E’ entrata
in vigore la Costituzione della Crimea
Secondo il documento, la Crimea è uno Stato
democratico di diritto parte della
Federazione Russa. La Costituzione afferma che il territorio della Repubblica è una e indivisibile ed è parte integrante del territorio della Federazione Russa.
SIMFEROPOL, 12 aprile RAI
Novosti. Entrata in vigore
la Costituzione della Crimea, in base al quale la Repubblica è parte del territorio della
Federazione Russa. Il testo del
documento è stato pubblicato sul organo ufficiale
del Parlamento della Crimea "Krymskie Izvestija”
"In tal modo la data di
entrata in vigore della Costituzione della Repubblica di Crimea viene considerata il 12 aprile” ha
detto alla RIA Novosti il Primo Vice Presidente del Consiglio di Stato della Crimea Grigorij Ioffe.
Secondo le sue parole ora inizierà una ampia disanima delle disposizioni della Costituzione da
parte della popolazione. Egli non ha
escluso che al documento verranno
apportate modifiche in futuro.
“Siamo noi stessi gli ideatori della nostra Costituzione.
Sarà necessario, riunirsi nel Consiglio di Stato della Crimea e con il voto della
maggioranza costituzionale si effettueranno le modifiche su temi particolari” ha
detto Joffe.
Venerdì scorso il Consiglio
Nazionale (Parlamento) ha
approvato all'unanimità la Costituzione della Repubblica di Crimea. Secondo il documento, la Crimea "è uno Stato democratico di diritto parte della Federazione
russa". La Costituzione afferma
che il territorio della Repubblica
è uno e indivisibile ed è parte integrante del territorio della Federazione Russa. Regolamenta che tre
lingue - russo, ucraino e tartari di Crimea -
hanno lo status di lingue statali della
Repubblica di Crimea.
La Crimea e Sebastopoli
per decenni sono appartenute all’Ucraina,
dove erano state trasferite nel
1954 ai tempi dell’Urss dalla Russia data l’allora esistenza di un'unica formazione
statale sovietica e vi erano rimasti dopo il crollo dell'Unione
Sovietica nel 1991.
Come la Crimea è diventata parte della Russia
La
crisi politica
scoppiata in Ucraina a fine novembre 2013, quando il Governo aveva annunciato la sospensione
dell'integrazione europea del paese.
Le proteste di massa chiamate "Euromjadan"
si sono svolte in tutta l'Ucraina
a gennaio con scontri fra i radicali armati e le forze dell'ordine. Il risultato di combattimenti di strada in cui l'opposizione
ha ripetutamente utilizzato armi da fuoco e "molotov"
sono state decine di vite umane
Il 22 febbraio nel
paese vi fu una violenta presa del potere. La Verkhovna Rada, violando gli
accordi raggiunti tra il Presidente Viktor Janukovich e i leader
dell'opposizione, ha modificato la Costituzione, cambiato la presidenza del parlamento
e il Ministero dell'Interno allo scopo di rimuovere dal potere il Capo dello
Stato, poi costretto a lasciare l'Ucraina, temendo per la sua vita. Il 27
febbraio il parlamento ucraino ha approvato il cosiddetto "Governo di fiducia
nazionale", il primo ministro è diventato Jazenjuk.
La Crimea, in tale
situazione, non ha riconosciuto la legittimità del nuovo Governo e ha deciso di indire un referendum sul futuro della regione. La votazione ha avuto luogo il 16
marzo. Sulla scheda elettorale erano apposte due domande: "Sei per unire la
Crimea alla Russia con diritto ad esserne un Soggetto della Federazione Russa?”
e "Sei per il ripristino della Costituzione della Repubblica di Crimea del
1992 e per lo Stato della Crimea come parte dell'Ucraina?".
La maggioranza degli elettori (96,77%), con una partecipazione del 83,1%, hanno
votato per la riunificazione con la Russia. È stato firmato l'accordo corrispondente
il 18 marzo, successivamente approvato dalla Duma e dal Consiglio della
Federazione. E’ stata inoltre adottata la legge costituzionale federale sulla
formazione di due nuovi Soggetti della Federazione Russa – la Repubblica di Crimea
e Sebastopoli città di importanza federale. Il Presidente russo Vladimir Putin
ha firmato entrambi i documenti. Putin ha anche detto in precedenza che il
referendum in Crimea è conforme al diritto internazionale e della Carta dell’
ONU
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