domenica 19 agosto 2018

#FREEMARIABUTINA



FREE MARIA BUTINA! 

Oggi, 16 agosto, il personale dell'Ambasciata per l'ennesima volta ha visitato nel carcere di Washington Maria Butina. Gi esiti della visita saranno oggetto di una nota al Dipartimento di stato con la richiesta di interrompere la pressione psicologica e l'umiliazione a cui è esposto la cittadina russa.

L'amministrazione del carcere ha ripreso la regolare pratica disumana dei controlli - ogni 15 minuti – notturni. Tale modalità si applica per indurre al suicidio di un detenuto. Maria non ha dato motivo di considerare la cosa ma rimane evidente il tentativo di spezzare la sua volontà.

La cittadina russa viene ancora privata della passeggiata all'aria aperta. Dopo ogni incontro con i visitatori – avvocati, il personale dell'Ambasciata ed i conoscenti – è sottoposta ad ispezione personale con la completa spogliazione. In uno dei giorni passati ciò è successo senza giustificazione per tre volte.

In violazione di tutte le norme umanitarie a Maria è stato negato di ricevere lettere in russo, sotto il pretesto che esse contengono «messaggi in codice». In realtà l'amministrazione solamente non si preoccupa di cercare un traduttore.

L’assistenza medica adeguata viene negata. Il gonfiore ad un piede, a causa del freddo costante in cella, progredisce. Al posto del trattamento medico a Maria vengono forniti solamente antidolorifici. Ha iniziato a zoppicare.

La costituzione, da parte delle autorità americane, di simili condizioni di detenzione di una nostra cittadina, peraltro non condannata ma in stato di «sospetto», è inaccettabile. Questa orgia di russofobia alimentata nei social network americani e nel mainstream, echeggiano sempre di più i processi americani alle streghe del 17° secolo.

Maria si mantiene forte e la sua determinazione a difendere la sua innocenza si rafforza. Ci ha detto di comunicare che presto sarà creato un Fondo per la sua difesa. Tutti coloro che vogliono sostenere, in grado di trasferire i fondi per l'assistenza legale attraverso il sito web dedicato.

http://www.mariabutinafund.com/



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