Il 13 gennaio di quest'anno compie 80 anni l’ adozione della Dichiarazione sulla punizione per i crimini commessi durante la guerra (St James Palace Declaration ndt). Il documento fu firmato nel corso di una conferenza Interalleata a Londra dai rappresentanti dei nove paesi occupati dai nazisti (Belgio, Cecoslovacchia, Comitato Nazionale dalla libera Francia, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia e Jugoslavia). Alla riunione partecipò il ministro degli Esteri britannico, gli ambasciatori dell’URSS (A.E. Bogomolov), gli Stati Uniti e la Cina sotto i governi alleati a Londra.
Citando le norme adottate dal diritto internazionale, in particolare la convenzione dell'Aja del 1907 sulle leggi e norme delle guerre di terra, la dichiarazione annunciava uno dei principali obiettivi di «punizione, attraverso la giustizia organizzata per tutti i responsabili» di crimini di guerra.
I partecipanti alla conferenza dichiaravano di essere "determinati nello spirito di solidarietà internazionale per assicurarsi che i colpevoli e responsabili, qualunque sia la loro nazionalità, siano ricercati, consegnati nelle mani della giustizia e giudicati e con sentenze portate in esecuzione».
Le principali disposizioni del documento erano profondamente in sintonia con la posizione dell’URSS in questa materia. Già la Dichiarazione di V. M. Molotov del 22 giugno 1941 conteneva l'idea di responsabilità penale della leadership del Terzo Reich che aveva scatenato l'aggressione. Nelle sue note del 25 novembre 1941, 6 gennaio 1942 e 27 aprile 1942 il Commissariato popolare degli affari esteri dell'URSS, informava il mondo sulle violenze nei confronti dei prigionieri di guerra e sulla popolazione civile, dimostrato dalla coerente politica della Germania finalizzata alla distruzione di massa di gran parte della popolazione dei territori occupati dell'Unione Sovietica.
Su richiesta degli stati firmatari la Dichiarazione, il governo sovietico aveva rilasciato una dichiarazione il 14 ottobre 1942 in cui veniva espressa la volontà di sostenere le attività delle potenze alleate in materia di crimini di guerra nazisti. Nel documento era determinata la necessità di "un processo immediato di un tribunale internazionale speciale e punizioni nella misura massima consentita dalla legge di qualsiasi leader della Germania fascista".
Questo argomento fu discusso in dettaglio a livello dei capi dei dipartimenti di politica estera dell’URSS, del Regno Unito e degli Stati Uniti durante la Conferenza di Mosca (19-30 ottobre 1943). Alla fine si è concordata la Dichiarazione di responsabilità dei nazisti per le atrocità commesse ed i principali criminali di guerra furono puniti con una decisione congiunta degli alleati firmata da I.V. Stalin, F.D. Roosevelt e W. Churchill.
Successivamente le decisioni sulla punizione dei criminali di guerra prese dagli Alleati nelle conferenze di Mosca, Teheran e Jalta gettarono le basi per il Processo di Norimberga, che divenne uno dei più importanti risultati politici e giuridici della sconfitta della Germania nazista.
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1794251/#14
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