Sul colloquio del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov con il Ministro degli Affari Esteri, degli Affari del Commonwealth e dello Sviluppo della Gran Bretagna E. Truss
COMUNICATO STAMPA
Il 10 febbraio il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, ha avuto un colloquio con il Ministro degli Affari Esteri, degli Affari del Commonwealth e dello Sviluppo del Regno Unito, E. Truss, che si trova a Mosca in visita di lavoro.
La parte russa ha sottolineato la perdurante situazione insoddisfacente nelle relazioni bilaterali.
È stato evidenziato come i funzionari britannici, compresa la guida del Foreign Office, non hanno alternativa al rifiuto della retorica provocatoria e alla linea volta ad aumentare la pressione delle sanzioni sul nostro paese.
Sergej Lavrov ha sottolineato il fatto che, come già avvenuto, qualsiasi azione ostile intrapresa dalla parte britannica non sarà lasciata senza un'adeguata risposta proporzionale, ma che questa non è una nostra scelta. È stato sottolineato che la crisi delle relazioni bilaterali avviata da Londra svaluti l'importanza del dialogo con gli inglesi sulle questioni internazionali.
Al centro della discussione è stato posto il tema di fornire alla Russia garanzie legali di sicurezza in Europa. S.V. Lavrov ha sottolineato che nelle risposte scritte ricevute il 26 gennaio di quest'anno dagli Stati Uniti e dalla NATO è stata ignorata la questione chiave per Mosca: come gli Stati Uniti ed i loro alleati intendono seguire il principio di una sicurezza uguale ed indivisibile fissato nei documenti di base dell'OSCE e del Consiglio Russia-NATO - rifiuto di rafforzare la loro sicurezza a scapito della sicurezza di altri paesi. È stata sottolineata la priorità dei compiti di garantire la non espansione dell'Alleanza Nord Atlantico e il non dispiegamento di armi che minacciano la Russia vicino ai nostri confini.
Affrontando la discussione sulla situazione intorno all'Ucraina, la perniciosità degli sforzi di singoli paesi, inclusa Gran Bretagna, che “pompano” Kiev di armi letali, questo ha un effetto distruttivo sugli approcci del regime ucraino sull'attuazione degli accordi di Minsk e crea seri rischi di un'escalation della situazione nel Donbass.
Al capo del ministero degli esteri britannico è stato chiaramente esplicitato che l'attività antirussa di Londra in Ucraina ed in altri paesi dello spazio post-sovietico non può che avere un impatto negativo sulle relazioni russo-britanniche. È stato notato che i tentativi in corso da parte degli inglesi di interferire nei nostri affari interni e negli affari dei nostri stati vicini sono inaccettabili e devono essere immediatamente fermati. Eventuali sanzioni anti-russe, che, secondo i nuovi emendamenti alla legge britannica, possono essere applicate a qualsiasi persona fisica o giuridica collegata in un modo o nell'altro allo Stato russo, se introdotte, saranno considerate unicamente come un atto di aggressione. La nostra risposta sarà misurata e dura.
Allo stesso tempo, l'approccio costruttivo fondamentale della Russia rimane invariato: siamo pronti a collaborare con partner stranieri, inclusa la Gran Bretagna, nella misura in cui questi intendono sviluppare le relazioni con il nostro Paese. La scelta spetta a Londra.
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