La Voce italiana della Russia
Junta ucraina, chi è chi: fascisti, sette e delinquenti
Spesso utilizziamo questo termine: “junta”, ma è
troppo generico. Proviamo ad analizzare che razza di persone siano
coloro che si sono insediati a Kiev con la loro bramosia di reprimere le
proteste popolari del sudest ucraino.
Ecco dunque la cricca in questione.
L’autoproclamato
“facente funzioni del presidente” Turčinov è un pastore di una delle
sette protestanti totalitarie “neopentecostali”, la sedicente “chiesa
dell’ordine della vita”.
Il cosiddetto primo
ministro Jacenjuk ha stretti legami con la setta statunitense di
Scientology, una delle sette totalitarie più influenti al mondo, la
sorella ne è una dirigente, e lui stesso era un assiduo frequentatore
delle loro messe.
L’autoproclamato vice primo
ministro Jarëma era legato agli ambienti criminali quando lavorava in
polizia negli anni ‘90. Durante l’insurrezione armata del Majdan
massacrò personalmente un poliziotto.
Il sedicente
vice primo ministro Syč è membro del Partito ultranazionalista
“Svoboda”, definito intoccabile dal Parlamento Europeo per il proprio
radicalismo. Ha affermato innumerevoli volte la propria devozione al
nazionalismo etnico ucraino ed il proprio sostegno a quei dirigenti del
suo Partito che più si sono distinti per le loro dichiarazioni
russofobe, antisemite e razziste.
Il cosiddetto
vice primo ministro Vladimir Grojsman, quando era sindaco di Vinnica era
noto per la persecuzione ai danni di ogni opposizione sfruttando
l’esercito e la polizia con segnalazioni via sms.
L’autoproclamato
ministro della politica agraria Igor’ Švajka è membro del Partito
ultranazionalista “Svoboda”. Per prima cosa, dal palazzo del suo
ministero ha cacciato tutti gli pseudorivoluzionari di cui a parole
difende gli interessi. E’ noto per le sue dichiarazioni russofobe.
Arsen
Avakov è il capo delle strutture militari della cricca. E’ famoso per
essere stato accusato di abuso recidivo di potere dopo aver privatizzato
illegalmente terreni dello Stato. Nella carica attuale si è già fatto
notare per le spedizioni punitive contro il proprio popolo, per le quali
sono morte decine di pacifici cittadini.
Il
sedicente ministro dell’ecologia Andrej Mochnik è un seguace di Bandera
di lungo corso che glorifica da vent’anni gli scagnozzi della Germania
nazista. Non desta quindi stupore che incidentalmente sia membro del
Partito “Svoboda”.
Il cosiddetto ministro
dell’economia Pavel Šeremeta ha studiato negli USA, cosa che di per se
non comporterebbe alcunché, se non avesse allora appoggiato la politica
neoliberista, che in molti Paesi del mondo ha portato all’indigenza
generalizzata della popolazione e alla disoccupazione. Possiamo stare
tranquilli che seguirà diligentemente le indicazioni del FMI tese a
distruggere l’economia ucraina.
Nel governo
autoproclamato di questa cricca il responsabile per l’energia è Jurij
Prodan, che fu pescato con le mani nel sacco in merito all’affare
“Kievenergo”, di cui era uno dei dirigenti. E’ inoltre uno dei colpevoli
del debito ucraino nei pagamenti per il gas ed è saltato alle cronache
per aver sponsorizzato gli interessi degli oligarchi (nella fattispecie
del gruppo “Privat”) nel settore del gas.
Andrej
Deščica risponde per i rapporti con i protettori occidentali. Ha
lavorato a lungo presso l’ambasciata ucraina in Polonia, i cui interessi
in politica estera, come è noto, consistono nell’ampliamento della NATO
a oriente e nella mortificazione totale della Russia nell’arena
internazionale.
L’impostore che siede nel
gabinetto ucraino come ministro delle infrastrutture è Maksim Burbak,
compagno di Jacenjuk di lunga data, a proposito di ruffianeria e
nepotismo. Conseguenzialmente, ai posti di comando del Partito
“Bat’kivščina”, di cui era un importante dirigente, sono comparsi
numerosi suoi amici e parenti. E’ inoltre noto per la sua “protezione”
del mercato alimentare di Černovcy (in italiano, Cernovizza).
Per
la “difesa”, ovvero per l’assalto e l’aggressione contro la popolazione
pacifica dell’Ucraina orientale, è responsabile Michail Koval’, che ha
sostituito a tale carica Tenjuch, del Partito “Svoboda”, rinomato per la
sua retorica razzista e russofoba.
Il
responsabile per la pubblica istruzione, cioè per la trasformazione dei
bambini in energumeni fasciteggianti è Sergej Kvit, membro
dell’organizzazione neonazista “Trizub” (“Tridente”), che fa parte del
tristemente noto “Pravyj Sektor” (“Settore di Destra”). Amico da molto
tempo di Jaroš, per aver introdotto la censura nelle scienze storiche è
stato redarguito persino dalle autorità polacche e tedesche, che
generalmente chiudono un occhio sulle infamie dei nazionalisti ucraini.
Oleg
Musij, responsabile per la sanità, non è membro del Partito
nazionalista e non è stato coinvolto in scandali di corruzione.
Tuttavia, resta un mistero cosa abbia fatto nel periodo dal 1992 al
2008.
Un’altra beffa nei confronti del popolo è la
nomina di Ljudmila Denisova a ministro delle politiche sociali: è
balzata alle cronache per essere stata arrestata per corruzione in
quantità particolarmente ingenti, per avere partecipato alle
privatizzazioni da rapina e per la sua smodata ricchezza. La domanda su
come curerà la sfera sociale è puramente retorica.
Alcuni
oligarchi hanno deciso di non nascondersi alle spalle di varie
marionette del governo golpista, e hanno assunto il potere direttamente
nei ministeri più redditizi. Il riferimento è ad Aleksandr Šlapak,
oligarca, appunto, la cui attività discreditante (corruzione,
riciclaggio, manovre finanziarie) meriterebbero un articolo ad hoc.
Risponde
per lo sport Dmitrij Bulatov, attivo dirigente del sedicente
Automajdan, un gruppo meccanizzato armato che si dedicava all’assalto
contro i tutori dell’ordine pubblico e gli abitanti pacifici delle città
assediate dalla cosiddetta “rivoluzione del Majdan”.
Ministro
particolare senza portafoglio è Ostap Semerak, noto sia lui che un suo
omonimo per frode e corruzione degli elettori. Ha un’esperienza
ventennale nella formazione della mentalità filostatunitense nella
politica ucraina, in particolare grazie ad una pseudo “scuola del
giovane politico”.
Ci siamo limitati
all’autoproclamato governo, per non parlare del procuratore neonazista
capo dell’SBU, i Servizi di Sicurezza Ucraini, guida della sanguinosa
rivolta.
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