lunedì 7 agosto 2017

Gli Stati Uniti continuano a violare rozzamente i diritti dei cittadini russi





Gli Stati Uniti continuano a violare rozzamente i diritti dei cittadini russi

Il 5 ottobre 2016 la polizia ceca arrestava, a Praga, un cittadino russo – Evgenij Nikulin. Il motivo dell’arresto una richiesta alle autorità competenti da parte degli Stati Uniti e della Federazione Russa con la richiesta di estradizione.

Da parte americana si richiedeva l’arresto di Nikulin in relazione al sospetto di un suo coinvolgimento nell’attacco ai server delle aziende Linkedin, Dropbox e Formspring, attacchi registrati nel 2012-2013. Da parte russa si richiedeva l’estradizione in relazione ad un sospetto di furto online dai conti WebMoney.

Il 30 maggio 2017 il tribunale municipale di Praga emetteva una sentenza secondo la quale Nikulin poteva essere estradato sia negli Stati Uniti che in Russia. La decisione finale sulla questione relativa ad in quale paese, per primo, dovesse essere estradato il Nikulin doveva essere presa dal ministro della giustizia della repubblica Ceca. 

La richiesta a sostegno dell’estradizione da parte americana si riferiva al fatto che l'FBI aveva presentato alcune prove circa la partecipazione del Nikulin ad un gruppo criminale organizzato. Tuttavia, la richiesta non poteva essere presa in considerazione data la mancanza di elementi probatori messi a disposizione dagli USA alle autorità cece (gli interrogatori dei testimoni, le registrazioni dei provider dei servizi internet, i tracciati elettronici etc). 

Ai rappresentanti della Repubblica ceca gli affidavit indicavano che l'FBI aveva ricevuto dai provider russi informazioni circa indirizzi IP, UNO DEI DUE, CON CUI PRESUMIBILMENTE era stato effettuato l'attacco hacker da parte di Evgenin Nikulin con l'indicazione della città di Mosca e di un numero di cellulare. Queste sono attualmente le uniche informazioni sulla base delle quali si è arrivati all'identità del colpevole

I dubbi, la credibilità e la correttezza di tali informazioni derivano dai seguenti fatti:

1. Non viene specificato in che modo e su quale base giuridica sono state ottenute queste informazioni. Pertanto non è possibile verificare la veridicità delle prove;

2. L'operatore di servizi di telecomunicazione – AO «Rostelekom» non aveva il diritto di divulgare queste informazioni senza la decisione di un giudice del tribunale locale, dato che la sua divulgazione è protetta dalla legge;

3. Non è indicato l'indirizzo esatto dell'immobile da cui sarebbe avvenuta la connessione e l’indicazione generica di Mosca non è sufficiente;

4. Se non viene specificato l’indirizzo del cavo della connessione e la configurazione del computer, non è possibile determinare se e come siano stati installati e collegati altri dispositivi al computer che utilizza l’indirizzo IP segnalato. Per questo non è possibile determinare il gruppo di persone che hanno avuto la possibilità di connettersi al computer principale;

5. Appare assolutamente generica l'affermazione secondo la quale Evgenij Nikulin, presumibilmente per l’attacco hacker, abbia usato l'indirizzo IP associato con la sua persona fisica (IP, numero di cellulare, città) e non abbia cancellato i file attraverso i quali è stato possibile verificare l’intrusione;

6. La persona estradata sostiene di non aver firmato alcun contratto di fornitura di servizi internet per servizi di trasmissione dati, come non è a conoscenza del fatto che qualcun altro abbia mai registrato l'indirizzo IP a nome suo.

7. I dati identificativi della persona, in nome della quale è registrato un determinato indirizzo IP, è presumibilmente la prova indiscussa che quella persona ha utilizzato o utilizza un dato computer. Tuttavia questo può essere utilizzato da una persona diversa o da un numero indefinito di persone;

8. L'indirizzo IP di 178.140.105.239 era ed è un cosiddetto indirizzo IP dinamico, assegnato agli abbonati della società. Non può essere registrato per una sola persona specifica;

9. Il numero di cellulare non è quello della persona estradata;

10. Le prove che il suddetto indirizzo IP o il numero di telefono cellulare appartengano certamente ad Evgenij Nikulin non è mai stata fornita né dall'FBI né da altro paese straniero;

11. Nelle informazioni portate come prova risulta che l'indirizzo IP sia impostato in modo non corretto, l'indirizzo IP si riferisce ad un blocco di indirizzi di un altro provider (iscrizione dell’indirizzo legale in Canada).

Tutti questi fatti sono confermati e non solo testimoniano l'erroneità delle dichiarazioni nell'affidavit, ma mettono anche in discussione l'obiettività e l'equità del procedimento penale contro Evgenij Nikulin, portato avanti nel paese che ha richiesto l’estradizione.

Il parere disponibile degli esperti e le ricerche portate avanti degli esperti conducono ai problemi tecnici della questione. Entrambi gli esperti, unanimemente ed in maniera indipendente, sono arrivati alla conclusione che le circostanze riportate nell'affidavit non possono dal nessun punto di vista, di fatto, identificare in Evgenij Nikulin la persona che ha commesso i reati descritti nella richiesta di arresto

Ne consegue che gli Stati Uniti hanno fornito informazioni errate o imprecise allo scopo di creare un'immagine falsa della persona estradata.

Con questo si richiama l’attenzione sulla palese violazione dei diritti e delle libertà dell'uomo, ma anche sulla barbarie dei metodi applicati. E. Nikulin dopo l'arresto violento è stato portato in un ospedale psichiatrico giudiziario, dove è stato messo in isolamento e legato al letto. Non ha potuto incontrare i suoi avvocati nei primi tre giorni di detenzione. E questo nonostante il fatto che Nikulin, nella Repubblica Ceca, non abbia commesso alcun reato e non abbia ricevuto nessuna accusa. Nikulin dopo il suo arresto è stato interrogato da tre agenti dell'FBI che gli hanno proposto di firmare un documento in cui era pronto a "confessare " di essere stato l'hacker che ha violato l’indirizzo dia posta ufficiale della signora Clinton durante la campagna elettorale degli Stati Uniti e di averlo fatto su indicazione della dirigenza della Russia. Per tale confessione sarebbe stata concessa la cittadinanza USA, un conto in banca, piena sicurezza eв altri privilegi.

Dopo aver rifiutato E. Nikulin è stato trasferito nel carcere Pankrac di Praga, dove è tenuto in totale isolamento, in una cella singola, con la scusa del fatto che la sua vita sarebbe in pericolo (prima del suo arresto, ha viaggiato molto in Europa non ricevendo minaccia alcuna).

Va sottolineato come nell'atto di accusa depositato presso il tribunale della California ci si riferisca ad un presunto attacco hacker che avrebbe avuto luogo nel periodo 2012-2013, ma nessuna parola in merito a quello per il quale è stato arrestato fino al 5 ottobre 2016, come sicuramente non vi è menzione dell’inclusione nella casella postale della signora Clinton

Una peculiare violazione del diritto alla difesa consiste nel fatto che il Nikulin non abbia ricevuto la documentazione in lingua russa dalla Procura della Repubblica Ceca, come richiesto dalla legge e dal trattato di estradizione, dal Pubblico Ministero che ha rappresentato gli interessi degli Stati Uniti 

La sua richiesta di ricevere la documentazione tradotta in russo è rimasta per 8 mesi senza alcuna risposta

Il difensore di Evgenij Nikulin è un membro del consiglio MARA (Associazione Internazionale degli Avvocati russi) Grigorij Kurziner




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