#FreeMariaButina
COMUNICATO
STAMPA
Oggi
il personale dell'Ambasciata ha nuovamente fatto visita alla cittadina russa,
la studentessa Maria Butina detenuta in una prigione americana.
Si
trova ancora in «segregazione amministrativa», cioè si viene trattata come un
pericoloso criminale, che la nostra connazionale, per definizione, non è. Per
questo motivo gli incontri con i visitatori sono complicati e non c'è
abbastanza tempo per familiarizzare con i documenti del caso e costruire una
linea di difesa insieme agli avvocati.
Dalla
cella Maria Butina può uscire solamente due ore a notte, senza passeggiate
all'aria aperta. L'infiammazione del piede continua a fare male ma non è
possibile avere un qualificato esame medico come un normale trattamento di cura.
Alle
gravi violazioni dei suoi diritti si aggiunge il rifiuto dell'amministrazione
penitenziaria di poter incontrare un prete ortodosso. È evidente la limitazione
della libertà di professione religiosa.
E
stata inviata formale richiesta all'amministrazione penitenziaria di abolizione
del regime discriminatorio nei confronti di un cittadino russo. Nei contatti
con le autorità americane continueremo ad insistere su una rapida liberazione
di Maria.
Ancora
una volta invitiamo le organizzazioni dei diritti umani a prestare attenzione
all’intollerabile situazione della posizione della cittadina russa e ad intervenire
su questo caso. È tempo che venga palesata la loro posizione nei confronti delle
palesi violazioni da parte degli Stati Uniti delle norme umanitarie.
I
difensori internazionali dei diritti umani hanno la possibilità di dimostrare
la loro imparzialità ed obiettività.
Una prossima
visita dei diplomatici russi a Maria Butina si terrà mercoledì della prossima
settimana.
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