Giornalisti in Ucraina
uccisi e messi in prigione a causa della verità
Zachar Vinogradov, commentatore RIA
Novosti
Domani, 6 agosto, sarà il quarto anniversario della morte del fotoreporter
Andrej Stenin, morto nel Donbass in circostanze poco chiare. La triste data
quasi si sovrappone alle altre. In questo stesso giorno a Kiev sarà considerata
la richiesta di rinnovo dell’arresto del Redattore capo del portale RIA Novosti
Ucraina, Kirill Vyshinskij ed il 9 agosto si terrà l’udienza del Tribunale per
gli imputati dell'omicidio del giornalista e scrittore Oles’ Byzina.
Tutte queste date uniscono non solo la geografia del luogo di eventi, ma
soprattutto – la responsabilità, diretta o indiretta, del regime ucraino.
Agosto 2014
In quei giorni
con Kirill eravamo andati a Donezk per lavoro – io della nostra redazione di Mosca,
lui da RIA Novosti Ucraina. Viaggiavano nella guerra civile come normali
passeggeri di un treno Kiev - Donezk. Allora era ancora possibile: tra i due
centri belligeranti come se nulla fosse accaduto il treno faceva la spola. Ora
questo mi sembra assurdo - una linea ferroviaria ordinaria poteva attraversare la
linea del fronte ed essere lì dove le forze Armate dell'Ucraina sparavano con
un fuoco di sbarramento sui quartieri residenziali. La guerra era guerra ed il
treno era in orario.
A Donezk
eravamo andati ad ispezionare uno dei quartieri della città, che giorni prima era
stato sottoposto ad un pesante fuoco di artiglieria (ucraina ndt). Sul posto abbiamo trovato condomini con appartamenti forati
di proiettili come fossero stati scoperchiati: letti disfatti, cucina rotte e lettini
di bambini intatti …
A Donezk, Kirill e io arrivammo con lo
stesso obiettivo, assolutamente giornalistico, di sapere, di vedere in prima
persona cos'è una vera guerra civile, di parlare con la gente - sia quelli che
sono in guerra sia quelli che mandano alla morte. Quindi abbiamo scritto
articoli per le nostre pubblicazioni. Ora, come mi dicono i colleghi ucraini,
quel viaggio di lavoro è servito a Kirill Vyshinskij per "cucirli” addosso
la qualifica di terrorista. Cazzate, folle invenzione di una fantasia malata della
SBU (SBU Servizi ucraini ndt).
Poi, essendo a Donezk, abbiamo appreso
che del nostro collega, il fotografo corrispondente Andrej Stenin, non si
avevano più notizie della sua presenza nella zona di combattimento. I nostri
tentativi di sapere qualcosa a Donezk non avevano avuto successo, c'erano voci
secondo cui un gruppo di giornalisti sarebbe stato catturato dai radicali di
destra che partecipano alla cosiddetta operazione antiterrorism0. Allora casi come
questi erano piuttosto frequenti.
Provare ad andarli a cercarli era
possibile solo da Kiev, per questo interrompemmo subito il viaggio, dato che lo
stesso treno passeggeri con il quale arrivammo sarebbe ritornato nella capitale
ucraina. Tutti i nostri tentativi attraverso amici, conoscenti, fonti delle
forze dell'ordine e servizi speciali di trovare tracce di Stenin si sono
dimostrati inefficaci. Nessuno sapeva niente. O così hanno presentato la
questione a noi.
Ma c'era una speranza che Andrej fosse ancora
vivo, che si trovasse in qualche cantina adattata dai radicali a prigione,
c'era la speranza che lo avremmo ritrovato aiutandolo a uscire da questo
orrore. Ma tutto fu invano
La prima notizia sulla morte di Stenin è
stata riportata dall’ex deputato e successivamente curatore del sito scandaloso
"Mirotvorec" Anton Geraschenko. Peraltro non l’ha nemmeno detto, li
ha lasciato intendere in una conversazione con un corrispondente di RIA Novosti
Ucraina.
Sbottò così all’improvviso affinché non
cercassimo Stenin, e inutilmente non ha mobilitato le forze dell'ordine, dicendo
che non era vivo. Poi, quando gli abbiamo chiesto di dirci di più, ha cercato
di rimangiarsi le parole. Ma le sue rivelazioni sono state registrate su un
registratore e alla fine ha dovuto ammettere che il nostro collega era morto.
Come e perché è rimasto sconosciuto, così come Gerashchenko abbia appreso per
la prima volta questo ..
Dopo un paio di settimane, già a Mosca, ho intensamente osservato le fotografie
di Stenin, in particolare quelle che aveva dedicato al Majdan ed al conflitto
nell'est del paese. La fotocamera cattura solo ciò che sta accadendo: i
dettagli, l'angolatura, la gente, ma nelle mani di Stenin lui era animato a
trasmettere quello che importava di più al fotoreporter, il dolore,
l'indignazione, la curiosità. Questo è un dono raro per il foto corrispondente
- riflettere i sentimenti che riprende. Ed ancora, come adesso mi sembra che in
queste immagini 2014 si intravveda una sorta di destino, un presagio della
sventura.
Aprile 2015
Un altro
viaggio di lavoro a Kiev è stata come sempre pieno di incontri, nuove
conoscenze, colloqui su come vive, in condizioni di forte nazionalismo, la
capitale dell'Ucraina. La mattina del 16 aprile 2015 mi ha chiamato un collega,
la notizia colpiva come un colpo d’ascia: solo che le notizie riferivano -
ucciso un nostro collega, lo scrittore e pubblicista Oles’ Buzina.
Con Buzina ci
conoscevamo sin prima della guerra (di
Ucraina ndt). Era onesto, sincero e caloroso. In lui tutto questo, come in
ogni persona di talento, ce n’era molto. E per la sua onestà, senza
compromessi, era diventato ripetutamente bersaglio di attacchi da parte dei
radicali. E sapeva come difendersi - sia in una polemica che in una rissa.
Quel giorno semplicemente si era deciso di ucciderlo all'ingresso della sua
casa
E ' stato
davvero uno scrittore di talento, con uno stile ed una lingua originali. Ora
questo si può dire apertamente — c’è stato un momento in cui a Oles hanno
proposto di diventare capo redattore del portale RIA Novosti Ucraina.
All'inizio ha accettato ed anche iniziato a lavorare, ma poi, ripensandoci,
dopo aver ponderato il tutto attentamente, ha reclinato la proposta. Le ragioni
erano diverse - , in primo luogo, aveva grandi progetti creativi, in secondo
luogo non voleva essere coinvolto nella continua disputa su chi ha ragione e chi
ha torto per ciò che accade nella sua Patria. Al posto di Oles redattore capo fu
nominato Kirill Vysinskij. Ora Oles’ è stato ucciso e Kirill è in prigione.
Luglio 2018
Nessuno ha richiamato l'attenzione sulla
strana coincidenza di date, può essere, solo che mi sono scoraggiato. Il 13 luglio
di quest'anno, Oles’ Buzina avrebbe compiuto 49 anni. Ed esattamente lo stesso
giorno il tribunale di Kherson ha prolungato l’arresto di Kirill di altri 60
giorni.
Quello di cui viene accusato Kirill è ridicolo ed assurdo. Per quanto ne so
dai racconti colleghi ucraini, che hanno assistito agli interrogatori, si parla
di pubblicazioni di inizio 2014, quando Kitill ancora non era stato nominato
redattore capo. Ma anche fosse cosa cambierebbe, perché per la pubblicazione di
un punto di vista diverso da quella del potere si può essere accusati di alto
tradimento? Come si può giudicare un giornalista che ha solo fedelmente svolto il
proprio lavoro - è stato sui luoghi degli eventi ed ha scritto su questi così
come li capiva e li ha visti?
Tutto ciò che sta accadendo a Kirill Vyshinskij è un calcolo freddo e la
tecnologia politica
l presidente ucraino Petro Poroshenko ha
deciso di candidarsi per un secondo mandato. Ha deciso molto tempo fa ed
iniziato i preparativi invisibili e segreti per le elezioni nell'estate 2017.
Fu allora, come ora è diventato chiaro come i servizi iniziarono a seguire
Vyshinskij. Poi le persone di Poroshenko nella SBU e del GRU (servizi ucraini)
hanno iniziato a progettare le provocazioni contro Nadezhda Savchenko con l’accusa
al pilota di aver organizzato un omicidio dei deputati della Verkhovna Rada e
del capo dello stato. Nell’agosto del 2017, per un articolo sui media russi è
stata arrestata anche la giornalista di Zhytomir Vasilj Muravizkij. Nello stesso
momento è iniziata la sorveglianza del caporedattore della pubblicazione
indipendente ucraina "Strana.ua" Igor Guzhva.
Tutto questo è avvenuto con un unico obiettivo: preparare una serie di
eventi politici risonanti per creare l'impressione nell'elettorato che esistano
nemici, spie e "Agenti del Cremlino" tutt'intorno e per questo sia necessario
unirsi attorno al "padre del popolo" Petro Poroshenko o dichiarare la
legge marziale e l’annullamento delle elezioni.
Ed ecco che ora il mio amico e collega Kirill Vyshinskij è entrato in
questo tritacarne. Perché proprio lui? Ma perché era troppo fastidioso per la
verità e per i discorsi chiari su ciò che sta accadendo in Ucraina pubblicati
sul portale che dirige.
Questa è oggi l’Ucraina per i giornalisti di talento, condivide la sorte -
o essere uccisi, come Stenin e Buzina, o essere in prigione, come Vyshinskij.
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