L'Unione Europea continua a cercare di esercitare pressioni sulla Russia attraverso misure restrittive unilaterali. Il 16 dicembre 2022 i Paesi dell'UE hanno adottato un nono "pacchetto" di sanzioni. Riteniamo che tali azioni da parte dell'UE siano illegittime, in quanto minano le prerogative legali internazionali del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Anche il Parlamento europeo, che ha approvato la risoluzione "Sul riconoscimento della Federazione russa come Stato sponsor del terrorismo" nella riunione del 23 novembre 2022, sta perseguendo un'aggressiva politica antirussa. Ancora una volta sono stati dimostrati i doppi standard della comunità politica occidentale, che dal 2014 ha chiuso gli occhi sull'assassinio dei residenti del Donbass da parte delle forze di sicurezza di Kiev.
In risposta alle azioni ostili contro la Russia è stato ampliato l'elenco dei rappresentanti delle istituzioni europee e dei Paesi membri dell'Unione Europea ai quali, in conformità con la Legge federale n. 114-FZ del 15 agosto 1996 sulla procedura di uscita e ingresso nella Federazione Russa, è vietato l'ingresso nel territorio del nostro Stato.
Si tratta della leadership delle agenzie di sicurezza dell'UE coinvolte nell'addestramento dell'Esercito ucraino nell’ambito della missione di assistenza militare della UE in Ucraina, delle strutture statali e commerciali europee che producono e forniscono armi ed equipaggiamenti militari al regime di Kiev, nonché dei cittadini degli Stati della UE che sono stati coinvolti in una sistematica retorica pubblica anti-russa. Le restrizioni sono state estese anche ad alcuni membri del Parlamento europeo.
Ribadiamo che qualsiasi azione ostile da parte dei Paesi occidentali continuerà a ricevere una risposta tempestiva e adeguata.
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1848299/
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