sabato 4 gennaio 2020

Sputnik Estonia in modalità di emergenza. Dichiarazione del Capo Redattore




Sputnik Estonia è passato a lavorare in modalità di emergenza. Dichiarazione del Capo Redattore

Il Capo Redattore di Sputnik Estonia - Elena Cherysheva - in un appello ai lettori del portale ha spiegato la situazione dopo la sospensione del portale.


TALLIN, 31 dicembre - Sputnik. Pubblichiamo il testo integrale della Dichiarazione:
Cari lettori!
oggi, come potete vedere, il sito web di Sputnik Estonia non ha l'aspetto normale. Molto probabilmente, ne conoscete il motivo, ma ritengo necessario spiegare ancora una volta cosa sta succedendo.
A partire dal 1° gennaio ci è stata negata ogni possibilità di lavorare per Voi. La Polizia estone e le Guardie di frontiera estoni hanno emesso un ultimatum verso ciascuno di noi: o rassegniamo le dimissioni e rescissi amo i contratti di lavoro con l'agenzia di stampa internazionale Russia Today e non lavoriamo in Sputnik Estonia o saremo perseguiti penalmente.
Negli ultimi giorni dell'anno appena passato abbiamo discusso ripetutamente della situazione attuale e siamo giunti alla conclusione che, nonostante -  per dirla in parole povere - le assurde richieste delle autorità e la minaccia a cui davvero non vogliamo credere, non abbiamo il diritto di rischiare il destino della nostra gente. Di conseguenza dal 1° gennaio la redazione è costretta a interrompere i rapporti di lavoro con Sputnik Estonia e MIA “Russia Segodnja”.
Questo significa che il sito è finito? No, non lo è. Il sito continuerà a funzionare nella sua interezza, tuttavia ci vorrà del tempo per organizzarlo in modo da non dover vivere sotto la costante pressione delle autorità estoni. Naturalmente proveremo a ripristinare il lavoro il più rapidamente possibile.
Vi voglio ringraziare, cari lettori, per il vostro supporto nei quattro anni del nostro lavoro e specialmente negli ultimi mesi, quando la pressione e le minacce contro ognuno di noi ed i nostri partner hanno passato ogni misura. Le banche ci hanno lasciato senza stipendi, hanno messo sotto pressione i nostri padroni di casa e li hanno costretti a risolvere il contratto (di affitto) con noi. E tutto questo sullo sfondo della minaccia di un procedimento penale contro ciascuno di noi ai sensi dell'articolo (del Codice penale) che prevede pena massima fino a cinque anni di carcere. La nostra unica "colpa" è che siamo giornalisti di media indipendenti dalle autorità e facciamo semplicemente il nostro lavoro.
Lottando per il diritto al lavoro, lottiamo per il diritto dei lettori in Estonia e all'estero di ricevere informazioni complete. Si può non essere d'accordo con noi. Discutere e criticare. Ma la cosa principale per noi è l'opportunità per i nostri lettori di aprire il nostro sito ogni giorno e di valutarne le informazioni, i commenti e le conclusioni. Questo si chiama "libertà di parola". Sfortunatamente non l’abbiamo oggi in Estonia, nonostante il fatto che, secondo "Reporter senza frontiere", il paese si trovi all'11° posto al mondo in termini di libertà di parola.
Ancora grazie per il supporto di tutti i nostri lettori, colleghi, personaggi pubblici, politici e tutte le persone oneste in Estonia ed in altri paesi. Con tale supporto non abbiamo scelta: continueremo a lottare per il diritto di dire la verità e di fornirti informazioni complete e di qualità. Torneremo presto.
Con stima, Elena Evgen’evna Cherysheva,
Redattore Capo Rappresentante permanente
MIA “Russia Segodnja” nella Repubblica di Estonia

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