mercoledì 6 dicembre 2017

ELENA ISINBAEVA AL CALOR BIANCO!


ELENA ISINBAEVA AL CALOR BIANCO !

Le ragioni di tutto questo non bisogna cercarle in Crimea, non in Ucraina o nello sport russo. Le ragioni di tutto questo sono i tempi e le decisioni della leadership del nostro paese, quando ha deciso che nelle organizzazioni e negli istituti internazionali tutto era giusto, onesto e da noi, in realtà, non c'era niente da fare. Bisogna concentrarsi sui propri problemi e tutto il resto vale la pena di darlo in balia di altri paesi. Loro li conoscono meglio, li vedono meglio. Ora stiamo raccogliendo i frutti di quelli che sono stati "allevati" in questo tempo – in tutte le istituzioni internazionali ci sono i "padroni di casa". Questi padroni di casa a qualcuno consentono di utilizzate il doping ad altri possono togliere le medaglie per il "cattivo comportamento". E niente, con questi non avremo mai il pallino in mano. E’ ora di finirla ed è ora di uscire da queste organizzazioni. Basta pianucolare sempre solo e chiedere... Come con il Consiglio d’Europa poi saranno loro stessi a chiederci di tornare

Ed ecco sulla questione, la Isinbaeva al calor bianco ... (dalla sua pagina Istagram ndt)
Beh, che posso dire sulla decisione della WADA in materia di recupero di conformità del RUSADA ... il caos totale ... Tanto è stato fatto e tutto invano ... La WADA voleva l'accesso a determinate città – prego aumentate inutilmente il bilancio di due volte? Certo! Prendete esperti indipendenti WADA che controllino e coordinino l'attività RUSADA a pagamento – certo, lasciate che arrivino. Eleggete un Direttore generale indipendente? È stato eletto. La Isinbaeva non può essere la Presidente del Consiglio di sorveglianza? Naturalmente, rinuncio al posto ...
E così di continuo. Solo completare il rispetto dei criteri di una tabella di marcia, in modo tale che ce ne mandino una nuova... Tutto sembrava correre in cerchio: fai, fai e il risultato non cambia.
E ora del rapporto Mc Claren e delle rigature sulle bottiglie dei test antidoping di Sochi che provano la colpevolezza dei nostri atleti ... Siamo obbligati a riconoscere il lavoro di un uomo che in linea di principio non ha dimostrato nulla (la sua intera relazione si basa unicamente su congetture e ipotesi). Tutti gli esperimenti investigativi sulla riapertura dei barattoli, lui stesso l’ha fatto personalmente senza testimoni. I presunti informatori sono tutti segreti, presumibilmente per motivi di sicurezza ...
Ovvero lui dice: ho dimostrato tutto, ma in che modo e chi mi ha aiutato non lo dico – non è sicuro per i testimoni. Molto facile dimostrare tutto con un paio di persone immaginarie
A me personalmente, che ho letto entrambi i sui rapporti un paio di volte non è chiaro cosa dobbiamo riconoscere. Nel rapporto tutto sommato non c’è alcuna conclusione. Cosa vogliono da noi? Probabilmente loro stessi non sanno, proprio come dei robot monotoni eseguono il compito affidato loro da qualcuno tutto qui ...
Rigature ... ma lo sapevate che trasferendo tutto il biomateriale degli atleti dopo la fine delle Olimpiadi nel deposito di WADA, proprio la WADA e il COI ne sono responsabili. Cioè, ora, dopo 3 anni, tenendo conto di una situazione politica non semplice nei confronti della Russia vengono a dirci che NOI siamo responsabili per le rigature sui campioni ... Beh, sapete, già questo è un fallimento. Come facciamo a sapere cosa la WADA ha fatto ai campioni in tutti questi anni? Dove sono le garanzie della corretta conservazione e la mancanza di manipolazione dei campioni da parte loro ?!

Ribollo
 

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