giovedì 31 marzo 2022

Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo sulla risposta russa alle decisioni di sanzioni antirusse della UE


  

Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo sulla sua risposta alle decisioni di sanzioni antirusse della UE

 

La politica delle sanzioni della UE contro la Russia sta oltrepassando ogni frontiera. Dall'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina, Bruxelles ha sottoposto, in modo massiccio ed arbitrario, cittadini russi ed imprese nazionali a restrizioni unilaterali. Ignorando ogni norma del diritto internazionale sta esponendo i loro dati personali al pubblico accesso. Assurdi "criteri" extralegali vengono inventati man mano per ampliare questa lista.

Nel loro tentativo di ritrarre il nostro paese come responsabile della crisi sistemica della sicurezza europea, i funzionari europei di Bruxelles si rifiutano di riconoscere che per molti anni hanno promosso il sentimento russofobo e neonazista in Ucraina, militarizzandolo e integrandolo negli sforzi della NATO per contenere militarmente la Russia. Nonostante i nostri ripetuti appelli hanno soprasseduto sul sabotaggio, da parte del regime di Kiev, del pacchetto di misure di Minsk e sul soffocamento della popolazione russofona in Ucraina. Hanno chiuso gli occhi sulla strage sistematica dei civili nel Donbass.

Ora, invece di trarre lezioni da ciò che è successo, Bruxelles sta continuando per inerzia la strada senza uscita dell’imposizione di misure restrittive contro la Russia. Oltre a ciò stanno cercando di coinvolgere altri paesi sovrani in questo sforzo insensato ed illegittimo dal punto di vista giuridico internazionale, irto di ulteriori escalation di tensione in Europa e nel mondo, contro i loro stessi interessi nazionali. Sono sottoposti a pressioni e ricatti senza precedenti.

Come per altre manifestazioni della dichiarata "guerra ibrida" dell'Occidente contro la Russia, i cittadini russi ed i residenti di lingua russa nei paesi stranieri, così come le aziende leader del nostro paese, il calcolo della UE è chiaro - costringerci a rinunciare ai nostri interessi vitali. Tutto questo fa parte della politica collettiva occidentale di contenimento della Russia, dei tentativi di subordinare il suo sviluppo all'obiettivo di ripristinare il dominio globale indiviso dell’Occidente, negando al nostro paese la propria sicurezza, la protezione dei suoi interessi nazionali ed il diritto di costruire un'agenda indipendente e costruttiva sulla scena mondiale.

Gli eventi delle ultime settimane dimostrano che tutti questi sforzi sono inutili.

Le azioni della UE non solo portano le relazioni con la Russia a un punto morto, ma mettono anche in pericolo il benessere e la sicurezza dei suoi stessi cittadini, così come la stabilità del sistema finanziario ed economico globale.

In risposta alle massicce sanzioni unilaterali della UE la Russia, in conformità con il principio fondamentale del diritto internazionale della reciprocità, ha notevolmente ampliato la lista dei rappresentanti degli Stati membri della UE e degli organismi europei a cui, secondo la legge federale n. 114-FZ del 15 agosto 1996 "Sulle modalità di uscita ed entrata nella Federazione Russa", è vietata l’entrata nel territorio del nostro paese.

Restrizioni sono state estese agli alti funzionari dell'Unione europea, compresi alcuni commissari europei e capi militari della UE, così come alla maggior parte dei membri del Parlamento europeo che promuovono politiche anti-russe. In risposta, la "lista nera" russa include anche funzionari di alto livello, compresi i rappresentanti dei governi e dei parlamenti di alcuni Stati membri della UE, così come figure pubbliche e lavoratori dei media che sono personalmente responsabili della promozione di sanzioni illegali anti-russe, incitando sentimenti russofobi e violando i diritti e le libertà della popolazione di lingua russa.

Una nota verbale del Ministero degli Affari Esteri russo che informa di questo passo è stata trasmessa alla delegazione della UE a Mosca.

Ribadiamo che qualsiasi azione ostile da parte della UE e dei suoi paesi membri continuerà ad essere accolta con una risposta dura, inevitabile.

 

https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1807424/

 

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