Gli Stati Uniti continuano
a violare rozzamente i diritti dei cittadini russi
Il 5 ottobre 2016 la polizia ceca
arrestava, a Praga, un cittadino russo – Evgenij Nikulin. Il motivo
dell’arresto una richiesta alle autorità competenti da parte degli Stati Uniti
e della Federazione Russa con la richiesta di estradizione.
Da parte americana si richiedeva
l’arresto di Nikulin in relazione al sospetto di un suo coinvolgimento nell’attacco
ai server delle aziende Linkedin, Dropbox e Formspring, attacchi registrati nel
2012-2013. Da parte russa si richiedeva l’estradizione in relazione ad un
sospetto di furto online dai conti WebMoney.
Il 30 maggio 2017 il tribunale
municipale di Praga emetteva una sentenza secondo la quale Nikulin poteva
essere estradato sia negli Stati Uniti che in Russia. La decisione finale sulla
questione relativa ad in quale paese, per primo, dovesse essere estradato il Nikulin
doveva essere presa dal ministro della giustizia della repubblica Ceca.
La richiesta a sostegno dell’estradizione
da parte americana si riferiva al fatto che l'FBI aveva presentato alcune prove
circa la partecipazione del Nikulin ad un gruppo criminale organizzato.
Tuttavia, la richiesta non poteva essere presa in considerazione data la mancanza
di elementi probatori messi a disposizione dagli USA alle autorità cece (gli
interrogatori dei testimoni, le registrazioni dei provider dei servizi
internet, i tracciati elettronici etc).
Ai rappresentanti della
Repubblica ceca gli affidavit indicavano che l'FBI aveva ricevuto dai provider
russi informazioni circa indirizzi IP, UNO DEI DUE, CON CUI PRESUMIBILMENTE era
stato effettuato l'attacco hacker da parte di Evgenin Nikulin con l'indicazione
della città di Mosca e di un numero di cellulare. Queste sono attualmente le uniche
informazioni sulla base delle quali si è arrivati all'identità del colpevole
I dubbi, la credibilità e la
correttezza di tali informazioni derivano dai seguenti fatti:
1. Non viene specificato in che
modo e su quale base giuridica sono state ottenute queste informazioni.
Pertanto non è possibile verificare la veridicità delle prove;
2. L'operatore di servizi di
telecomunicazione – AO «Rostelekom» non aveva il diritto di divulgare queste
informazioni senza la decisione di un giudice del tribunale locale, dato che la
sua divulgazione è protetta dalla legge;
3. Non è indicato l'indirizzo
esatto dell'immobile da cui sarebbe avvenuta la connessione e l’indicazione
generica di Mosca non è sufficiente;
4. Se non viene specificato l’indirizzo
del cavo della connessione e la configurazione del computer, non è possibile
determinare se e come siano stati installati e collegati altri dispositivi al computer
che utilizza l’indirizzo IP segnalato. Per questo non è possibile determinare il
gruppo di persone che hanno avuto la possibilità di connettersi al computer
principale;
5. Appare assolutamente generica l'affermazione
secondo la quale Evgenij Nikulin, presumibilmente per l’attacco hacker, abbia
usato l'indirizzo IP associato con la sua persona fisica (IP, numero di
cellulare, città) e non abbia cancellato i file attraverso i quali è stato possibile
verificare l’intrusione;
6. La persona estradata sostiene di
non aver firmato alcun contratto di fornitura di servizi internet per servizi
di trasmissione dati, come non è a conoscenza del fatto che qualcun altro abbia
mai registrato l'indirizzo IP a nome suo.
7. I dati identificativi della
persona, in nome della quale è registrato un determinato indirizzo IP, è presumibilmente
la prova indiscussa che quella persona ha utilizzato o utilizza un dato computer.
Tuttavia questo può essere utilizzato da una persona diversa o da un numero indefinito
di persone;
8. L'indirizzo IP di
178.140.105.239 era ed è un cosiddetto indirizzo IP dinamico, assegnato agli
abbonati della società. Non può essere registrato per una sola persona
specifica;
9. Il numero di cellulare non è quello
della persona estradata;
10. Le prove che il suddetto
indirizzo IP o il numero di telefono cellulare appartengano certamente ad Evgenij
Nikulin non è mai stata fornita né dall'FBI né da altro paese straniero;
11. Nelle informazioni portate come
prova risulta che l'indirizzo IP sia impostato in modo non corretto,
l'indirizzo IP si riferisce ad un blocco di indirizzi di un altro provider (iscrizione
dell’indirizzo legale in Canada).
Tutti questi fatti sono confermati
e non solo testimoniano l'erroneità delle dichiarazioni nell'affidavit, ma
mettono anche in discussione l'obiettività e l'equità del procedimento penale contro
Evgenij Nikulin, portato avanti nel paese che ha richiesto l’estradizione.
Il parere disponibile degli
esperti e le ricerche portate avanti degli esperti conducono ai problemi tecnici
della questione. Entrambi gli esperti, unanimemente ed in maniera indipendente,
sono arrivati alla conclusione che le circostanze riportate nell'affidavit non
possono dal nessun punto di vista, di fatto, identificare in Evgenij Nikulin la
persona che ha commesso i reati descritti nella richiesta di arresto
Ne consegue che gli Stati Uniti
hanno fornito informazioni errate o imprecise allo scopo di creare un'immagine falsa
della persona estradata.
Con questo si richiama
l’attenzione sulla palese violazione dei diritti e delle libertà dell'uomo, ma
anche sulla barbarie dei metodi applicati. E. Nikulin dopo l'arresto violento è
stato portato in un ospedale psichiatrico giudiziario, dove è stato messo in
isolamento e legato al letto. Non ha potuto incontrare i suoi avvocati nei
primi tre giorni di detenzione. E questo nonostante il fatto che Nikulin, nella
Repubblica Ceca, non abbia commesso alcun reato e non abbia ricevuto nessuna
accusa. Nikulin dopo il suo arresto è stato interrogato da tre agenti dell'FBI che
gli hanno proposto di firmare un documento in cui era pronto a "confessare
" di essere stato l'hacker che ha violato l’indirizzo dia posta ufficiale
della signora Clinton durante la campagna elettorale degli Stati Uniti e di
averlo fatto su indicazione della dirigenza della Russia. Per tale confessione
sarebbe stata concessa la cittadinanza USA, un conto in banca, piena sicurezza
eв altri privilegi.
Dopo aver rifiutato E. Nikulin è
stato trasferito nel carcere Pankrac di Praga, dove è tenuto in totale
isolamento, in una cella singola, con la scusa del fatto che la sua vita sarebbe
in pericolo (prima del suo arresto, ha viaggiato molto in Europa non ricevendo minaccia
alcuna).
Va sottolineato come nell'atto di
accusa depositato presso il tribunale della California ci si riferisca ad un
presunto attacco hacker che avrebbe avuto luogo nel periodo 2012-2013, ma nessuna
parola in merito a quello per il quale è stato arrestato fino al 5 ottobre 2016,
come sicuramente non vi è menzione dell’inclusione nella casella postale della
signora Clinton
Una peculiare violazione del
diritto alla difesa consiste nel fatto che il Nikulin non abbia ricevuto la
documentazione in lingua russa dalla Procura della Repubblica Ceca, come
richiesto dalla legge e dal trattato di estradizione, dal Pubblico Ministero che
ha rappresentato gli interessi degli Stati Uniti
La sua richiesta di ricevere la
documentazione tradotta in russo è rimasta per 8 mesi senza alcuna risposta
Il difensore di Evgenij Nikulin è
un membro del consiglio MARA (Associazione Internazionale degli Avvocati russi)
Grigorij Kurziner
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