giovedì 13 settembre 2018

COMUNICATO DELL'AMBASCIATA RUSSA NEGLI USA SUL CASO BUTINA




Il 10 settembre un rappresentante dell'Ambasciata era presente all’udienza del Tribunale per il caso della cittadina russa, la studentessa Marija Butina. Veniva discussa la richiesta di modifica delle misure cautelari. Le argomentazioni dell'avvocato difensore sono state alla fine ignorate. La corte ha parteggiato per l’accusa lasciando Maria in carcere sino al momento del processo a causa di un «alto rischio di fuga». Inoltre il giudice ha vietato alle parti di dare commenti ai media. La stampa americana e con la tacita approvazione delle autorità, diffonde il tema della "spia russa", anche se nessuna accusa del genere è stata formalmente intentata contro Marija. Ora l'avvocato non può nemmeno negarlo pubblicamente.

Pubblicate alla vigilia del processo le argomentazioni dell'ufficio del pubblico ministero degli Stati Uniti (che come registrazione legale della russofobia non possono che essere definite) meritano un'analisi dettagliata per comprendere il teatro dell'assurdo che si sta verificando attorno a Marija. Così, è stato meticolosamente calcolato il numero delle nostre note al dipartimento di stato per il suo caso e le visite alla nostra concittadina in carcere da parte del personale del Consolato. L'indicatore quantitativo di tutto questo ha permesso di confermare al processo che la cittadina russa rappresenta un "valore" per il proprio Stato.

Per stabilire questo non c'era bisogno di fare calcoli. Marija non è l'unico cittadino della Russia che visitiamo nelle carceri americane. Consapevoli che queste visite causano irritazione in quanto ci permettono di conoscere cose che accadono nelle carceri degli Stati Uniti in piena violazione dei diritti elementari dell'uomo - diritti dei nostri cittadini – di prima mano.

Possiamo affermare con sicurezza che se il caso continuerà, l'ufficio del pubblico ministero perderà il conto delle nostre note ufficiali al dipartimento della politica estera degli Stati Uniti. La "valutazione" del nostro lavoro ufficiale da parte della procura degli Stati Uniti, lo promettiamo, sarà oggetto di una nota a parte.

Potrebbe essere sorprendente il menzionare da parte dell'ufficio del procuratore del canale "RT" che "illumina criticamente il processo". Il primo emendamento della costituzione americana dovrebbe proteggere i giornalisti negli Stati Uniti da tali attacchi, ma, a quanto pare, non quelli russi. Tutto è fatto per garantire che il pubblico riceva il meno possibile informazioni affidabili e obiettive sugli spettacoli mal recitati.

Che questo sia esattamente il caso è evidenziato dall’aver riconosciuto, obtorto collo, da parte della procura dell'insussistenza di una delle principali accuse mosse contro Marija Butina in origine: intimità in cambio del raggiungimento degli obiettivi. Ci sono voluti due mesi per riconoscere l'ovvio - una traduzione e interpretazione illetterata di un frammento della corrispondenza privata di Marija. Si potrebbe solo accogliere una simile decisione dell'ufficio dell'accusatore come primo passo verso un ritiro graduale delle altre accuse, non meno infondate.

Diventato di dominio pubblico ne consegue che le onclusioni della procura in gran parte si basano su discorsi pubblici e fotografie di Marija, tra cui quelle con diplomatici russi (avviamo tutti coloro che intendessero fare una fotografia con noi negli Stati Uniti che questa assume un potenziale pericolo di utilizzo come «prova fotografica» in un tribunale americano).

Se le autorità ricadono in un "Nuovo Maccartismo" questo è un problema interno degli Stati Uniti. I diplomatici russi, i russi in America e gli americani non dovrebbero essere presi di mira per relazioni interpersonali aperte.

Visiteremo Marija Butin in prigione questa settimana. Continueremo a far valere i suoi diritti legali e richiedere alle autorità statunitensi la sua liberazione.


#FreeMariaButina 

 


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