BESLAN, LA VERITA'
by F. William Engdahl
17
maggio 2015 "Information Clearing House" - "NEO" - Il 26
aprile la principale emittente televisiva nazionale della Russia, Rossija 1, ha
mostrato il Presidente Vladimir Putin in
un documentario rivolto al popolo russo sugli eventi del periodo recente,
compresa l'annessione della Crimea, il colpo di stato USA in Ucraina e lo stato
generale delle relazioni con gli Stati Uniti e l'Unione europea. Le sue parole
erano sincere. E nel bel mezzo del suo intervento l'ex capo del KGB russo ha lanciato
una bomba politica che era conosciuta dai servizi segreti russi da due decenni.
Putin
ha dichiarato, senza mezzi termini, che a suo parere l'Occidente vorrebbe avere
una Russia debole, in sofferenza che chiede l’elemosina all’occidente, qualcosa
che chiaramente il carattere russo non è disposto a fare. Poi in un breve cenno
nel suo intervento il Presidente russo ha dichiarato, per la prima volta
pubblicamente, qualcosa che l'intelligence russa conosce da quasi due decenni,
ma che è rimasto in silenzio fino ad ora molto probabilmente nella speranza di
un'epoca migliore in una normalizzazione delle relazioni Russia-Stati Uniti.
Putin
ha dichiarato che il terrore in Cecenia e nel Caucaso russo nei primi anni ’90 è
stato attivamente sostenuto dalla CIA e dai servizi segreti occidentali per
indebolire deliberatamente la Russia. Egli ha osservato che il servizio estero
dell’FSB russo ha avuto la documentazione del ruolo segreto svolto in questo dagli
Stati Uniti senza però entrare nei dettagli.
Che
Putin, un professionista dell’intelligence di altissimo livello, ne abbia solo
accennato nel suo intervento, posseggo la documentazione in dettaglio da fonti
non russe. Questo rapporto ha enormi implicazioni per rivelare al mondo la
lunga agenda nascosta dei circoli influenti che a Washington lavorano per distruggere
la Russia come Stato sovrano, che nell’agenda include il colpo di stato neo-nazista
in Ucraina e la pesante guerra delle sanzioni finanziarie contro Mosca. Quanto
segue è tratto il mio libro “Amerikas 'Heilige Krieg”.
La Guerra cecena della CIA
Non
molto tempo dopo che la CIA e l’Intelligence dall’Arabia finanziatori dei Mujaheddin
avevano devastato l'Afghanistan alla fine del 1980, costringendo l'uscita
dell'esercito sovietico nel 1989 e la dissoluzione dell'Unione Sovietica qualche
mese più tardi, la CIA ha cominciato a guardare ai altri possibili luoghi del
crollo dell'Unione Sovietica dove i loro addestrati "afghani arabi" avrebbero
potuto essere ridistribuiti per destabilizzare ulteriormente l'influenza russa
nello spazio eurasiatico post-sovietico.
Erano
chiamati afghani arabi perché erano stati reclutati dagli ultraconservatori
wahabiti sunniti musulmani dall’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e
in altre parti del mondo arabo dove la pratica ultra-rigida wahabita dell'Islam
era praticata. Sono stati portati in Afghanistan nei primi anni ‘80 da un agente
saudita della CIA che era stato inviato in Afghanistan di nome Osama bin Laden.
Con
l'ex Unione Sovietica nel caos totale e allo sbando, l’amministrazione di
George H. W. Bush aveva deciso di "dare loro un calcio quando erano già a
terra" un triste errore. Washington ha riposizionato i loro terroristi
veterani afghani per portare caos e destabilizzare in tutta l'Asia centrale,
anche nella Federazione Russa in una crisi profonda e traumatica durante il
collasso economico dell'era Eltsin.
Nei
primi anni ‘90 la società di Dick Cheney, Halliburton, aveva rilevata le
potenzialità petrolifere offshore in Azerbaigian, Kazakistan e nell'intero
bacino del Mar Caspio. Si stima che la regione poteva diventare "un’altra
Arabia Saudita" del valore di diverse migliaia di miliardi di dollari al
valore odierno. Neli Stati Uniti e nel Regno Unito erano determinati a
prendersi questo petrolio ad ogni costo fuori dal controllo russo. Il primo
obiettivo di Washington fu organizzare un colpo di stato in Azerbaigian contro
il presidente eletto Abulfaz Elchibey per mettere un presidente più amico degli
USA allo scopo di controllare il Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC), il "gasdotto
più politico del mondo" facendo transitare il petrolio di Baku
dall'Azerbaijan attraverso la Georgia, la Turchia fino al Mediterraneo.
Al
tempo, l’unico oleodotto esistente a Baku era di epoca sovietica, un gasdotto
russo che attraversava la capitale cecena, Groznij, collegandosi all'oleodotto
di Baku nord tramite la Repubblica del Daghestan in Russia e attraverso la
Cecenia verso il porto del Mar Nero russo di Novorossijsk. Un gasdotto unico
concorrente e maggiore ostacolo per un percorso alternativo molto costoso per
Washington e per le major petrolifere britanniche e statunitensi
Il
presidente Bush dava il mandato ai suoi vecchi amici della CIA di distruggere
il gasdotto russo-ceceno e creare il caos nel Caucaso volendo considerare che
nessuna società occidentale o russa avrebbe utilizzato , a quel punto,
l’oleodotto di Grozhnij.
Graham
E. Fuller, un vecchio collega di Bush ed ex vice direttore del Consiglio
Nazionale CIA era stato l’architetto chiave della strategia della CIA verso i Mujaheddin,
ha così descritto la strategia della CIA nel Caucaso nei primi anni ‘90:
"La politica di guidare l'evoluzione dell'Islam e di aiutarlo contro i
nostri avversari ha funzionato meravigliosamente bene in Afghanistan contro
l'Armata Rossa. Le stesse dottrine possono tranquillamente essere utilizzate
per destabilizzare quel che resta del potere russo".
La
CIA ha utilizzato i sporchi trucchi di un veterano, il generale Richard Secord,
per l'operazione. Secord ha creato una società di facciata della CIA, la MEGA
Oil. Secord era stato condannato nel 1980 per il suo ruolo centrale nella
vendita di armi e stupefacenti illegali nell’operazione Iran-Contra della CIA.
Nel
1991 Secord, ex Vice Assistente Segretario alla Difesa, sbarca a Baku ed apre
la società di facciata della CIA MEGA Oil. Era stato il veterano della CIA
nelle operazioni segrete dell’oppio in Laos durante la guerra del Vietnam. In
Azerbaigian ha aperto la compagnia aerea per far volare segretamente i Mujaheddin dell’al-Qaeda
di Bin Laden dall'Afghanistan all’Azerbaigian. Nel 1993 la MEGA Oil reclutò e
armò 2.000 Mujaheddin
facendo diventare Baku la base per il Caucaso delle loro operazioni
terroristiche.
La copertura segreta dell’operazione dei Mujaheddin di Secord nel Caucaso ha prodotto il colpo di stato militare che ha rovesciato il presidente eletto Abulfaz Elchibey e posto Heydar Aliyev un più flessibile fantoccio degli Stati Uniti. Un rapporto segreto dell'intelligence turca trapelato al Sunday Times di Londra ha confermato che "i due giganti della benzina, rispettivamente BP e Amoco, inglesi e americani, che insieme formano l'AIOC (Azerbaijan International Operating Company), stanno dietro al colpo di Stato."
La
dirigenze dell’Intelligence dell’Arabia Saudita, Turki al-Faisal, con il suo
agente Osama bin Laden, aveva inviato in Afghanistan all'inizio della guerra, nei
primi anni 1980, la sua organizzazione afgana Maktab al-Khidamat (MAK) per
reclutare "arabi afghani" per quello che sarebbe rapidamente diventata
una jihad globale. Mercenari di Bin Laden sono stati utilizzati come truppe
d'assalto dal Pentagono e dalla CIA di coordinare e sostenere offensiva
musulmana non solo l'Azerbaijan, ma anche in Cecenia e, in seguito, in Bosnia.
Bin
Laden ha portato un altro saudita, Ibn al-Khattab, a diventare il comandante, o
emiro di Mujaheddin
jihadisti in Cecenia (sic!) insieme al ceceno Shamil Basaev signore della
guerra. Non importava che Ibn al-Khattab fosse un arabo saudita che non sapeva
una parola di ceceno, per non parlare del russo. L’importante era che sapesse
cosa fare ai soldati russi e come ucciderli.
La
Cecenia poi era una società tradizionalmente e prevalentemente Sufi, un ramo
apolitico mite dell'Islam. Eppure l'aumento dell’infiltrazione dei Mujaheddin
terroristi “Made in USA” ben finanziati e ben addestrati alla predicazione della
Jihad o guerra santa contro i russi ha trasformato il movimento di resistenza inizialmente
riformista ceceno. Si diffonde la linea dura ideologia islamista di al-Qaeda in
tutto il Caucaso. Sotto la guida di Secord, operazioni terroristiche dei mujaheddin
venivano estese così rapidamente nel vicino Daghestan ed in Cecenia,
trasformando Baku in un centro di spedizione per l'eroina afgana alla mafia
cecena.
Dalla
metà degli anni ‘90, bin Laden ha pagato ai leader ceceni della guerriglia
Shamil Basaev e Omar ibn al-Khattab la bella somma di diversi milioni di
dollari al mese, una fortuna da re nella economicamente desolata Cecenia del
1990, consentendo loro emarginare la maggioranza moderata della Cecenia. L’intelligence
USA è rimasto profondamente coinvolta nel conflitto ceceno fino alla fine degli
anni ‘90. Secondo Yossef Bodansky, allora direttore della Task Force del
Congresso degli Stati Uniti sul terrorismo e la guerra non convenzionale,
Washington era attivamente coinvolta in "una nuova jihad anti-russa,
cercando di sostenere e potenziare le forze islamiste anti-occidentali più
virulente".
Bodansky
ha rivelato l'intera strategia del Caucaso della CIA in dettaglio, nella sua
relazione, affermando che funzionari del governo statunitense partecipavano,
"ad un incontro formale in Azerbaijan nel
dicembre 1999 per organizzare programmi specifici per la formazione e
l'equipaggiamento dei Mujaheddin del Caucaso, dell’Asia centrale/meridionale e nel
mondo arabo, dove sono state discusse e concordate, concluso con tacito
incoraggiamento di Washington di entrambi gli alleati musulmani (principalmente
Turchia, Giordania e Arabia Saudita) e “Società di sicurezza private” degli
Stati Uniti … per aiutare i ceceni ed i loro alleati islamici ad insorgere nella
primavera del 2000 e sostenere la jihad conseguente per un lungo periodo ... La
Jihad islamista nel Caucaso come un modo per privare la Russia del percorso
dell'oleodotto praticabile attraverso la spirale della violenza e del
terrorismo. "
La
fase più acuta delle guerre cecene si placò nel 2000 solo dopo pesanti azioni
militari russe che sconfissero gli islamisti. E' stata una vittoria di Pirro
che costò un enorme tributo di vite umane e la distruzione di intere città. Il
numero esatto di morti istigati dalla CIA nel conflitto ceceno è sconosciuta.
Stime non ufficiali variano da 25.000 a 50.000 morti o dispersi, la maggior
parte civili. Le vittime russe sono state circa 11.000 secondo il Comitato
delle madri dei soldati.
Le
major petrolifere anglo-americane e operative della CIA erano felici. Avevano
quello che volevano: il loro oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, bypassava l’oleodotto
Grozhnij della Russia.
I
ceceni jihadisti, sotto il comando dell’islamico Shamil Basaev, hanno
continuato gli attacchi di guerriglia dentro e fuori la Cecenia. La CIA gli aveva riorientati nel Caucaso.
La connection Saudita di
Basaev
Basaev
è stata una parte fondamentale della Jihad Globale della CIA. Nel 1992 ha
incontrato il terrorista saudita Ibn al-Khattag in Azerbaijan. Dall’Azerbaijan
Ibn al-Khattab ha portato Basaev in Afghanistan per incontrare l’alleato di
al-Khattab, compagno del saudita Osama bin Laden. Il ruolo di Ibn al-Khattab
per l'assunzione di ceceni musulmani disposti a condurre la jihad contro le
forze russe in Cecenia per conto della strategia segreta della CIA della Russia
post-sovietica destabilizzante e garantire il controllo britannico-statunitense
sull'energia del Caspio
Una
volta tornati in Cecenia, Basaev e al-Khattab hanno creato la Brigata
Internazionale islamica (IIB) con i soldi dell’intelligence saudita, approvata
dalla CIA e con il coordinamento attraverso il collegamento dell’Ambasciatore
saudita di Washington e la famiglia Bush, intima del principe Bandar bin
Sultan. Bandar, ambasciatore saudita a Washington per più di due decenni è così
intimo con la famiglia Bush che George W. Bush chiamava il play boy saudita "Bandar
Bush", una sorta di membro della famiglia onorario.
Basaev
e al-Khattab hanno importato in Cecenia combattenti wahabiti dal’Arabia
Saudita, ceppo fanatico dell'Islam sunnita. Ibn al-Khattab aveva ordinato che
fossero chiamati i "mujaheddin arabi in Cecenia," il suo esercito
privato di arabi, turchi ed altri combattenti stranieri. Aveva anche
commissionato l'incarico di istituire campi paramilitari di addestramento sulle
montagne della Cecenia, addestrando ceceni e musulmani delle Repubbliche russe
del Nord Caucaso dell'Asia centrale.
I
sauditi e la CIA hanno finanziato la Brigata islamica Internazionale
responsabile non solo del terrore in Cecenia. Nell’ottobre 2002 hanno
effettuato l’attentato del Teatro Dubrovka di Mosca sequestrando centinaia di ostaggi
e il raccapricciante massacro del settembre 2004 della scuola di Beslan. Nel
2010 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha pubblicato il seguente rapporto
su al-Khattab e la Brigata Internazionale Islamica di Basaev:
“La Brigata Islamica
Internazionale (IIB) è stata iscritta il 4 marzo 2003 .. come associata ad
Al-Qaeda, Osama bin Laden e ai Talebani per "partecipazione al
finanziamento, progettazione, facilitazione, preparazione o perpetrazione di
atti o attività in collaborazione con, sotto il nome di, per conto o sostegno
di "Al-Qaeda … La Brigata Internazionale Islamica (IIB), fondata e guidata
da Shamil Basaev Salmanovich (deceduto) è collegata al Reconnaissance
Riyadus-Salikhin e al Battaglione di sabotatori Martiri ceceni (RSRSBCM) … e la
Special Purpose Reggimento islamica (SPIR).
La sera del 23
ottobre 2002, i membri della IIB, RSRSBCM e SPIR operando congiuntamente hanno preso
oltre 800 ostaggi nel Teatro Podshipnik zavod (Dubrovka) di Mosca.
Nell'ottobre del 1999,
emissari di Basaev e Al-Khattab si sono recati presso la casa base di Osama bin
Laden, nella provincia afghana di Kandahar, dove Bin Laden ha accettato di
fornire una sostanziale assistenza militare e aiuti finanziari, anche prendendo
accordi per inviare in Cecenia diverse centinaia di combattenti per la lotta
contro le truppe russe e perpetrare atti di terrorismo. Dopo tale anno, Bin
Laden ha inviato ingenti somme di denaro a Basaev, Movsar Baraev (leader del
SPIR) e Al-Khattab, esclusivamente per la formazione di uomini armati, il
reclutamento di mercenari e acquisto di munizioni”.
La
“ferrovia terroristica” afgano-caucasica di Al Qaeda, finanziata dal
dell'intelligence saudita, aveva due obiettivi. Uno era un obiettivo saudita
volto a diffondere la fanatica Jihad wahabita nella regione dell'Asia centrale
dell'ex Unione Sovietica. La seconda, l’agenda per destabilizzare l’allora
collassata Federazione Russa post-sovietica da parte della CIA.
Beslan
Il
1 ° settembre 2004 terroristi armati di Basaev e IIB di al-Khattab prendevano
in ostaggio più di 1.200 persone in un assedio che includeva 777 bambini della
scuola n. 1 di Beslan in Ossezia del Nord, Repubblica autonoma del Caucaso
settentrionale della Federazione Russa vicino al confine con la Georgia.
Il
terzo giorno della crisi degli ostaggi, dopo aver sentito il boato di alcune
esplosioni all'interno della scuola, l’FSB e le altre truppe russe d'elite
hanno preso d'assalto l'edificio. Alla fine si sono contavano 334 ostaggi
morti, compresi 186 bambini con un numero significativo di feriti e dispersi. Successivamente
apparve chiaro che le forze russe avevano gestito l'intervento male.
La
macchina della propaganda di Washington, da Radio Free Europe al New York
Times, alla CNN non ha perso tempo per demonizzare Putin e la Russia per la
loro cattiva gestione della crisi di Beslan, piuttosto che concentrarsi sulla
sinistra figura di Basaev, Al Qaeda e l'intelligence saudita. Questo avrebbe
portato l'attenzione del mondo sulle relazioni intime tra la famiglia del
presidente degli Stati Uniti George W. Bush ed la famiglia de miliardario
saudita bin Laden.
Il
1 ° settembre 2001, dieci giorni prima del giorno dell’attacco al Pentagono e
al World Trade Center, il capo dell’intelligence dell’Arabia educato negli USA,
il principe Turki bin Faisal Al Saud, che aveva diretto Arabia Intelligenza a
partire dal 1977 anche attraverso i Mujaheddin di Osama bin Laden operativi in
Afghanistan e nel Caucaso, si dimise dalla carica bruscamente e
inspiegabilmente pochi giorni dopo aver accettato un nuovo mandato direttamente
dal suo re. Egli non ha mai dato alcuna spiegazione. Si è rapidamente spostato a Londra, lontano da Washington.
I
documenti dei legami intimi tra la famiglia bin Laden-Bush sono stati insabbiati,
nei fatti interamente cancellati per
motivi di "sicurezza nazionale" (sic!) nel rapporto ufficiale della
Commissione degli Stati Uniti sull’11 settembre. Lo sfondo saudita dei quattordici
su diciannove presunti terroristi a New York e Washington dell’11 settembre, è
stato eliminato dalla relazione finale della Commissione del governo degli
Stati Uniti pubblicati solo nel luglio 2004 dall'amministrazione Bush, a quasi
tre anni dopo gli eventi.
Basaev
ha sempre rivendicato per aver inviato i terroristi a Beslan. Le sue richieste
avevano incluso la completa indipendenza della Cecenia dalla Russia, qualcosa
che ha avrebbe dato a Washington e al Pentagono un enorme pugnale strategico
nel ventre meridionale della Federazione Russa.
Alla
fine del 2004, a seguito del tragico dramma di Beslan, il Presidente Vladimir
Putin ordinava all’intelligence russa una ricerca segreta allo scopo di dare la
caccia ed uccidere i leader chiave dei Mujaheddin del Caucaso di Basaev.
Al-Khattab era stato ucciso nel 2002. Le forze della sicurezza russa hanno
presto scoperto che la maggior parte dei terroristi ceceni afgano-arabi erano
fuggiti. Avevano ottenuto rifugio sicuro in Turchia, membro della NATO; in
Azerbaigian, quasi un membro della NATO; in Germania, un membro della NATO; o
in Dubai uno dei più vicini alleati degli Stati Uniti negli Stati Arabi e il
Qatar, un altro molto vicino alleato degli Stati Uniti. In altri termini, ai
terroristi ceceni è stato dato dalla NATO un rifugio sicuro.
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