sabato 28 novembre 2020

COMMENTO DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO, MAGGIORE GENERALE IGOR KONASHENKOV


 

Il ministero della Difesa russo ha commentato il discorso del Ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer al Bundestag, durante il quale ha chiesto negoziati con la Russia sul disarmo "da una posizione di forza", sottolineando che "questa è sempre stata una buona posizione della politica estera tedesca, e quindi dovrebbe rimanere in futuro" https://dbtg.tv/cvid/7485761

 

 

COMMENTO del rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, Maggiore Generale Igor Konashenkov:

«Non ci siamo affrettati a rispondere, sperando che politici sani di mente in Germania correggessero da soli il ministro, ricordando cosa hanno portato in passato questi appelli.

Purtroppo non è successo.

Per questo dobbiamo ammettere che questa non è la prima volta che le dichiarazioni di alcuni politici della Repubblica Federale di Germania,, sulla costruzione di un dialogo con la Russia, assomigliano ai tentativi di uno scolaro delle elementari di compensare la mancanza di conoscenza dell'argomento con il volume dell'assurdità pronunciata.

La signora Annegret Kramp-Karrenbauer ha recentemente assunto la carica di responsabile del ministero della difesa tedesco. Ma, come il suo predecessore, dimostra l'incapacità di offrire qualcosa di significativo per il reale rafforzamento della sicurezza in Europa.

Siamo obbligati a ricordare alla signora Kramp-Karrenbauer che è stata proprio la "buona posizione della politica estera tedesca" proposta da lei recentemente al Bundestag per condurre il dialogo "da una posizione di forza" nel XX secolo che ha già portato alle più tragiche conseguenze per il mondo intero, la Germania stessa ed il popolo tedesco».

 

https://www.facebook.com/mod.mil.rus

venerdì 27 novembre 2020

SULLA PROVOCAZIONE USA


 

Dichiarazione del Ministero degli Esteri della Russia in relazione all'ingresso di un cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti nelle acque territoriali della Federazione Russa

 

Il 24 novembre, un cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti «John Mccain» si è inoltrato per più di 2 km. nelle acque territoriali della Federazione Russa nella zona della baia di Pietro il Grande in relazione alla quale è stata intrapresa una dura iniziativa attraverso i canali militare-diplomatici verso la parte americana. In quest’area le navi devono rispettare le norme del diritto internazionale e della legislazione della Federazione Russa in materia di passaggio pacifico attraverso il suo mare territoriale. Questi requisiti sono stati deliberatamente violati con l'intenzione di mettere in discussione lo status giuridico internazionale del Golfo di Pietro il Grande.

Il Ministero degli Esteri russo ha presentato una forte protesta al riguardo. Qualifichiamo quello che è successo come una provocazione aperta volta a violare la pace ed il buon ordine.

Washington è ben consapevole della posizione della Russia rispetto a quest'area marina che sono acque interne del nostro Paese e sulle quali si estende la sovranità della Federazione Russa. I tentativi di affermare il contrario sono inaccettabili.

È ovvio che attraverso questa sorta di "sciabola tintinnante" gli Stati Uniti, vanno deliberatamente ad esacerbare la situazione riaffermando che nell'attuale periodo storico i metodi della forza, volti a sostenere le proprie posizioni di politica estera, sono per loro i preferibili.

Il fatto che una nave da guerra americana sia entrata nelle acque territoriali della Federazione Russa non crea e non può creare conseguenze giuridiche internazionali in merito allo status di quelle acque. Esortiamo gli Stati Uniti ad astenersi in futuro da tali avventure. In caso contrario ogni responsabilità delle possibili conseguenze ricadrà interamente sul lato americano. Ci riserviamo il diritto di ritorsioni.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4461705

mercoledì 25 novembre 2020

IL DOPPIO STANDAR DELLA UE SUI DIRITTI UMANI

 

Commento del rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari esteri della Russia M.V. Zacharova in relazione all’ennesima dimostrazione di doppio standard dell'Unione europea in rapporto ai residenti del Donbass

 

La recente reazione della UE alle modifiche apportate alla legislazione russa il 4 novembre di quest'anno, sul riconoscimento dei documenti e delle targhe automobilistiche emesse in alcune zone delle regioni di Donetsk e Lugansk dell'Ucraina, ha destato sorpresa. Nella dichiarazione del Servizio europeo per l’azione esterna questo passo umanitario forzato da parte della Russia, volto a rendere la vita più facile e garantire la libertà di movimento per i residenti del Donbass, è definito un attentato all’integrità territoriale dell'Ucraina.

La UE ha dimostrato ancora una volta una completa indifferenza per il destino dei cittadini di questo paese che vivono nel Donbass, i loro diritti e le libertà fondamentali. Da sei anni queste persone difendono coraggiosamente il diritto alla propria identità di fronte al più duro blocco economico, finanziario, dei trasporti ed umanitario imposto loro dal nuovo governo ucraino dopo il colpo di stato nazionalista.

Deploriamo che i nostri partner dell'Europa occidentale, che nel febbraio 2014 nonostante le garanzie di Germania, Francia e Polonia non abbiano fatto nulla per impedire questo colpo di stato, per impedire l'operazione punitiva dei nazionalisti ucraini contro gli abitanti del Donbass e l'imposizione di un blocco della regione, continuino a sostenere la cinica politica discriminatoria di Kiev.

A causa di questa politica 3 milioni e 600mila persone - quasi il triplo della popolazione dell'Estonia (1.300mila abitanti) e poco meno della popolazione della Croazia (4 milioni di abitanti) - si trovano al limite della sopravvivenza, prive dei diritti fondamentali e delle libertà garantite , in particolare, i trattati internazionali del 1966 sui diritti economici, sociali e culturali, nonché sui diritti civili e politici, per non parlare della Costituzione dell'Ucraina.

I paesi della UE, proclamando la protezione dei diritti umani nel mondo come loro valore primario, stanno nei fatti partecipando allo strangolamento degli abitanti del Donbass. Hanno deciso di non riconoscere i passaporti russi rilasciati ai residenti del Donbass per motivi umanitari e di non apporre loro visti, come era stato fatto in precedenza per i residenti della Crimea. Questa è una palese discriminazione ed una violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali dell’uomo. Il diritto di scegliere liberamente la cittadinanza è garantito dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo del 1948, dalla Convenzione europea sulla cittadinanza del 1997 e da altri trattati internazionali. Inoltre, come risulta dalla summenzionata dichiarazione del Servizio europeo per l'azione esterna, l'Unione europea "è orgogliosa delle sue azioni".

Allo stesso tempo l'Unione europea mostra completa indifferenza quando si tratti delle gravi violazioni dei diritti linguistici ed educativi dei cittadini ucraini di lingua russa. È preoccupata per la sorte dei rappresentanti delle sole nazionalità in Ucraina che parlano le lingue degli Stati membri della UE. La UE critica la legislazione russa che semplifica la vita ai cittadini ucraini, ignorando completamente le innovazioni legislative e le azioni di Kiev che rendono questa vita insopportabile.

Esortiamo i nostri partner dell'Unione europea ad evitare questa totale doppiezza ed ipocrisia nella loro politica nei confronti dell'Ucraina ed al rispetto dei diritti umani in generale.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4456725

giovedì 19 novembre 2020

DOMANDA RUSSA ALL’OMS PER LA PREQUALIFICAZIONE DEL VACCINO SPUTNIK V


 

Il Fondo russo per gli investimenti diretti ha inviato all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la richiesta di procedura di registrazione accelerata e prequalificata del vaccino contro il coronavirus Sputnik V, creato sulla piattaforma avanzata dei vettori di adenovirus umano. Così la Federazione Russa è diventata uno dei primi paesi al mondo a presentare domanda all'OMS per la prequalificazione del suo vaccino contro la nuova infezione da coronavirus.

In una pandemia, la registrazione accelerata di un vaccino nell'ambito della procedura renderà il vaccino russo disponibile a tutto il mondo in un lasso di tempo più breve rispetto alle procedure convenzionali e sosterrà gli sforzi globali per prevenire l'infezione da coronavirus.

Il successo della prequalificazione consentirà allo Sputnik V di essere incluso nell'elenco dei medicinali utilizzati dalle organizzazioni internazionali e dai paesi nell’approvvigionamento e per gestire gli acquisti all'ingrosso di medicinali.

È possibile trovare informazioni più dettagliate su questo nelle relative notizie del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) sul vaccino.

 

https://sputnikvaccine.com/rus  

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4443750