SULLE "MINACCE RUSSE ALL'ITALIA"
Domanda: l'Italia ha intravisto minacce in un intervista del direttore del Primo Dipartimento Europeo del Ministero degli Esteri, A.V. Paramonov. Ha parlato, tra l'altro, della cooperazione bilaterale in materia di energia. Come può commentare?
Risposta: Le dichiarazioni sguaiate dei funzionari italiani fatte nelle ultime settimane hanno avuto un'ampia risonanza da noi. Questo prima di tutto. In secondo luogo, nel quadro degli atteggiamenti russofobi anti-russi, molto in Italia è ora concentrato sulla ricerca di minacce inesistenti e di distorsione di significati. Ecco perché l'intervista al direttore del Primo Dipartimento Europeo del 19 marzo di quest'anno è stata così maleducatamente e cinicamente pervertita.
Quell'intervista esponeva i fatti in modo sereno e non conflittuale ed esprimeva i timori per l'escalation di dichiarazioni anti-russe da parte dei politici italiani. Ha anche richiamato l'attenzione sull'ulteriore degrado delle relazioni russo-italiane. Tutto questo è stato presentato da alcuni membri dell'industria dell'informazione come una sorta di minaccia velata contro l'Italia. Forse è la difficoltà di traduzione. Bisogna sforzarsi molto per vedere in quelle righe una sorta di minaccia velata contro l'Italia. Forse è una percezione interna attraverso il prisma delle proprie fobie. Non c'è nulla sia come è stato attribuito.
Quello che è stato lanciato dai media e che è stato portato avanti è un classico falso: una frase viene estrapolata dal contesto, viene attribuito un significato che non esiste. Si sta poi fomentando una guerra d'informazione che, non si capisce perché, viene utilizzata dall'establishment italiano.
Non vorrei credere che nelle relazioni russo-italiane, con la loro storia secolare e i luminosi esempi di interazione fruttuosa, sia arrivata l'era della "caccia alle streghe", perseguendo tutto ciò che è legato alla Russia.
L'importante è non cedere alle provocazioni né dei media italiani né dei politici che sono chiaramente organizzati dalle istituzioni della NATO nella sfera dell'informazione.
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