Dmitrij Lekuch, RIA Novosti
Come si è appreso dalla dichiarazione
ufficiale di un rappresentante della Banca Nazionale di Ucraina (NBU), le
autorità del Maidan Nezalezhnosti il 4 agosto di quest'anno hanno bonificato al
Fondo monetario Internazionale (FMI) la prima rata pari a 450 milioni di
dollari per il programma di Stand-by del 2014.
Cosa molto di interessante
Il programma Stand-by Agreement è
stato firmato tre anni fa e prevedeva l’erogazione all’Ucraina di 17 miliari di
dollari in due anni. Il fondo con questo programma ha stanziato all’Ucraina la
cifra di 4,6 miliardi di dollari, cioè formalmente il programma non è stato rispettato.
Tuttavia nel mese di marzo del 2015 il Board del Fondo ha approvato un
programma per l'Ucraina di finanziamento avanzato (Extended Fund Facility —
EFF) per lo stesso importo. Il FMI ha accordato un prestito estremamente
difficile: le autorità dell'Ucraina si sono impegnate ad aumentare le tariffe dei
servizi pubblici, ridurre il numero dei dipendenti statali, ridurre il deficit
del fondo Pensione (anche attraverso l'innalzamento dell'età pensionabile),
revocare la moratoria sulla vendita della terra.
A questo programma sono state
assegnate altri tre tranche: cinque miliardi di dollari (grazie alla quale è
stata salvata la Grivna dal crollo totale nel mese di marzo 2015), 1,7 miliardi
di dollari (nel mese di agosto 2015) e un miliardo (già nell'autunno del 2016).
Un’altra, l'ultima tranche di un
miliardo, è stato ricevuto nel mese di aprile di quest'anno, dopo di che il
processo si è definitivamente fermato. Il motivo è chiaro — la riforma agraria
che non è partita.
Il fatto è che al FMI sanno far
di conto ed i suoi funzionari, giustamente, hanno a cuore le loro poltrone. E
se i finanziamenti già erogati possono essere considerati come qualcosa di
simile ad una "spinta" alla banale rapina della popolazione (i soldi dell’aumento
delle tariffe comunali, proprio su queste il FMI - non senza motivo - conta), un ulteriore fase
del processo è garantita. Per un banale motivo: si continuerà a lungo a
rapinare, ma già ora in Ucraina c'è una catena di mancati pagamenti, il che mostra
che "la riserva di grasso sottocutaneo" si sta finendo.
E ora di tutte le potenziali
fonti non è rimasto niente, tranne che il fondo Pensione (anche lì c’è un che da
"spremere") e la privatizzazione dei terreni agricoli. Che, osiamo supporre,
l'Ucraina in fin dei conti ancora lancerà.
Ma questa non è la cosa più interessante.
A partire dal prossimo anno
termina il periodo di ristrutturazione e gli anni 2018-2020 diventeranno il picco
dei pagamenti, che non sarà possibile non effettuare e che contano 16 miliardi
di dollari di obbligazioni e altri 6 miliardi di garanzie statali: beh, non
contando gli "spiccioli". E il più grande possessore, fra i privati, del
titolo sovrano ucraino eurobond non è altro che il fondo di investimento
americano Franklin Templeton Investments e scherzare con questi ragazzi finora
che non è riuscito a nessuno. Se non ci credete provate almeno a chiedere all'Argentina.
Sì ed il resto della compagnia
dei "possessori privati dei titoli sovrani" lo confesso, impressiona
anche me: Goldman Sachs, Wellington Management Group, Fidelity International,
Allianze SE, AVIVA Funds, Nomura Asset Management. E oltre a loro - la Banca
Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo BERS, la Banca Europea per
gli investimenti, la UE, il Canada, il Giappone, la Germania, gli USA.
Ragazzi seri, come dicono.
E qui perdonare qualcosa a
qualcuno è improbabile: è già buono che il debito è stato ristrutturato una
volta
Conseguentemente, in tutta la sua
grandezza, sorge la domanda "il tempo sta terminando". In queste
condizioni la questione può essere risolta solo con l'aiuto di una situazione
di forza maggiore. E non c'è bisogno di essere Vanga (una famosa chiaroveggente
bulgara, notissima in URSS ndt) per indovinare quale unica possibile causa di
forza maggiore potrebbe accadere in Ucraina.
La Guerra.
E su larga scala.
L’intervento strisciante in Donbass
c'è già e più di così semplicemente non si può fare.
Meglio di così sarà sicuramente
la guerra contro "l’aggressiva" Russia.
Sarà quindi possibile, nel
peggiore dei casi, "darsela a gambe" attraverso l'aeroporto di Boryspol
(Kiev ndt). Portandosi la refurtiva, ma anche i bambini e la famiglia. E
organizzare poi un "Governo in esilio" da qualche parte in zone calde
- ed i debiti, i debiti lasciarli che li paghino i vincitori. Ma se la Russia
ancora una volta "in guerra non verrà", si ci potrà adattare perfettamente
con una escalation nel Donbass più un "Colpo di stato nazionalista"
con la successiva "guerra civile" già presente su tutto l’infelice
territorio. I soldi per ripagare i debiti, in fin dei conti fisicamente non si prendono
semplicemente da nessuna parte, il "default" lo stesso Franklin
Temlpeton Investments – non sarà assolutamente soddisfatto. Ci sono esempi
Quindi a volte è molto più divertente
ascoltare il dibattito in televisione sul tema "possono provocare una
guerra la consegna alle autorità di Kiev delle armi letali americane".
Si, ma che differenza fa se ci
saranno o meno ?
La guerra ci sarà, in ogni caso.
Tutto per la scienza: il progetto si aggroviglia, è necessario coprirsi e, probabilmente,
anche registrare perdite umane.
Altrimenti si dovrà pagare con il
più reale dei conti.
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