Lavrov
si è espresso contro le posizioni di USA e Ucraina sulle forze di
interposizione in Donbass
Il Ministro degli Esteri
Russo Sergej Lavrov ha detto che la Russia è contro la proposta dell'Ucraina e
degli USA su una missione delle Nazioni Unite che prenda il controllo di tutto
il territorio della regione del Donbass per l'organizzazione delle elezioni.
Questo ha dichiarato il capo della diplomazia russa al termine dei negoziati
del «Formato Normandia» a livello dei ministri degli esteri.
Secondo Lavrov la Russia sul
tema della pace ha una posizione chiara. Nel mese di settembre dello scorso
anno nel Consiglio di sicurezza dell'ONU è stata votata una risoluzione volta a
garantire la tutela degli osservatori che lavorano sulla linea tracciata dall'OSCE.
«Abbiamo spiegato che le
idee avanzate dai colleghi ucraini e dai rappresentanti americani, per
trasformare questa missione di mantenimento della pace in una sorta di comando
politico-militare che dovrà assumere il controllo di tutto il territorio delle
Repubbliche di Donezk e Lugansk e decidere già chi e come dovranno essere eletti,
distruggono l'Accordo di Minsk», ha detto Lavrov.
«Quando l'inviato Speciale
degli Stati Uniti in Ucraina Volker dichiara che la palla è sul lato russo,
probabilmente non è molto esperto in diplomazia, perché la palla è dalla parte
di coloro che stanno cercando di sfidare il nostro concetto di missione delle Nazioni
Unite a sostegno dell'OSCE e del «Complesso delle misure» degli Accordi di
MInsk. Sinora non ci sono stati presentati emendamenti specifici allo specifico
testo di risoluzione che abbiamo distribuito, noi partiamo da questo», ha
dichiarato Lavrov.
Il 27 settembre dello scorso
anno l’inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina, Kurt Volker ha definito
la proposta della Russia di inserire le forze di pace dell’ONU sulla linea di
delimitazione una follia.
In precedenza Sergej Lavrov,
durante un intervento a New York aveva dichiarato che le forze di pace nel
Donbass devono promuovere la rapida attuazione degli Accordi di Minsk.
Ricordiamo che oggi, 12
giugno, a conclusione dell'incontro del «Quartetto di Normandia» a Berlino, a
cui hanno partecipato i ministri degli esteri di Russia, Germania, Francia e
Ucraina, il ministro degli esteri Ucraino Klimkin ha parlato di «pressioni» su
Lavrov.
Tuttavia, le dichiarazioni di
Klimkin sulle «pressioni» al responsabile del Ministero degli Esteri Russo
Sergej Lavrov hanno ancora l’aspetto di una retorica anti-russa, mentre i
rappresentanti di Germania e Francia nel corso dell’incontro hanno confermato
l'impegno all’esecuzione degli accordi di Minsk, dei quali il 5 giugno scorso
il Presidente russo Vladimir Putin, ancora una volta, gli aveva ricordati in un
incontro con il cancelliere Austriaco Sebastian Kurtz.
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