Commento del Ministero degli
Affari Esteri della Federazione Russa in merito alla decisione della UE di imporre
sanzioni a cittadini russi a causa dell'incidente nello stretto di Kerch
Il 15 marzo il Consiglio
dell'UE ha adottato misure restrittive unilaterali contro un certo numero di
cittadini russi.
Il pretesto per includere
nostri concittadini negli elenchi illegittimi delle sanzioni della UE è
sorprendente nella sua ipocrisia e cinismo. Fondamentalmente
stiamo parlando di dipendenti del servizio di frontiera del servizio di
sicurezza federale della Federazione Russa, che coraggiosamente hanno
ottemperato al loro dovere di proteggere il confine di stato del nostro paese.
Allo stesso tempo, la «colpa» delle nostre guardie di
frontiera risiede solo nel fatto che con le loro azioni sono state decisive nel
fermare una pesante provocazione organizzata dalle autorità di Kiev il 25
novembre 2018 nella zona dello stretto di Kerch.
Le accuse della Ue, secondo
cui la Russia "ha violato il diritto internazionale" e usato la forza
senza fondamento, sono completamente false. Come noto quel giorno due navi della
marina militare dell'Ucraina con a bordo ufficiali del Servizio di sicurezza
dell'Ucraina hanno effettuato un tentativo di sfondare l’ingresso del Mar Nero
verso il Mar d'Azov in violazione al diritto di passaggio pacifico attraverso
le acque territoriali russe. Hanno effettuato pericolose manovre, ponendo in
essere una minaccia al normale transito delle navi e si sono categoricamente
rifiutate di ottemperare alle richieste delle guardie di frontiera russe. È
importante notare come il confine marittimo della Federazione Russa sia stato forzato
nel punto in cui, anche precedentemente alla riunificazione della Crimea con la
Russia nel marzo 2014, era territorio russo. Il fermo ed il sequestro delle
navi da guerra ucraine e dei loro equipaggi è stata effettuata dalle nostre
guardie di frontiera nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale,
della Costituzione e dell'attuale legislazione della Federazione Russa.
Successivamente i marinai ucraini hanno riconosciuto pubblicamente la natura
provocatoria dell'incidente organizzato con la loro partecipazione.
È deplorevole che l'Unione
europea, nei fatti, abbia parteggiato con le autorità di Kiev, le quali hanno
trasformato gli eventi dello scorso novembre nello Stretto di Kerch «alla rovescia». Non può non
attirare l'attenzione il fatto di come questa decisione sia stata presa poco
prima delle elezioni presidenziali in Ucraina.
La decisione del Consiglio
della UE testimonia la mancanza di rispetto nei confronti del diritto della
Federazione Russa di garantire la protezione del suo confine di stato. Questo è un modo irresponsabile che incoraggia Kiev a proseguire la
politica di provocazioni che rappresentano una minaccia per la sicurezza della
Federazione Russa e degli altri stati della regione del Mar Nero, tra cui
membri della stessa Unione Europea.
La parte russa non lascerà
senza risposta l'azione ostile della UE.
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