sabato 12 aprile 2014


E’ entrata in vigore la Costituzione della Crimea

Secondo il documento, la Crimea è uno Stato democratico di diritto parte della Federazione Russa. La Costituzione afferma che il territorio della Repubblica è una e indivisibile ed è parte integrante del territorio della Federazione Russa.
   

SIMFEROPOL, 12 aprile RAI Novosti. Entrata in vigore la Costituzione della Crimea, in base al quale la Repubblica è parte del territorio della Federazione Russa. Il testo del documento è stato pubblicato sul organo ufficiale del Parlamento della Crimea "Krymskie Izvestija”

"In tal modo la data di entrata in vigore della Costituzione della Repubblica di Crimea viene considerata il 12 aprile” ha detto alla RIA Novosti il Primo Vice Presidente del Consiglio di Stato della Crimea Grigorij Ioffe.

Secondo le sue parole ora inizierà una ampia disanima delle disposizioni della Costituzione da parte della popolazione. Egli non ha escluso che al documento verranno apportate modifiche in futuro.

“Siamo noi stessi gli ideatori della nostra Costituzione. Sarà necessario, riunirsi nel Consiglio di Stato della Crimea e con il voto della maggioranza costituzionale si effettueranno le modifiche su temi particolari” ha detto Joffe.

Venerdì scorso il Consiglio Nazionale (Parlamento) ha approvato all'unanimità la Costituzione della Repubblica di Crimea. Secondo il documento, la Crimea "è uno Stato democratico di diritto parte della Federazione russa". La Costituzione afferma che il territorio della Repubblica è uno e indivisibile ed è parte integrante del territorio della Federazione Russa. Regolamenta che tre lingue - russo, ucraino e tartari di Crimea - hanno lo status di lingue statali della Repubblica di Crimea.

La Crimea e Sebastopoli per decenni sono appartenute all’Ucraina, dove erano state trasferite nel 1954 ai tempi dell’Urss dalla Russia data l’allora esistenza di un'unica formazione statale sovietica e vi erano rimasti dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991.

Come la Crimea è diventata parte della Russia

 

La crisi politica scoppiata in Ucraina a fine novembre 2013, quando il Governo aveva annunciato la sospensione dell'integrazione europea del paese. Le proteste di massa chiamate "Euromjadan" si sono svolte in tutta l'Ucraina a gennaio con scontri fra i radicali armati e le forze dell'ordine. Il risultato di combattimenti di strada in cui l'opposizione ha ripetutamente utilizzato armi da fuoco e "molotov" sono state decine di vite umane

Il 22 febbraio nel paese vi fu una violenta presa del potere. La Verkhovna Rada, violando gli accordi raggiunti tra il Presidente Viktor Janukovich e i leader dell'opposizione, ha modificato la Costituzione, cambiato la presidenza del parlamento e il Ministero dell'Interno allo scopo di rimuovere dal potere il Capo dello Stato, poi costretto a lasciare l'Ucraina, temendo per la sua vita. Il 27 febbraio il parlamento ucraino ha approvato il cosiddetto "Governo di fiducia nazionale", il primo ministro è diventato Jazenjuk.
La Crimea, in tale situazione, non ha riconosciuto la legittimità del nuovo Governo e ha deciso di indire un referendum sul futuro della regione. La votazione ha avuto luogo il 16 marzo. Sulla scheda elettorale erano apposte due domande: "Sei per unire la Crimea alla Russia con diritto ad esserne un Soggetto della Federazione Russa?” e "Sei per il ripristino della Costituzione della Repubblica di Crimea del 1992 e per lo Stato della Crimea come parte dell'Ucraina?".

La maggioranza degli elettori (96,77%), con una partecipazione del 83,1%, hanno votato per la riunificazione con la Russia. È stato firmato l'accordo corrispondente il 18 marzo, successivamente approvato dalla Duma e dal Consiglio della Federazione. E’ stata inoltre adottata la legge costituzionale federale sulla formazione di due nuovi Soggetti della Federazione Russa – la Repubblica di Crimea e Sebastopoli città di importanza federale. Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato entrambi i documenti. Putin ha anche detto in precedenza che il referendum in Crimea è conforme al diritto internazionale e della Carta dell’ ONU




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