Articolo dell'Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana Sergey Razov, pubblicato sul giornale "La Stampa" in occasione del Giorno Internazionale della Memoria delle Vittime dell'Olocausto e della Liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, 27/01/2020
Ogni
anno, il 27 gennaio, molti paesi in tutto il mondo organizzano
iniziative commemorative della Giornata internazionale della memoria
delle vittime dell'Olocausto. Fu in questa data che, 75 anni fa,
l'Armata Rossa liberò i prigionieri del campo di sterminio nazista di
Auschwitz-Birkenau.
Con
l'Olocausto - una delle pagine tragiche della storia della Seconda
Guerra Mondiale - l'ideologia nazista dell'odio ha raggiunto il suo
culmine mietendo decine di milioni di vittime, ebrei e non, rinchiusi
nei campi di concentramento di Hitler. Tra loro centinaia di migliaia di
nostri connazionali e di cittadini italiani.
Nell'epoca
del mio lavoro in Polonia in qualità dell'Ambasciatore della Russia mi è
capitato visitare il campo di concentramento Auschwitz-Birkenau. Questo
posto fa l'impressione molto pesante, opprimente. Basta venirci una
volta per prendere coscienza di cose orribili che vi facevano nazisti e
di quali torture hanno dovuto affrontare i loro prigionieri. L'anima
dell'uomo non può rimanere indifferente alla tragedia di milioni di
vittime di campi di sterminio. Sono convinto che tali crimini non
debbano essere dimenticati. La loro memoria è un solido baluardo contro
il ripetersi in futuro di simili eventi e le manifestazioni di
antisemitismo e xenofobia.
Gli
orribili crimini avvenuti nel campo di concentramento di Auschwitz-
Birkenau sono documentati dalle memorie dei liberatori dell’Armata
Rossa. Solo 3 mila persone circa vi sono sopravvissute, stremate dalla
fame e da condizioni di detenzione disumane. Entrando nel lager, i
soldati sovietici videro all'aperto una "montagna" di scarpe per bambini
ed enormi sacchi di capelli, muta testimonianza dell'annientamento
delle persone da parte della macchina della morte nazista.
La
liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau fu una delle tappe della
lotta dell'Unione Sovietica contro il nazismo. La liberazione
dell'Europa centrale e orientale da parte dell'Armata Rossa ha impedito
la strage di prigionieri in altri campi di concentramento e ha salvato i
popoli europei dallo sterminio di massa.
Come
ben noto i crimini dell'Olocausto non hanno risparmiato neanche
l'ltalia. Secondo i nostri dati, solo ad Auschwitz c'erano circa 6000
cittadini italiani, di cui solo 363 sono sopravvissuti. L'ltalia
condivide la posizione sull'inammissibilità della rinascita del nazismo e
delle manifestazioni di antisemitismo e intolleranza in qualsiasi
forma. Mi riferisco alla recente istituzione, su iniziativa della
senatrice a vita L. Segre (che, per inciso, è sopravvissuta a diversi
campi di concentramento ed è stata liberata nel maggio 1945 dalle truppe
sovietiche) di una commissione parlamentare straordinaria per il
contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e
istigazione all'odio e alla violenza per motivi etnici e religiosi.
I
partigiani italiani hanno coraggiosamente combattuto nelle file della
Resistenza per liberare il proprio Paese. Più di cinquemila soldati
dell'Armata Rossa e cittadini dell'URSS hanno combattuto al loro fianco
sul territorio italiano. Apprezziamo vivamente che gli italiani
ricordino l'eroico contributo dei soldati sovietici alla liberazione
della loro patria. Ogni anno il 9 maggio, insieme alle autorità delle
città italiane in cui si trovano le sepolture, deponiamo fiori sulle
tombe dei partigiani italiani e sovietici.
Purtroppo,
negli ultimi tempi si registrano tentativi di riabilitare l'ideologia
nazista. Sempre più spesso ci troviamo di fronte a esempi di
falsificazione della storia della Seconda Guerra Mondiale, tentativi di
mettere sullo stesso piano la Germania di Hitler e l'Unione Sovietica,
di attribuire all'Unione Sovietica la responsabilità di aver scatenato
la guerra. Nonostante che le cose siano andate esattamente al contrario.
Se non fosse stato per l'URSS e per il popolo sovietico, che in questa
guerra ha perso più di 27 milioni di persone, forse alcuni popoli
europei sarebbero stati completamente sterminati dai nazisti.
Vengono
distrutti e profanati monumenti ai soldati dell'Armata Rossa che hanno
sconfitto il Terzo Reich. Per le strade delle città baltiche sfilano
sostenitori della "Waffen-SS" nazista, che il Tribunale di Norimberga ha
riconosciuto come organizzazione criminale. Tutto questo è contrario al
buon senso, è in contrasto coi principi del diritto internazionale
sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e con le Disposizioni dei
documenti universali, in particolare della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo e della Convenzione internazionale sull'eliminazione
di tutte le forme di discriminazione razziale.
In
tali circostanze, la tutela della memoria del passato, degli orrendi
crimini contro l'umanità commessi durante la Seconda Guerra Mondiale,
riveste una particolare importanza. Appoggiamo lo svolgimento di eventi
commemorativi e formativi finalizzati a trasmettere la verità storica a
un più vasto pubblico, in particolare alle giovani generazioni.
Nell'ambito delle Nazioni Unite, ogni anno il nostro Paese presenta
all'Assemblea Generale una bozza di risoluzione sulla lotta
all'eroizazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che
contribuiscono all'escalation delle odierne forme di razzismo,
discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza. Nel dicembre 2019
133 Paesi hanno votato a favore di questo documento.
II
75° anniversario della liberazione del campo di concentramento di
Auschwitz-Birkenau che si festeggia in questi giorni ricorda ancora una
volta la necessità di scongiurare il ripetersi dei crimini del nazismo e
l'importanza della lotta contro la distorsione della storia. In nome
della vita pacifica delle generazioni future, il mio Paese continuerà a
lavorare per consolidare la verità storica onorando la memoria di coloro
che hanno liberato il mondo dal nazismo e salvato popoli europei dallo
sterminio.
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