proprio così preso e citato.
È semplicemente impossibile contare le tonnellate di falsità,
collage di foto, insinuazioni e falsificazioni in materia di ponte di Crimea.
Loro. Non le voglio elencare. Vorrei avvertirvi che, purtroppo, per quanto
riguarda il ponte di Crimea, gli altri progetti e la vita del nostro paese, in
generale, questo durerà molto. E questo prosegue sia ieri che oggi. Il Dipartimento
di stato degli Stati Uniti ha affermato che il ponte impedisce il traffico
delle navi. Quale navigazione impedisce questo ponte? Ho pensato a lungo, ho
chiamato esperti, guardato la mappa e mi sono interrogata. Poi ho capito cosa
hanno detto i colleghi del Dipartimento di stato degli Stati Uniti. Certo il
ponte impedisce il passaggio, questo ponte l'unica cosa che può impedire è il passaggio
della sesta flotta degli Stati Uniti che sarà trasferita (secondo una dichiarazione
del Dipartimento di stato degli USA di un paio di anni fa) fino alle coste
della Bielorussia. Questo è il passaggio che il ponte può davvero ostacolare.
Tutto il resto è esclusivamente e solo a favore dell’interazione, della
cooperazione e dello sviluppo economico.
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