venerdì 10 agosto 2018

Medvedev ha definito il rafforzamento delle sanzioni una "Dichiarazione di guerra economica"



KRONOZKIJ ZAPOVEDNIK (Kamchatskij Kraj), 10 agosto — RIA Novosti. L’ulteriore rafforzamento delle sanzioni contro la Russia può essere interpretata come una dichiarazione di guerra economica, ha detto il primo ministro Dmitrij Medvedev in un incontro con il personale della riserva naturale dello stato Kronozkij.

"E in questa guerra sarà necessario rispondere — con metodi economici, metodi politici ed in caso di necessità anche con altri metodi. E i nostri amici americani questo lo devono capire", — ha detto, rispondendo alle domande del pubblico.

Medvedev ha sottolineato come le sanzioni in un modo o nell'altro influenzino l'economia del paese, tra cui il tasso di cambio.


Cento anni di pressioni con sanzioni


Il premier ha ricordato che le sanzioni nei confronti di Mosca sono state introdotte più volte nel passato.

"Il nostro paese negli ultimi 100 anni si è trovato in condizioni di costante pressione attraverso sanzioni. Per che cosa è stato fatto? Allo scopo di rimuovere la Russia dal novero dei forti concorrenti in campo internazionale", ha detto.

Secondo il Premier, la Russia si "discretamente evoluta" dall'inizio del XX secolo e, "nonostante le difficoltà del periodo sovietico ci sono stati periodi di rapido sviluppo, e questo a molti non è piaciuto", in primo luogo agli Stati Uniti e alla schiera dei loro alleati.

"Non è cambiato nulla, nemmeno oggi", — ha detto Medvedev

A titolo di esempio Medvedev ha portato la sleale concorrenza economica che gli Stati Uniti stanno cercando di introdurre in materia di forniture di gas russo verso l'Europa per vendere il proprio gas naturale liquefatto.

Il premier ha anche sottolineato che tali sanzioni e misure protezionistiche Washington le sta usnado anche contro la Cina.

"Questo, naturalmente, non piace ai cinesi, questo non piace a nessuno ed è nostro compito resistere a tutte queste misure", ha aggiunto Medvedev.


Un nuovo pacchetto di sanzioni antirusse

Washington il mercoledì ha annunciato l'introduzione di nuove sanzioni contro la Russia a causa del presunto uso, da parte russa, di armi chimiche nella città inglese di Salisbury. Il primo pacchetto, che entrerà in vigore il 22 agosto, prevede il divieto di esportare in Russia dispositivi elettronici e componenti a doppio uso, il secondo pacchetto che potrebbe entrare in vigore dopo 90 giorni, implica la riduzione del livello delle relazioni diplomatiche, il divieto di volare negli Stati Uniti per "Aeroflot" e la quasi totale cessazione delle esportazioni degli Stati Uniti in Russia. La Russia, come ha dichiarato il Dipartimento di stato, può evitare il secondo pacchetto di sanzioni, se garantisce il non utilizzo di armi chimiche in futuro.
ll Ministero degli Esteri russo ha definito i piani della casa Bianca di introdurre nuove sanzioni "combutta fra Stati Uniti e Regno Unito" e ha promesso una risposta “a specchio”.

Lincide di Salisbury

Nella città inglese di Salisbury il 4 marzo scorso sono rimasti avvelenati l’ex agente del GRU Sergej Skripal’ e sua figlia Julija. Londra ha accusato Mosca per l’avvelenamento ma non ha mai portato alcuna prova. La Russia ha sempre categoricamente negato alcun suo coinvolgimento. Mosca molte volte ha offerto di condurre un'indagine congiunta sull'incidente, tuttavia, Londra ha ignorato la proposta negando ogni contatto fra rappresentanti russi e gli Skripal’.
Il Ministero degli Esteri ha accusato la premier britannica Theresa May di essere bugiarda. La May ha affermato che il veleno degli Skripal’ è stato prodotto in Russia. Tuttavia nel laboratorio inglese di Porton Down questo è stato smentito. A metà maggio l'ex-agente del GRU ha lasciato l'ospedale, sua figlia dimessa a metà aprile. Lei ha dichiarato di voler tornare in Russia.




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