venerdì 1 ottobre 2021

IL MID DELLE FEDERAZIONE RUSSA SULLA SITUAZIONE IN UCRAINA


 

La politica delle autorità ucraine per risolvere il conflitto in Donbass e per proteggere i diritti umani e le minoranze nazionali continua a destare gravi preoccupazioni.

Nei giorni 28-29 settembre si è tenuta una regolare riunione online del gruppo di contatto sulla composizione della crisi nell'est dell'Ucraina e dei suoi sottogruppi. Un risultato spiacevole, ma non più sorprendente, di questi incontri è stata l'assenza di accordi specifici tra le parti in conflitto: Kiev, Donezk e Lugansk. I negoziatori ucraini hanno dimostrato ancora una volta la loro riluttanza ad adempiere ai loro obblighi derivanti dagli accordi di Minsk.

La linea di Kiev sul sabotaggio del "pacchetto di misure" di Minsk si riflette nell'attività legislativa. Abbiamo già accennato al progetto di legge "Sui principi della politica statale nel periodo di transizione" presentato alla Verkhovna Rada nell'agosto di quest'anno che contraddice direttamente gli accordi di Minsk. Non è stato discusso con Donezk e Lugansk. Nel progetto di legge non c'è posto per uno status speciale della regione, per i diritti fondamentali e l'amnistia per i suoi abitanti. In particolare, in un nuovo rapporto dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, pubblicato il 23 settembre 2021, il disegno di legge è stato giudicato "inadeguato agli standard internazionali e non rileva un approccio orientato alle vittime".

L'atteggiamento sprezzante di Kiev nei confronti del destino dei residenti del Donbass è confermato dalla situazione sulla linea di contatto. I dati della Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE testimoniano i nuovi preparativi militari delle Forze armate dell'Ucraina. Il lavoro di ingegneria svolto da loro in estate è classificato come un'azione offensiva conformemente alle "Misure per rafforzare il cessate il fuoco" adottate nel luglio del 2020. Recentemente il comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina V. Zaluzhnij ha affermato che l'esercito ucraino potrà aprire il fuoco di risposta senza il consenso del comando. Ha anche confermato che i gruppi di cecchini ucraini sono arrivati ​​sulla linea di contatto. Tutto ciò contraddice le disposizioni del citato documento. Di conseguenza il numero di bombardamenti è in aumento, il numero delle vittime è in aumento anche tra la popolazione civile. Il rapporto dell'UNHCHR afferma esplicitamente che il 77% delle vittime si trova nei territori non controllati dal regime di Kiev.

L'impressione è che la leadership ucraina abbia completamente abbandonato il Donbass ed i suoi abitanti. Anche i cittadini ucraini che si trovano all'estero si trovano ad affrontare questa situazione. Gli uffici consolari ucraini si rifiutano di fornire servizi consolari ai propri cittadini - immigrati dall'est del paese e li indirizzano ai consolati della Russia. Tali pratiche sono stridenti per la pratica consolare. Naturalmente i diplomatici russi stanno cercando di aiutarli al meglio per quanto attiene le loro capacità anche giuridiche dal momento che gli ucraini non ci sono estranei.

L'atteggiamento ostile del regime di Kiev nei confronti dei propri cittadini si manifesta in tutto il territorio dell'Ucraina. La discriminazione della popolazione russofona e russa continua. Le persone sono private della possibilità di vivere nel loro ambiente linguistico e culturale nativo. Gli esperti delle Nazioni Unite sottolineano che, nonostante la presenza nella Costituzione dell'Ucraina di garanzie del "libero sviluppo, uso e protezione del russo e delle altre lingue delle minoranze nazionali", l'uso della lingua russa è praticamente vietato nel paese e prosegue "l'ondata di retorica, odio, minacce, intimidazioni, incitamento alla violenza e campagne di diffamazione online".

Gli abitanti dell’Ucraina si trovano sempre più di fronte alla derisione da parte dei neonazisti e dei nazionalisti della memoria dei loro antenati, della distorsione della storia delle terre che oggi appartengono all'Ucraina.

Tutte queste e altre preoccupazioni sono state ripetutamente espresse da noi in precedenza. Tuttavia, Kiev ignora sia le nostre osservazioni che le raccomandazioni delle strutture internazionali. Chiediamo ai tutor occidentali dell'Ucraina, in primo luogo gli Stati Uniti e la UE, di prestare molta attenzione all'umiliazione e l’eliminazione, che dura da anni, della propria popolazione da parte del regime di Kiev, per convincere le autorità ucraine a porre fine alla guerra fratricida nel Donbass e alle massicce violazioni dei diritti umani, compresa la discriminazione contro le minoranze nazionali.

 

https://www.mid.ru/ru/foreign_policy/news/-/asset_publisher/cKNonkJE02Bw/content/id/4875750#4

 

 

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