sabato 14 aprile 2018

BOMBARDAMENTO SIRIA: DICHIARAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELLA RUSSIA



Dichiarazione del Ministero degli Esteri della Russia

Il 14 aprile gli Stati Uniti assieme con la Gran Bretagna e la Francia in grave violazione della Carta delle Nazioni Unite hanno commesso un atto di aggressione contro la Repubblica Araba Siriana, portando al suo territorio massicci attacchi missilistici.

Oltre un centinaio di missili da crociera aereo e navali sono stati lanciati su una serie di obiettivi della Repubblica Araba Siriana. Tra gli obiettivi dell’attacco – un centro di ricerca nella capitale siriana, il quartier generale della guardia repubblicana, una base della difesa aerea, alcuni aeroporti militari, magazzini dell’esercito. Hanno subito ingenti danni comprese infrastrutture civile. I media riferiscono di vittime. Il loro numero è precisato.

Secondo l'ambasciata russa a Damasco, nostri cittadini non sono tra questi.

Come ha dichiarato il Ministero della Difesa della Russia, nessuno dei missili da crociera lanciati è entrato nelle aree di responsabilità delle unità di difesa aerea russa, ospitate in questo paese.

Questa azione, basata sull’intimidazione, è stata effettuata con il pretesto, assolutamente inverosimile, di un presunto uso da parte delle autorità siriane di armi chimiche nei sobborghi di Damasco, nella città di Duma, il 7 aprile. Ignorando i fatti esposti dal governo siriano e dalla parte russa, si dimostra che vi è stata una deliberata cinica messa in scena. Il bombardamento avviene nel momento in cui gli ispettori dell'Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche avrebbero dovuto visitare Duma con il compito di stabilire la verità. Ci sono tutte le ragioni per credere che l'obiettivo di attaccare la Siria è stato quello di ostacolare il lavoro degli ispettori dell'OPCW.

Condanniamo fermamente l'aggressione armata contro la Siria. Si tratta di una gravissima violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale, una violazione ingiustificata alla sovranità del paese – membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, che per molti anni conduce una lotta implacabile contro il terrorismo nella sua terra.

La Russia esige un’urgente convocazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e invita i suoi membri, tutti paesi responsabili della comunità internazionale, a dare la giusta valutazione su quanto accaduto e di escludere la possibilità di recidive di azioni aggressive sconsiderate, che mettono in pericolo la pace e la sicurezza nella region già profondamente destabilizzata in conseguenza delle criminali avventure degli Stati Uniti e dei loro alleati in Iraq ed in Libia.

Non si può non prestare attenzione al fatto che l'aggressione è stata intrapresa nel momento in cui le truppe siriane proseguivano con successo l'offensiva contro l'ISIS, Jabhat al-Nusra ed altri gruppi terroristici. In tutto questo si evidenzia come gli Stati Uniti ed i loro alleati vogliano dare ai radicali ed agli estremisti la possibilità di riprendere fiato, recuperare le loro file, prolungare lo spargimento di sangue in terra siriana e quindi complicare una soluzione politica.

Diventa finalmente chiaro che coloro che in Occidente si coprono di retorica umanitaria cercando di giustificare la propria presenza militare in Siria con le esigenze di sconfiggere gli jihadisti, in realtà stanno trattando per lo smembramento del paese. Questo calcolo è confermato dal rifiuto categorico degli Stati Uniti e dei loro alleati di contribuire al risanamento delle aree della Siria liberate dall'esercito governativo.

Infine, l’atto di aggressione intrapreso infligge un duro colpo agli sforzi finalizzati alla promozione del processo politico di Ginevra sulla base della Risoluzione dell'ONU 2254, in cui è stata confermato all'unanimità l'impegno per il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale della Repubblica Araba Siriana.

Invochiamo la fine immediata della linea estremamente pericolosa dei leader occidentali di rottura di tutti gli accordi sui modi di una ricomposizione siriana.






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