venerdì 13 luglio 2018

COMMENTO DEL MID DELLA RUSSIA SUL SUMMIT NATO DI BRUXELLES




Commento del Dipartimento Stampa e informazione del MID della Russia a riguardo del summit NATO di Bruxelles 


A Mosca, ovviamente, viene seguito l'andamento del vertice dell'Alleanza atlantica di Bruxelles. Le sue decisioni saranno attentamente analizzate sotto il profilo delle conseguenze per la sicurezza europea. Le dichiarazioni pubblicate sinora permettono di concludere che la NATO non è ancora interessata ad una valutazione obiettiva delle vere cause del degrado della situazione della sicurezza Euro-Atlantica e preferisce guardare il mondo attraverso il prisma stereotipato della «guerra fredda».

La Russia viene accusata di aumentare la tensione nei confronti dell’alleanza Euro-Atlantica e con questo pretesto unità militari stanno intensificando la propria attività anche nelle regioni un tempo pacifiche del mar Baltico e del Nord Europa. Constatando l'instabilità nella regione MENA (ndt Middle East and North Africa) ed arrivando di lì minacce, ma anche esprimendo preoccupazione per l'aumento del terrorismo internazionale, la NATO se non si rende conto che ciò è il risultato diretto delle avventure militari dei membri dell'alleanza.

Tutti i tentativi di falsare il tutto incolpando la Russia, sono assolutamente goffi. Questo non è altro che il desiderio, visibile ad occhio nudo, di giustificare le proprie azioni. Così la NATO collocandosi come alleanza difensiva, in realtà intensifica l’acquisto di armi offensive. Le dichiarazioni sull'importanza della prevenzione dei rischi di incidenti non intenzionali sono accompagnati da un massiccio aumento di manovre militari vicino ai confini russi, gli appelli al mantenimento del dialogo nell'ambito del Consiglio NATO-Russia – con l'espulsione dei nostri diplomatici ed il rifiuto del dialogo tra militari. Spiegando l'incremento dei bilanci della difesa con il pretesto di una modernizzazione delle Forze Armate della Russia, gli alleati preferiscono non rivelare che il valore totale delle loro spese militari è di molte volte superiore a quelle russe costituendo oltre la metà della spesa mondiale per armamenti. Infine la ripetizione infinita e l'invenzione di nuove infondate accuse non cambiano la realtà nella quale non è la Russia, ma la NATO ad avvicinare i propri sistemi militari ai nostri confini.

Da ogni dove risuonano le parole di una «riduzione» della NATO e la prontezza nel proteggere le popolazioni dalle minacce «in tutte le direzioni». In pratica l'alleanza ricrea l'atmosfera del periodo del confronto tra i blocchi, dove sembra sentirsi molto più comoda rispetto ad un ordine mondiale multipolare. Parte integrante di questa linea è la restaurazione, con ogni inverosimile pretesto di una politica di «contenimento» politico-militare della Russia. Questo determina meccanicamente anche il desiderio di espansione del blocco che non rafforza la sicurezza, ma acuisce le linee di divisione ed intensifica le tensioni in Europa. Il forzato risucchio della Macedonia nella NATO conferma solo che la politica delle «porte aperte» è diventata fine sé stessa ed uno strumento per un ampliamento dello spazio geopolitico.

In realtà, si tratta di una cosa sola – il raggiungimento della supremazia militare. I tentativi di «rompere lo steccato» del moderno mondo globalizzato è destinato a fallire, poiché né i singoli Stati od anche unioni di Paesi non sono in grado di far fronte, da soli, alle minacce transfrontaliere. Contiamo che la crescente consapevolezza dell’inutilità dell’isolamento della Russia e le urgenti necessità di garantire la sicurezza alla fine porteranno l’alleanza a comprendere la necessità di abbinare gli sforzi su una solida base del diritto internazionale, per contrastare efficacemente le sfide comuni. E che il principio della indivisibilità della sicurezza deve essere rispettare non solo nei rapporti tra alleati.

In questo contesto annotiamo nella dichiarazione gli impegni del vertice dei paesi membri dell'Alleanza per lo Statuto delle Nazioni Unite ed il desiderio di seguire i loro impegni internazionali, tra cui il Fondamentale Atto istitutivo NATO-Russia del 1997. 

Speriamo che queste assicurazioni siano finalmente supportate da passi concreti.





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