sabato 21 gennaio 2023

Dichiarazione del ministero degli Esteri sulle osservazioni del capo della politica estera dell'UE Josep Borrell sul confronto tra la politica degli Stati Uniti e dei suoi alleati nei confronti della Russia con le azioni di Hitler

 

 

L'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell ha commentato il paragone fatto dal ministro degli Esteri Sergey Lavrov in una conferenza stampa del 18 gennaio sulla politica perseguita dagli Stati Uniti e dai suoi alleati nei confronti della Russia con le azioni di Adolf Hitler. Le dichiarazioni del capo della politica estera dell'UE suonano ipocrite soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni razziste sul mondo diviso in un "giardino" abitato da un miliardo di cittadini dell'UE e degli Stati Uniti, e la "giungla" che minaccia di invaderlo, così come visto l'aperto sostegno dell'UE al regime neonazista di Kiev. Dal 2014, le forze armate ucraine e i battaglioni nazionalisti hanno bombardato impunemente le città di Donbass, le regioni russe di Kherson e Zaporozhye, uccidendo civili, compresi bambini. nel frattempo, l'UE sta fornendo addestramento ai militanti ucraini e sta per fornire ancora più armi e attrezzature militari che continueranno ad essere utilizzate per uccidere i civili. L'UE afferma che non ci sono parallelismi eppure chiudono gli occhi davanti alle svastiche sugli spallacci delle forze armate ucraine, alle bandiere naziste e agli stessi simboli con cui gli europei hanno invaso selvaggiamente la nostra terra oltre 80 anni fa.

Notiamo inoltre che il Ministero degli Affari Esteri russo ha già ricevuto innumerevoli appelli da parte di cittadini ed organizzazioni ebraiche non governative, tra cui una dichiarazione ufficiale del Congresso Ebraico Orientale, sconcertati dagli appelli del Presidente del Congresso Ebraico Europeo (CEG), Ariel Musikant non autorizzato a fare commenti ufficiali a nome di tutti gli ebrei degli Stati europei affinché si scusi con Lavrov.

Ancora una volta vediamo come singole organizzazioni stiano cercando di mettere nazioni e popoli diversi gli uni contro gli altri. Dobbiamo ricordare che è stato il nostro popolo che, più di 80 anni fa, si è alzato per difendere l'umanità dalla piaga del fascismo, della misantropia, del nazismo e dell'aggressivo militarismo imperialista senza dividerla in nazionalità. Mentre i nazisti gasavano slavi, ebrei, rom e altre nazionalità nelle stesse camere a gas, i nostri padri, nonni e bisnonni combattevano la Wehrmacht e liberavano i prigionieri dei campi di concentramento. È la loro memoria che manteniamo sacra e continueremo a farlo per i secoli a venire. Non dobbiamo dimenticare che il 27 gennaio viene anche commemorato ogni anno in tutto il mondo come Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, in riconoscimento dei soldati dell'Armata Rossa che liberarono i prigionieri del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau in quel giorno del 1944. Alla fine del XX e all'inizio del XXI secolo abbiamo dovuto affrontare il desiderio di screditare il ruolo del nostro Paese nella lotta contro il nazismo e il neonazismo, la vera e propria russofobia e gli appelli ad "abolire la Russia". Qualsiasi tentativo di riabilitare il nazismo e le pratiche razziste deve essere risolutamente contrastato. È una cosa che dovrebbe unire i popoli, non dividerli.

Centinaia di migliaia di ebrei combatterono contro i nazisti nell'Armata Rossa e in altri eserciti della coalizione anti-hitleriana. Durante la Grande Guerra Patriottica circa 501.000 soldati ebrei hanno prestato servizio nelle forze armate. Molti di loro sono andati al fronte come volontari. Tra il personale di comando dell'Armata Rossa 305 generali e ammiragli erano ebrei. 131 ebrei durante la guerra sono stati insigniti della massima onorificenza, il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica, di cui 45 post-mortem. 217 russi hanno il titolo onorifico di Giusti tra le Nazioni, che viene assegnato ai non ebrei che hanno salvato gli ebrei durante l'occupazione nazista dell'Europa e dall'Olocausto rischiando la propria vita. Tra loro c'erano combattenti dell'Armata Rossa. Sono stati i popoli dell'Unione Sovietica a subire il sacrificio più grande tra tutti i partecipanti alla coalizione anti-hitleriana. Ricordano bene e non a livello elementare i crimini commessi contro i cittadini del nostro Paese, compresi gli orribili crimini dell'Olocausto.

L'ignorare, da parte della cosiddetta "coalizione democratica" dell'Occidente, la glorificazione da parte del moderno regime ucraino dei nazisti che hanno commesso crimini a Leopoli, Babi Jar e Khatyn, l'ignorare l'uso di slogan nazisti, simboli nazisti e nomi di reparti delle SS a livello statale e di unità dell'Esercito ucraino è una aberrazione della memoria dell'Olocausto e delle vittime del nazismo. Proprio come i numerosi crimini impuniti contro i cittadini ucraini di lingua russa e le dichiarazioni dei politici ucraini secondo cui uccidere quanti più russi possibile è lo scopo della loro lotta e della loro esistenza.

Ci si chiede dov’erano strutture come il Congresso Ebraico Europeo quando i monumenti ai soldati-liberatori venivano demoliti in Europa; quando i nazisti con simboli antisemiti e slogan antigiudaici marciavano nelle capitali europee; quando gli europei cercavano di silurare la nostra risoluzione contro la glorificazione del nazismo alle Nazioni Unite?

Non è mai troppo tardi per ammettere i propri errori e fare le giuste scelte morali, quindi chiediamo all'Europa di alzare la voce per combattere l'antisemitismo, la russofobia e altre politiche discriminatorie nei confronti di alcune nazionalità ed etnie.

 

https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/1849114/

 

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