venerdì 11 marzo 2022

IL PATRIARCA KIRILL RITIENE I PAESI NATO RESPONSABILI DEL CONFLITTO IN UCRAINA


 

La lettera del Patriarca sottolinea come i paesi dell'Alleanza atlantica stiano costruendo la loro potenza militare senza tener conto delle preoccupazioni della Russia

 

MOSCA, 11 marzo /TASS/. Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha inviato una lettera al segretario generale ad interim del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC), l'arciprete Ioan Sauca, in cui ritiene i paesi del blocco NATO responsabili del confronto attuale attorno all'Ucraina.

"Le origini dello scontro sono da ricercare nella relazione tra i paesi occidentali e la Russia. Quando sono arrivati gli anni '90, alla Russia è stato promesso che la sua sicurezza e la sua dignità sarebbero state rispettate. Col tempo, tuttavia, le forze che consideravano apertamente la Russia come un nemico si sono avvicinate ai suoi confini. I paesi del blocco NATO stanno incrementando la loro potenza militare anno dopo anno, mese dopo mese, ignorando i timori della Russia che queste armi un giorno si rivolgeranno contro di essa", ha detto il Patriarca in una lettera pubblicata sul sito web del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa (DECR) del Patriarcato di Mosca.

Allo stesso tempo, ha notato il Patriarca, le forze politiche che miravano a contenere la Russia non avevano intenzione di combatterla con le proprie mani, ma avevano intenzione di usare altri mezzi: cercavano di rendere i popoli fratelli - russi e ucraini - nemici. "Non hanno risparmiato né sforzi né denaro, invadendo di armi ed istruttori militari l’Ucraina. Ma la cosa più terribile non sono le armi, ma il tentativo di 'rieducare' e cambiare mentalmente gli ucraini e i russi che vivono in Ucraina - nemici della Russia", ha detto il comunicato.

Secondo il patriarca, lo scisma ecclesiastico del 2018 del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, che ha colpito la Chiesa ortodossa ucraina, aveva lo stesso obiettivo.

Il primate della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato che i popoli di Russia e Ucraina non possono essere responsabili dell'attuale conflitto, poiché "sono usciti dalla comune fonte battesimale a Kiev, uniti da una fede comune, da santi e preghiere comuni, legati da un comune destino storico". La popolazione del Donbass, ha dichiarato il Patriarca, ha difeso il suo diritto di parlare russo per otto anni e ha chiesto il rispetto della sua tradizione storica e culturale, ma "le voci del popolo non sono state ascoltate, così come migliaia di abitanti morti del Donbass non sono stati considerati dal mondo occidentale".

"Ora i leader occidentali stanno imponendo alla Russia sanzioni economiche che faranno male a tutti. Allo stesso tempo non esitano a dire che cercano di portare sofferenza non solo ai leader o ai capi militari della Russia, ma specificamente al popolo russo. La russofobia si sta diffondendo nel mondo occidentale ad un ritmo senza precedenti. <...> Chiedo a Voi ed ai nostri fratelli in Cristo, uniti in consiglio, di condividere questa preghiera con la Chiesa ortodossa russa", si legge nella lettera. Il Patriarca ha espresso la sua speranza che il WCC sia in grado, nell'attuale momento difficile come prima, di rimanere "una piattaforma di dialogo imparziale, libera da preferenze politiche e approcci unilaterali".

 

https://tass.ru/obschestvo/14037049

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