Commento della Rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri
Russo Marija Zacharova in relazione alla preparazione di provocazioni da parte di
Kiev nel sud-est dell'Ucraina
La scorsa settimana, in
un'intervista alla radio Komsomolskaja Pravda, il Ministro degli Esteri russo
Sergej Lavrov aveva espresso preoccupazione per il rafforzamento delle forze
armate ucraine nel sud-est dell'Ucraina, così come per i preparativi di Kiev
per possibili azioni militari contro le Repubbliche popolari di Donezk e Lugansk.
Secondo il Ministro queste azioni delle autorità ucraine sono dirette, prima di
tutto, all'organizzazione di provocazioni armate sulla linea di contatto, oltre
che sul confine russo-ucraino nella Repubblica di Crimea, allo scopo di
estendere la legge marziale che scade il 25 dicembre. L'estensione della legge
marziale consentirà, a fronte del basso rating del presidente dell'Ucraina Petr
Poroshenko. di rinviare le elezioni presidenziali.
Letteralmente lo stesso giorno,
il 17 dicembre, in un incontro con gli studenti della città di Dnepr (l'ex
città di Dnepropetrovsk), P. Poroshenko ha confermato il trasferimento a
aggiuntivo di un certo numero di unità militari delle forze armate ucraine nel
Donbass. Kiev non nasconde più le sue intenzioni aggressive. Ogni giorno si ha notizia
della crescente attività dei militari ucraini lungo la linea di contatto nel
Donbass, in particolare in direzioni di Mariupol e Gorlovka. È possibile che
nei prossimi giorni le forze armate ucraine possano passare alle ostilità su
vasta scala.
Allo stesso tempo vediamo che
Kiev sta prendendo in considerazione altre opzioni per esacerbare la situazione
nella regione e estendere la legge marziale, oltre a condurre un'operazione di
terra. Siamo molto preoccupati per la pubblicazione da parte di
"esperti" sul possibile uso di armi chimiche da parte delle unità
armate della DNR e LNR, notizie che sempre più stanno apparendo sui media
ucraini. Ricordiamo anche la dichiarazione del capo della delegazione
permanente dell'Ucraina presso l'Assemblea parlamentare della NATO I. Friz sulla
"produzione da parte della Russia di armi chimiche e biologiche per un uso
contro l'Ucraina". Questa circostanza suggerisce come gli strateghi di Kiev
abbiano programmato a fondo e siano disposti a mettere in pratica l'esperienza
dei loro tutori stranieri nell’organizzare provocazioni con l'uso di armi di
distruzione di massa.
Abbiamo anche notato come
giorni fa il capo della direzione generale dei sistemi di comunicazione e
informazione dello stato maggiore delle forze armate dell'Ucraina, il maggiore
generale V.V. Rapko, abbia annunciato che le divisioni di sicurezza cibernetica
siano state trasferite in modalità di combattimento. L'attiva esasperazione di
questo argomento da parte di un rappresentante dell'alto comando militare
ucraino suggerisce una provocazione nel cyberspazio. Rappresentanti del Centro
di eccellenza per la sicurezza informatica della NATO (di stanza a Tallinn, in
Estonia) e membri della 77a brigata per le operazioni psicologiche delle forze
armate britanniche, specializzate nella guerra dell'informazione, probabilmente
forniranno consulenza e assistenza pratica in questa operazione alla parte
ucraina.
Tutto questo si inserisce nella
linea dell'attuale leadership politica dell'Ucraina, mirata a creare un'escalation
artificiale di tensione nei rapporti con la Russia, prima di tutto in funzione della
campagna elettorale ormai prossima.