domenica 17 marzo 2019

Commento del MID russo sul prossimo rapporto della Missione di osservazione dell'ONU sui diritti umani in Ucraina


Commento del Dipartimento informazioni e stampa del ministero degli esteri russo sul prossimo rapporto della Missione di osservazione dell'ONU sui diritti umani in Ucraina

Il ministero degli Esteri russo ha letto attentamente la prossima relazione della missione di osservazione delle Nazioni Unite sui diritti umani in Ucraina.
Prendiamo atto, con grande preoccupazione, delle informazioni sull'aumento del numero di violazioni dei diritti umani in Ucraina. Milioni di persone sopportano il peso del lungo conflitto armato interno - non c'è accesso ai servizi di base, compresi l’aiuto sociale e le cure mediche. Secondo la missione di osservazione, a causa del deterioramento della salute, solo nelle prime settimane del gennaio 2019, 12 persone sono morte.
Consideriamo la situazione inaccettabile quella in cui i civili sono costretti a sostare in lunghe code vicino alla linea di demarcazione per poter parlare con le loro famiglie o andare da un medico. Nelle condizioni delle gelate invernali, una parte significativa della popolazione è stata privata di abitazioni adeguate, della fornitura di acqua e riscaldamento. Abitazioni di semplici cittadini vengono usate dai funzionari della sicurezza di Kiev per scopi militari, mentre, secondo gli esperti delle Nazioni Unite, non esiste alcun risarcimento per i danni materiali e morali. Nelle aree colpite dal conflitto le pensioni sono pagate allo zero.
Condividiamo le preoccupazioni della Missione di osservazione riguardo le continue violazioni sistematiche e grossolane dei diritti umani da parte delle autorità dell'Ucraina. In particolare, la relazione menziona casi di detenzioni arbitrarie, torture e maltrattamenti di civili nei territori controllati da Kiev. La libertà di riunione e di espressione sono ancora violate e giornalisti e attivisti per i diritti umani vengono malmenati.
Gli esperti delle Nazioni Unite sottolineano interferenze regolari da parte delle autorità nel lavoro dei tribunali nella presa in carico delle questioni relative al conflitto armato.
La missione per la prima volta  sottolinea la mancanza di progressi nelle indagini dei reati ad Odessa nel mese di maggio 2014, così come progressi nella definizione dei colpevoli di omicidio contro i manifestanti e le forze dell'ordine in Piazza Majdan.
Segnaliamo le disposizioni del rapporto relative all’aumento nel paese di discriminazioni, compresa un’odiosa retorica, della violenza su base della nazionalità e per lo svolgimento di manifestazioni, ma anche di preoccupazione da parte della Missione di Osservazione a causa di una incapacità della polizia dell'Ucraina di prevenire, indagare efficacemente e coinvolgere nelle responsabilità i gruppi di estrema destra.
Leggiamo con preoccupazione le informazioni della Missione di Osservazione sui casi di intimidazione documentati dalla stessa contro il clero della Chiesa canonica ortodossa ucraina. In particolare gli esperti sottolineano la natura discriminatoria della decisione di rinominare, con la forza, le organizzazioni religiose affiliate a centri religiosi nella Federazione Russa. Il rapporto rileva inoltre che l'ONU ha ricevuto una serie di denunce sull'inclusione forzata di comunità religiose nella nuova chiesa "autocefala" dell'Ucraina. Consideriamo queste palesi azioni da parte delle autorità di Kiev come una grave violazione dei diritti e delle libertà religiose nel paese.
Ancora una volta siamo costretti a ricordare che il mandato della missione di osservazione dei diritti umani in Ucraina non include l'esame della situazione nei paesi terzi. La Repubblica di Crimea e la città di importanza federale Sevastopol’ sono territorio della Federazione Russa e qualsiasi altro tentativo di includere valutazioni sulla situazione dei diritti umani in questa regione russa nella relazione sull'Ucraina è illecita.


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