Peskov: il Destino degli abitanti del Donbass è la reputazione internazionale più cara della Russia
Le autorità russe temono che dopo il posizionamento di osservatori
internazionali al confine tra le Repubbliche popolari di Donezk e Lugansk Russia dietro di loro possano seguire le
truppe ucraine e le unità degli estremisti, inizio delle violenze contro gli
abitanti del Donbass. Questo oggi in una conferenza stampa ha dichiarato il
portavoce del presidente russo Dmitrj Peskov, cita RT.
"E' evidente che dietro gli osservatori possano seguire le forze armate
dell'Ucraina, possano seguirli non solo loro ma anche gruppi di estremisti ben
noti per le loro disumane azioni. E qui nessuno potrà assicurare che non inizi
una nuova serie di tragici eventi" ha detto Peskov.
Secondo Peskov un controllo indipendente sul
confine potrebbe salvaguardare la Russia dalle accuse di essere "Paese
aggressore", ma per Mosca è molto più importante il destino degli abitanti
del Donbass.
"Si, ma questo non salverà gli abitanti
del Donbass da una minaccia mortale, il che è molto più importante" ha
detto il capo ufficio stampa di Vladimir Putin.
Ricordiamo che ieri al forum "Valdaj"
il Presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la Russia non permetterà
mai una pulizia etnica sanguinosa nel Donbass secondo lo schema elaborato nella
Srebrenica jugoslava.
In precedenza, il primo ministro uraino Grojsman
aveva affermato che l'Ucraina avrebbe utilizzato l'esperienza della Croazia nel
processo di reintegrazione del Donbass.
I piani per "il ritorno dei territori non
controllati" sulla base dell'esperienza croata degli anni '90 sono stati
discussi nel ministero per i "territori temporaneamente occupati" con
la partecipazione di esperti statunitense e croati.
A questo le milizie popolari della LNR hanno risposto che sono pronti a
contrastare lo "scenario croato" nel Donbass.
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