domenica 27 marzo 2022

SULL’ANNIVERSARIO DELL’AGGRESSIONE NATO ALLA JUGOSLAVIA


 

In questo giorno 23 anni fa, il 24 marzo 1999, la NATO lanciava la sua aggressione contro la Jugoslavia. Va ricordato che era un paese europeo, membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, dell'OSCE e di altre strutture multilaterali. Tutto è stato calpestato: la Carta delle Nazioni Unite, i principi fondamentali del diritto internazionale. Per 78 giorni gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno bombardato città e villaggi, infrastrutture civili, fatto saltare ponti, treni passeggeri e autobus, ucciso donne, bambini e anziani. Centinaia di membri delle forze jugoslave sono morti coraggiosamente per difendere il loro paese. È stato allora che l'Occidente, con le sue stesse mani, ha distrutto le fondamenta su cui si basava la sicurezza del dopoguerra in Europa.

Si sente dire che l'Europa non ha mai visto niente del genere, citando l'Ucraina come esempio. Oh, davvero? Vi siete dimenticati dell'Europa dell'Est negli anni '90, in particolare della Jugoslavia? Forse voi avete dimenticato, ma loro ricordano. Noi ricordiamo. Il mondo non dimenticherà.

Washington ed i suoi satelliti si sono prepotentemente ed unilateralmente arrogati il diritto di usare la forza quando vogliono. Semplicemente perché il loro esperimento geopolitico aveva cominciato a "funzionare male", non tutto è andato "liscio", non tutti lo hanno benevolmente "salutato". I popoli di Jugoslavia, Iraq, Siria, Libia ed altri paesi hanno pagato un terribile tributo al "Moloch" della NATO. Centinaia di migliaia di persone sono morte. Alcuni di loro non sono morti, ma sono stati contaminati dall'uranio impoverito – questi proiettili sono stati usati contro i civili della Jugoslavia. Anche i cittadini di altri paesi hanno sofferto e sono quelli "dell'altra parte" - i contingenti della NATO schierati "sul terreno". Tutto senza alcun risultato. Nessuno è da condannare. Nessuna causa è mai stata soddisfatta. Non c'è nessun problema. Questo è tutto.

Nessuno è mai punito. Mai. Non in nessuno dei casi citati. Solo "perdite collaterali". Vittime che sono "collaterali" alle ambizioni geopolitiche di USA, Gran Bretagna e dei loro paesi satelliti. Solo dopo alcuni dei casi più eclatanti di uccisioni di civili, l'esercito americano ha offerto a malincuore le sue "scuse". E questo è tutto.

Nelle circostanze attuali, quando si tratta di proteggere persone che sono state sottoposte a genocidio, derisione, tortura, oppressione per otto anni in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati cercano ipocritamente di descrivere la "giusta rabbia" e parlano cinicamente di presunte violazioni del diritto internazionale. L'hanno bombardata loro nel 1999, poi hanno ripetuto questa esperienza di "successo" molte volte negli anni 2000.

Non spetta a loro dare lezioni agli altri.

 

 

https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1806275/#11

Nessun commento:

Posta un commento