MOSCA, 21 ottobre – RIA Novosti. La Russia condanna le
nuove azioni degli Stati Uniti che cercano di ricattare Mosca allo scopo di
ottenere concessioni nella sfera della stabilità strategica, ha dichiarato il
viceministro degli Esteri Sergej Ryabkov a RIA Novosti.
Così
ha commentato i piani di un ritiro da parte di Washington dal Trattato
sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e a corto raggio (INF).
"È
stato ripetutamente detto da parte nostra che gli americani non hanno alcun motivo
di accusare la Russia di violazione di questo trattato", ha detto Ryabkov.
Secondo
lui Washington non può sostenere per anni le sue accuse inventate contro Mosca.
Le possibili misure di
risposta
Il
diplomatico ha detto che se gli Stati Uniti continueranno a ritirarsi
unilateralmente dagli accordi internazionali la Russia prenderà misure di risposta,
comprese quelle militari. "Ma nessuno vorrebbe arrivarci” ha detto Ryabkov.
Ha
osservato che la questione dell'uscita dal trattato INF è troppo seria per
essere risolta attraverso un dibattito pubblico.
"La
rozza e cafona politica americana sta causando un crescente rifiuto in molti
paesi e in vasti ambienti della comunità internazionale e Washington non
dovrebbe sottovalutare questi cambiamenti negli umori" ha aggiunto il
diplomatico.
Come
informa il Ministero degli Esteri, domenica John Bolton, assistente del
presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale, visiterà la Russia. Il Ministero sta aspettando una sua spiegazione. .
Nei
giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che
avrebbe abbandonato il trattato INF con la Russia, accusando Mosca di violare l’accordo
Il trattato sui
missili in Europa INF
Il
trattato sui missili a medio e corto raggio fu firmato l'8 dicembre 1987,
durante la visita del capo sovietico Michail Gorbaciov a Washington.
Per
la prima volta un'intera classe di armi missilistiche, con un raggio di azione da
500 a 1.000 e da 1.000 a 5.500 chilometri, compresi i missili R-12 e R-14 che
l'URSS aveva piazzato a Cuba nel 1962 causando la crisi dei Caraibi, fu ridotta.
Nel
maggio del 1991 il Trattato fu pienamente esecutivo quando l'URSS finì di
distruggere 1.752 missili balistici e da crociera, e gli Stati Uniti - 859. Il
documento non ha termini ha carattere perpetuo.
Allo
stesso tempo, ciascuna delle parti può recedere presentando prove convincenti
sulla necessità di uscire da esso.
Il
trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne
siglato a Washington l'8 dicembre 1987 da Ronald Reagan
e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due
Capi di Stato di USA e URSS.
Il
trattato fu il primo frutto del cambio al vertice dell'Unione sovietica: esso
pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio
intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo: prima, gli SS-20 sovietici e, in
seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, i missili americani IRBM Pershing-2
e quelli cruise da crociera BGM-109 Tomahawk.
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