Sulla guerra ai giornalisti russi, i piani della NATO ed il destino dei russi in Estonia
Il commentatore del portale "InoSMI" (Stampa Estera) Dmitrij Babich ha commentato la situazione relativa all’arresto dei giornalisti russi in Lettonia, nonché le notizie sul reclutamento urgente di agenti di lingua russa nei servizi di intelligence estoni.
- Giovedì, i Servizi speciali lettoni hanno arrestato diversi giornalisti di lingua russa - Andrej Jakovlev, Andrej Solopenko, Alla Berezovskaja nonché un pubblicista, personaggio pubblico e attivista per i diritti umani Vladimir Linderman. Secondo Linderman tutti sono accusati di collaborare con MIA Rossija Segodnja, che, secondo la logica della Lettonia, viola il regime di sanzioni europee introdotto contro Dmitrij Kiselev nel 2014. Come valuti queste accuse?
- Ovviamente non c'è alcuna logica giuridica in quello che è successo ai giornalisti. Questa è davvero una violazione di tutte le leggi, sia della Lettonia che dell'Unione europea, perché Sputnik Lettonia opera legalmente in questo paese, come tutte le filiali Sputnik in generale. C'è una versione in russo, c'è in lettone e che, a quanto ho capito, funzionano secondo uno schema generale esattamente come in tutti gli altri paesi dove non ci sono mai stati problemi, come il Kirghizistan, per esempio, sebbene sia un paese molto pluralista con divisioni politiche molto forti all'interno. Sputnik sta lavorando attivamente in quel paese e non ha mai avuto problemi, ma nei paesi della UE nascono sempre. Si può ancora citare la Georgia come esempio, dove semplicemente non è stato permesso di lavorare e dove la filiale dello Sputnik è stata sottoposta a pressioni su presunte questioni fiscali.
Quello che viene usato per l’accusa è un argomento assolutamente ridicolo: la collaborazione (dei giornalisti arrestati) con MIA "Russia Segodnja", diretta da Dmitrij Kiselev soggetto a sanzioni personali (dalla UE) il che significa che sei colpevole di qualcosa e quindi devi essere detenuto e per tutto questo abbiamo il diritto di interrogarti. Questa è un'assurdità assoluta.
Lo stesso Dmitrij Kiselev ha intentato causa, poiché le sanzioni contro di lui non sono giustificate. Ma tutto ciò non significa affatto che anche i suoi subordinati o partner professionali debbano essere sottoposti a qualsiasi pressione. Questa è proprio una logica assolutamente illegale, questa è la logica, se volete, totalitaria. Questo accade nei paesi totalitari, se sei in relazione con una persona che si oppone, allora vieni minacciato. In generale il principio giuridico è il seguente: ogni responsabilità è personale. Se le sanzioni vengono imposte a Dmitrj Kiselev, queste sono sanzioni a Dmitrij Kiselev che non dovrebbero influenzare altri in alcun modo. Pochi lavorano con lui nella stessa azienda.
Per quanto riguarda l’ultima vicenda Andrej Solopenko e Alla Berezovskaja hanno dichiarato di essere stati interrogati per diverse ore. Cosa? Questo dovrebbe accadere unicamente sulla base di violazioni molto gravi. L'interrogatorio presso il Servizio di sicurezza dello Stato per 8 ore significa che se una persona viene interrogata per così tanto tempo, ci sono domande serie verso gli interrogati ma non esisteva alcuna prova. L’unica cosa che c’è in tutta questa storia è che MIA Rossija Segodnja è un'agenzia statale russa.
Ma nel mondo esistono centinaia di media statali. E molto spesso solo i media statali possono permettersi di impegnarsi nel giornalismo internazionale. Perché questo richiede fondi e non in tutti i paesi le persone sono così interessate agli affari internazionali che qualche giornale privato locale potrebbe avere un corrispondente, ad esempio, a Riga.
Per questo la persecuzione sulla base del fatto che sei un media di proprietà statale di un paese con il quale abbiamo cattivi rapporti è una logica assolutamente illegale.
- L'intelligence estone ha annunciato il reclutamento urgente di personale di lingua russa. Le informazioni sono apparse nella sezione degli annunci del quotidiano Eesti Ekspress. La scadenza per presentare domanda per essere assunti è il 13 dicembre. Per che cosa?
- L'Estonia partecipa attivamente e da tempo a qualsiasi azione anti-russa. Se parliamo in generale della politica degli Stati baltici dopo il 1991 questi paesi hanno davvero perso ogni chance.
Il fatto è che quando l'Unione Sovietica è crollata, lo stato d’animo in questi paesi non era molto chiaro. Sì, c'erano nazionalisti estoni e lettoni che dicevano di odiare tutto ciò che fosse russo, ma suonava anche in qualche modo indecente, perché l'Occidente stava già passando agli standard di “political correct” ed odiare un paese o un popolo su base etnica, anche allora, non era considerato “comme il faut“.
Ma se la politica di questi paesi nei confronti della Russia non fosse amichevole, ma almeno neutrale, potrebbero diventare mediatori tra la Russia e l'Occidente. La Finlandia era un paese così in epoca sovietica. E grazie a questo è fiorita, ha ricevuto utili piuttosto elevati.
Dopo la guerra Stalin voleva che paese così, neutrale, un vestibolo tra Unione Sovietica e Occidente, fosse la Germania unita e neutrale, ma non ci riuscì.
Questi paesi, ovviamente, sono necessari, ecco come la Bielorussia. Perché di recente ha avuto una ripresa economica? Era proprio un paese così, di mediazione nel contesto delle sanzioni europee e delle contro-sanzioni russe.
Inoltre i paesi Baltici potevano diventare eccellenti paesi intermediari, soprattutto perché c'erano i porti più importanti dell'Unione Sovietica: questi erano Riga, Tallinn ...
Ma hanno scelto una strada stupida, offrendo ai loro partner occidentali uno schema: noi siamo le vostre spie, siamo i vostri agenti contro la Russia, conosciamo il russo, conosciamo questo paese, vi aiuteremo a indebolirlo. Ma questo approccio, in primo luogo, non è redditizio perché l'Occidente per questo non pagherà. Non ci sono stati grandi investimenti in questi paesi, l'unica cosa che l'Unione Europea ha dato a questi paesi è stata la possibilità di viaggiare in altri paesi europei. Questa è un'opportunità per ogni singola persona, ma in linea di principio è stato un duro colpo per gli stati stessi. Stanno perdendo popolazione, cioè non sono i beneficiari della globalizzazione, ma le vittime.
Quindi i tentativi dei paesi baltici di essere zelanti contro la Russia sono, ovviamente, molto pericolosi perché ora nella stessa Estonia ci sono diverse migliaia di militari, inclusi militari britannici, nell'ambito dell'assistenza della NATO. E la Gran Bretagna ha dichiarato immediatamente che se fosse successo qualcosa a qualcuno di loro, sarebbe stato visto come un attacco della Russia a tutta la NATO, non solo all'Estonia e alla Gran Bretagna. E non sai mai cosa può succedere, c'è un confine teso. Ed è in qualche modo sorprendente che i paesi occidentali si siano così ispirati, l'ho letto in dozzine di pubblicazioni, che la Russia vuole attaccare gli Stati baltici per tornare. E agiscono secondo questo scenario.
Queste sono cose pericolose e un tale comportamento della leadership estone, quando cerca di vendersi a un prezzo più alto offrendo i servizi di agenti, traditori, spie e sabotatori di lingua russa: questa è solo una politica irresponsabile e, soprattutto, non porta ricchezza.
Nell'Unione Europea e nella NATO non ci sono fondi che stanzino risorse per la lealtà, per la lealtà nella lotta contro la Russia. Nella migliore delle ipotesi, dicono lì, e beh, è vero, ci stai aiutando contro la Russia, perché la Russia è un vero pericolo, ti ringraziamo per averlo capito.
- Sarà una campagna anti-russa estone o collettiva – di tutti i paesi della NATO?
- Un background anti-russo è sempre presente nei paesi della NATO e, vorrei sottolineare, - non solo nella NATO, ma nei paesi dell'Unione europea in generale, soprattutto dal 2014, dopo gli eventi con la Crimea e l'Ucraina.
E i paesi baltici si comportano come sparatori, cioè sembrano inventare iniziative, inventare cose brutte ed a volte anche i compagni ucraini escogitano qualcosa e poi nell'Unione europea la burocrazia goffa ma ricca li raccoglie tutti.
- In Estonia russi sono circa il 25%. È chiaro che l’insieme annunciato è stato progettato per loro. E' una storia volontaria? È possibile un'opzione per costringere i russi a partecipare?
- Certo, le persone sono diverse. Immagina di essere nella posizione di un cittadino di lingua russa della Lettonia o dell'Estonia, dell'Ucraina. La persona è nata lì, in una famiglia russa, parlavano russo a casa, segregazione, la popolazione locale male si relaziona con i russi locali e non conosci nessun'altra vita. Valuta il tuo futuro, cosa puoi fare: partire per la Russia fa paura, l'immagine del paese non è molto buona, molte persone negli anni '90 avevano paura di tornare in Russia, dicendo che ora siamo già abituati agli standard occidentali negli Stati baltici, tagliamo i prati all’inglese e in Russia non saranno mai tagliati all’inglese, quindi non ci andremo.
Andare nei paesi occidentali - ora si può legalmente, ma non ci sono soldi non ci sono conoscenti. Potresti non padroneggiare il livello richiesto della lingua tedesca ed è più difficile viaggiare in Inghilterra, perché ora ha lasciato l'Unione europea.
Di conseguenza ci sono probabilmente persone che, per ragioni materiali, andranno a prestare servizio nell'esercito estone. Estoni, lo stesso governo estone è molto orgoglioso di queste persone, vengono mostrati volentieri ai visitatori dalla Russia e alla leadership della NATO dicendo - qui siamo accusati di razzismo, ma guardate i russi che ci servono. Le persone sono assolutamente anti-russe, ma sono russe, la loro lingua madre è il russo. Qui si deve capire una cosa del genere. In linea di principio, non sono i popoli contro di noi, l'ideologia è contro di noi. La Nuova ideologia, l’ideologia occidentale, radicale, purtroppo.
- Su cosa può basarsi la prossima campagna di informazione anti-russa - stai già registrando qualcosa nel campo dell'informazione dell'Estonia e di altri paesi baltici? I primi attaccanti? Nei media, in tv, nelle dichiarazioni dei politici?
- Di norma si basa sul fatto che la Russia starebbe accumulando truppe. La Russia non vuole distruggere il suo fronte occidentale. In effetti, all'inizio degli anni 2000, si discuteva già sul fatto che la Russia non ha bisogno di truppe ad ovest perché nella NATO i paesi ricchi e pacifici non attaccheranno nessuno. Ma come si è scoperto questa è una bugia assoluta, basta guardare alle guerre degli ultimi 20 anni: tutte quelle grandi sono state iniziate dai paesi occidentali. La guerra con l'Iraq, la campagna in Afghanistan che va avanti da più di 20 anni, la guerra più lunga nella storia degli Stati Uniti, la guerra in Siria, dove l'Occidente ha sostenuto la rivolta all'interno del Paese ed è stata combattuta infatti con denaro occidentale, con il sostegno occidentale, la guerra in Jugoslavia iniziata Paesi occidentali.
Ed ora, dopo questo deterioramento delle relazioni nel 2014, la Russia vedendo la NATO avvicinarsi ai suoi confini, sta rafforzando i suoi contingenti anche nel nord-ovest e questo è proprio il Mar Baltico, la regione di Kaliningrad, Pietroburgo. Dicono che la Russia si stia preparando ad attaccare i Paesi Baltici e forse la Polonia e la Finlandia. Questo viene detto abbastanza seriamente. Per i giornali americani ed europei il fatto che la Russia voglia attaccare i paesi baltici è un assioma.
Tutte queste cose vengono costantemente dette lì e su questa base è in corso una campagna anti-russa. Inoltre il fatto è che l'Europa stessa ha costantemente paura, come si suol dire, della propaganda russa, per un semplice motivo: nella stessa Europa, l'Unione Europea sta diventando meno popolare perché la gente vede che non protegge dall'immigrazione illegale, partecipa ad alcune di quelle guerre che non è chiaro perché gli europei ne abbiano bisogno. Perché è stato necessario combattere in Libia, soprattutto perché da quando è iniziata ha causato quella migrazione di massa? Perché Assad deve essere rovesciato in Siria? Cioè, la politica della UE - e questa è la politica dell'ideologia dell'ultra-liberalismo - è incomprensibile per gli europei comuni. Di conseguenza iniziano a votare per partiti contrari a questa politica. Questi partiti vengono subito chiamati ultra-destra, radicali, pro-Mosca, ecc., E dicono che tutti questi partiti sono stati creati con i soldi di Mosca e se non fosse per Mosca, non esisterebbero. Certo li voterebbero perché c'è insoddisfazione per la politica della UE in Europa
Ma è vantaggioso per loro cancellare la loro provenienza dalla cattiva influenza del Cremlino, "Russia Today", Kiselev e la loro propaganda. E questo, purtroppo, fino a quando l'ideologia non sarà abolita, cioè almeno altri dieci o quindici anni, queste cose si ripeteranno inevitabilmente.
- I russi che vivono in Estonia, nei paesi baltici nel loro insieme - possono trovarsi nell'epicentro di un colpo dell'informazione?
- Sfortunatamente sono già abituati a questa vita. La loro vita in questo senso è difficile. Hanno studiato le lingue di questi paesi, cioè hanno gradualmente trovato la loro nicchia economica in questi paesi. La mia sensazione è che queste persone vorrebbero essere lasciate in pace. I russi in Lettonia ed Estonia sono sempre sospettati di essere la quinta colonna. Sono stanchi, non vogliono sollevazioni. Il livello di auto-organizzazione politica tra i russi, ad eccezione della Lettonia, è molto basso nei paesi baltici. Dobbiamo lavorare con loro: sostenerli in quei casi in cui le persone vogliano partire per la Russia. Ma non mi aspetto sorprese positive o negative da questa popolazione. Non ci sarà nessuna guerra per loro, nessuna pace totale. Questa è una minoranza che trova in difficoltà e che in un certo senso può essere compatita.
https://rs.gov.ru/ru/news/80438
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