mercoledì 28 marzo 2018

LONDRA CI ACCUSA IN SPREGIO A DIRITTO E BUON SENSO



LONDRA CI ACCUSA IN SPREGIO A DIRITTO E BUON SENSO
di Sergey Razov


Caro Direttore,

la Gran Bretagna continua ad accusare senza prove la Russia dell'impiego «altamente probabile» (highly likely) di una sostanza nervina per aggredire padre e figlia Skripal.
Questi atti sono in contrasto con le norme del diritto internazionale, la prassi universalmente accettata delle relazioni tra Stati e il buon senso.

In spregio alla presunzione di innocenza, principio cardine della procedura giudiziaria, la Gran Bretagna si è arrogata le funzioni di investigatore, procuratore, giudice ed esecutore della condanna.

Nell’accusare la Russia dell’ «occultamento” di una parte dell’arsenale chimico e del suo «utilizzo», la Gran Bretagna mina l’autorità dell’Organizzazione per la proibizione delle Armi chimiche la quale ha ufficialmente ratificato la totale liquidazione dell’arsenale chimico che al Russia ha ereditato dell’Unione Sovietica.

Noi siamo seriamente preoccupati per la sorte della cittadina russa Julija Skripal che ha subito un’aggressione con uso di sostanze chimiche. Il Comitato investigativo della Russia ha aperto un’indagine penale per tentato omicidio.

Perché fino ad oggi, violando le regole del diritto internazionale e senza fornire spiegazioni, ai nostri servizi consolari è stato impedito di contattarla?

Da più di due settimane non sappiamo dove si trovi, cosa le sia successo e quali siano le sue condizioni.

Al fine di superare ogni eventuale inquietudine, siamo disponibili a una piena e sincera collaborazione con il Regno Unito sia nel formato bilaterale sia nelle arene internazionali, ma a condizione che vengano rispettate le norme giuridiche internazionali. 

Esortiamo i colleghi britannici a non trasformare la situazione in un thriller scadente, soffiando sul fuoco dell’isteria antirussa.

Rimaniamo in attesa che la Gran Bretagna dia una risposta ufficiale su quanto accaduto in relazione al «Caso Skripal», nella speranza che non si dimentichi delle proprie ricerche sulla produzione di sostanze tossiche con il convenzionale nome occidentale di «Novichok», ricerche peraltro svolte anche dagli altri paesi.

I rappresentanti della Londra ufficiale sono giunti fino al punto di paragonare apertamente la Russia alla Germania di Hitler, e il campionato mondiale di calcio in Russia alle Olimpiadi del 1936.

Per una completa ricostruzione della storia mondiale nella sua interpretazione britannica resta solo da trovare “una traccia russa” nell’avvelenamento di Napoleone Bonaparte a Sant’Elena 


Ambasciatore russo in Italia 


"Corriere della Sera,  24.03.2018"

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