domenica 21 ottobre 2018

Il Ministero degli Esteri ha commentato le parole di Trump sul ritiro degli Stati Uniti dal Trattato INF




MOSCA, 21 ottobre – RIA Novosti. La Russia condanna le nuove azioni degli Stati Uniti che cercano di ricattare Mosca allo scopo di ottenere concessioni nella sfera della stabilità strategica, ha dichiarato il viceministro degli Esteri Sergej Ryabkov a RIA Novosti.

Così ha commentato i piani di un ritiro da parte di Washington dal Trattato sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e a corto raggio (INF).

"È stato ripetutamente detto da parte nostra che gli americani non hanno alcun motivo di accusare la Russia di violazione di questo trattato", ha detto Ryabkov.

Secondo lui Washington non può sostenere per anni le sue accuse inventate contro Mosca.

Le possibili misure di risposta 

Il diplomatico ha detto che se gli Stati Uniti continueranno a ritirarsi unilateralmente dagli accordi internazionali la Russia prenderà misure di risposta, comprese quelle militari. "Ma nessuno vorrebbe arrivarci” ha detto Ryabkov.

Ha osservato che la questione dell'uscita dal trattato INF è troppo seria per essere risolta attraverso un dibattito pubblico.

"La rozza e cafona politica americana sta causando un crescente rifiuto in molti paesi e in vasti ambienti della comunità internazionale e Washington non dovrebbe sottovalutare questi cambiamenti negli umori" ha aggiunto il diplomatico.

Come informa il Ministero degli Esteri, domenica John Bolton, assistente del presidente degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale, visiterà la Russia. Il Ministero sta aspettando una sua spiegazione. . 

Nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che avrebbe abbandonato il trattato INF con la Russia, accusando Mosca di violare l’accordo

Il trattato sui missili in Europa INF 

Il trattato sui missili a medio e corto raggio fu firmato l'8 dicembre 1987, durante la visita del capo sovietico Michail Gorbaciov a Washington.

Per la prima volta un'intera classe di armi missilistiche, con un raggio di azione da 500 a 1.000 e da 1.000 a 5.500 chilometri, compresi i missili R-12 e R-14 che l'URSS aveva piazzato a Cuba nel 1962 causando la crisi dei Caraibi, fu ridotta.

Nel maggio del 1991 il Trattato fu pienamente esecutivo quando l'URSS finì di distruggere 1.752 missili balistici e da crociera, e gli Stati Uniti - 859. Il documento non ha termini ha carattere perpetuo.
Allo stesso tempo, ciascuna delle parti può recedere presentando prove convincenti sulla necessità di uscire da esso.








Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne siglato a Washington l'8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di USA e URSS.

Il trattato fu il primo frutto del cambio al vertice dell'Unione sovietica: esso pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo: prima, gli SS-20 sovietici e, in seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, i missili americani IRBM Pershing-2 e quelli cruise da crociera BGM-109 Tomahawk.



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