sabato 13 aprile 2019

Matvienko ha definito la condizione per il ritorno della delegazione russa nel Consiglio d’Europa




Matvienko ha definito la condizione per il ritorno della delegazione russa nel Consiglio d’Europa
La Presidente del Consiglio della Federazione ha informato che la delegazione non tornerà all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa finché rimarrà la possibilità di una sua discriminazione.

BAKU, 12 aprile. /TASS/  La delegazione russa non è pronta a tornare a lavorare nell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) dato che esiste una condizione che l'organizzazione mantenga la possibilità di discriminazione contro le delegazioni nazionali. Lo ha annunciato venerdì ai giornalisti la Presidente del Consiglio della Federazione, Valentina Matvienko.
"Finché il Consiglio d’Europa ha ancora la possibilità di discriminare le delegazioni nazionali secondo gusti, principi politici e altro, non torneremo a lavorare in questa struttura interparlamentare" ha detto la Matvienko.
La Presidente a fatto notare come vi siano segnali positivi da parte della leadership del Consiglio d'Europa, del Consiglio stesso, di politici e deputati sensati. "E questo è positivo, capiscono che questa è davvero una crisi diffusa del Consiglio d’Europa, che occorre trovare una soluzione. Accogliamo con favore questi segnali positivi, non stiamo chiudendo la possibilità, siamo pronti per un ulteriore dialogo, ma lo percepiamo come segnali, dal momento che nessuna decisione è stata presa su una questione di principio ", - ha detto la speaker del Consiglio della Federazione.
Ha spiegato come tutti comprendano che "l'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa eccede nelle sue prerogative, i suoi regolamenti non sono conformi allo statuto del Consiglio d'Europa". La Senatrice ha ricordato come esista un'opinione giuridica precisa al riguardo. "E ci auguriamo vivamente che alla fine vengano adottate le modifiche necessarie ai regolamenti, che creerebbero condizioni uniformi per tutte le delegazioni nazionali", ha affermato il presidente del Consiglio della Federazione.
Ha inoltre sottolineato che questa condizione, da parte russa, rimane in vigore e solo quando saranno soddisfatte le questioni poste, la delegazione della Federazione Russa sarà pronta a ritornare all’interno dell’Assemblea parlamentare ed adempiere a tutti i suoi obblighi, incluso il versamento della propria quota.
"Comprendiamo l'intenzione di invitare la delegazione nazionale della Russia all’Assemblea perché è prossima una fase molto importante - l'elezione di un nuovo Segretario generale del Consiglio d'Europa e naturalmente se ciò accadesse senza la partecipazione della Russia, questa sarà un'altra conferma della crisi sempre più profonda dell’istituzione. sono state prese le decisioni necessarie per il ritorno della Russia in PACE ", ha concluso Matvienko. Ci aspettiamo di essere ascoltati per prendere le decisioni necessarie al ritorno della Russia nell’Assemblea” ha concluso Matvienko.

La Russia ed il Consiglio d’Europa


Il 10 aprile i deputati dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa hanno adottato una risoluzione sul ruolo e la missione dell'Assemblea, che tra l'altro fa riferimento alla necessità di preservare la presenza della Russia nel Consiglio d'Europa ed invita Mosca a inviare una propria delegazione all'Assemblea ed a versare le quote al bilancio dell'organizzazione. Come riportato nel documento, le sanzioni dell'Assemblea parlamentare contro la delegazione russa, dopo la riunificazione della Crimea con la Federazione Russa e la successiva decisione del paese "di cessare la partecipazione alle attività dell'assemblea hanno portato alla discordia all'interno dell'organizzazione".
La Russia per il terzo anno consecutivo si rifiuta di inviare una delegazione per partecipare alle sessioni dell'Assemblea parlamentare Il motivo è il mantenimento, nei regolamenti dell'assemblea, degli articoli sulle sanzioni che consentono di privare le delegazioni nazionali di autorità. Questo è esattamente ciò che è accaduto ai deputati e ai senatori russi quando, nel 2014-2015, a causa della riunificazione della Crimea con la Russia, furono privati del diritto di voto pur partecipando alle missioni di osservazione del Consiglio d'Europa e facendo parte degli organi di direttivi dell’Assemblea. La delegazione della Federazione Russa ha insistito sull'abolizione di queste sanzioni nel regolamento come condizione per un ritorno in seno all'Assemblea.
Nel gennaio di quest'anno, la Duma di Stato ed il Consiglio della Federazione hanno adottato dichiarazioni in cui hanno indicato l'assenza di motivi per il ritorno della delegazione della Federazione russa, nel 2019, a partecipare all’Assemblea. La Duma di Stato inoltre ha esortato a mantenere in vigore la decisione di congelare i pagamenti dalla Russia delle quote del bilancio del Consiglio d'Europa. Nel contesto della crisi nelle relazioni tra la Russia e l'Assemblea parlamentare  è stata ripetutamente sollevata la questione delle prospettive del mantenimento dell’adesione della Russia al Consiglio d'Europa.



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