Domanda 1. Nonostante le
previsioni di alcuni analisti, l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca non
ha, fino ad oggi, favorito la distensione nelle relazioni russo-americane. Al
netto dei risultati delle elezioni in Ucraina e UE, Lei ritiene che ci siano
speranze di tornare al dialogo con Washington e Bruxelles?
In effetti, in un modo o in un altro, il
dialogo è andato avanti. Un altro discorso è quello del livello, che ora è
diverso, non ha la stessa intensità ed efficacia. La Ue, scommettendo con poca
lungimiranza sul collasso della cooperazione e l'adozione delle sanzioni
antirusse, ha inferto un duro colpo alla nostra interazione.
Sono stati sospesi i negoziati per un
nuovo accordo di base e l'associazione dei processi di integrazione in ambito
UE-UEE, (Unione Europea-Unione Economica Eurasiatica), dal 2014 sono congelati
i contatti ad alto livello UE-Russia.
Per quanto riguarda gli USA, l’intenzione
dichiarata di Washington di uscire dal trattato sui missili a breve e medio
raggio (INF) non è che il prolungamento di una pericolosa linea politica di
rottura di quella base giuridico-negoziale che per decenni ha garantito la
stabilità globale e la sicurezza internazionale.
La Russia è disponibile a un dialogo
paritario basato sul reciproco rispetto e non sulla costrizione ad adottare
soluzioni vantaggiose per l'Occidente. Noi confidiamo che, in ultima analisi,
il buon senso politico trionferà su entrambe le sponde dell'Atlantico e con
sforzi congiunti potremo favorire la regolazione di molte crisi regionali con
metodi politico-diplomatici.
Proprio questa linea politica è stata
confermata dal presidente V.V. Putin e dal Ministro degli Esteri S.V. Lavrov
nel corso del recente incontro a Soci con il segretario di stato USA M. Pompeo.
Domanda 2. Fra poco si
terranno le elezioni all'Europarlamento. Oltre al ritiro delle sanzioni, che in
molti casi risultano più dannose per i Paesi UE che per la Russia, che cosa,
secondo Lei, potrebbe fare l'Europa per sostenere e potenziare i rapporti tra
Mosca e Bruxelles?
Russia e UE sono partner naturali. La
nostra collaborazione ha enormi potenzialità di sviluppo. Insieme contiamo più
di 650 milioni di abitanti che popolano un territorio di più di 21 milioni di
chilometri quadrati, disponiamo di enormi risorse naturali, una base
tecnologica evoluta e vantaggi economici complementari.
Contiamo che nell'europarlamento di nuova
composizione, invece della retorica sanzionatoria ormai consolidata nel lessico
di singoli politici europei, risuoneranno appelli al dialogo e alla costruzione
del partenariato parlamentare. Ciò consentirà di abbandonare l'insensata
contrapposizione che ha significato perdite multimiliardarie per le imprese
europee e perdite nel mercato russo.
Domanda 3. Nonostante le
critiche e le tensioni internazionali, la Russia resta un attore chiave
nell'arena mondiale, come dimostrato negli ultimi anni in particolare dal ruolo
decisivo svolto nella soluzione della crisi siriana. Riuscirà il presidente
Vladimir Putin ad avere un ruolo di intermediazione anche nella situazione
venezuelana?
Nessuno ci ha chiesto di svolgere questo
ruolo di intermediazione. La posizione russa è ben nota. L'imposizione delle
condizioni di una delle parti del contrasto politico interno non favorisce la
pacificazione nazionale. La ricerca di un compromesso è possibile solo con un
percorso pacifico, attraverso un dialogo inclusivo tra le forze politiche
coinvolte.
È inoltre importante che gli attori
esterni smettano di destabilizzare la situazione, superino il proprio
egocentrismo e le proprie ambizioni e prestino al popolo venezuelano la
collaborazione necessaria per risolvere la situazione socio-economica e
umanitaria creatasi nel paese.
Domanda 4. La Russia è spesso
accusata di intromissione nelle elezioni di Paesi terzi al fine di favorire il
successo di quelle formazioni politiche che mostrano aperture nei confronti di
Mosca. A cosa si deve questa diffusa "russofobia"?
Io penso che sia legata soprattutto alla
posizione autonoma e indipendente assunta dalla Russia su numerose questioni.
Per qualcuno «la mano di Mosca» spunterebbe letteralmente ovunque. Tuttavia
nessun tentativo di accusare il nostro Paese di interferenza nella politica
interna di altri Stati è mai stato supportato da prove convincenti.
Alla società e ai mass media viene
chiesto di credere sulla parola a queste infondate affermazioni.
Come palesemente dimostrato
dall'andamento della cosiddetta inchiesta condotta dal procuratore speciale R. Muller
negli USA. Sono stati necessari due anni e più di 500 testimoni per giungere
alla conclusione che la Russia «non ha aiutato» D. Trump a diventare
presidente. Ma il segno è rimasto, come si dice, e la russofobia sostenuta da
certi ambienti continua a impazzare.
Prendiamo atto con soddisfazione che vi
sono forze politiche ragionevoli, anche in Italia, che comprendono l'assurdità
di tali contraddittorie dichiarazioni e non sono disposte a rischiare le
relazioni tradizionalmente amichevoli con la Russia per pura convenienza
politica.
Domanda 5. Negli ultimi due
anni in Russia si registra un grande afflusso di turisti non solo grazie alla
debolezza del rublo, ma anche alla migliore qualità dei servizi e
dell'infrastruttura. Il campionato del mondo di calcio dello scorso anno ha
indubbiamente contribuito a creare nel resto del mondo una nuova immagine della
Russia, mettendone in luce l’atteggiamento amichevole, poco noto in precedenza,
nei confronti dei turisti, la capacità organizzativa e l’ospitalità. Come
cambia il settore turistico in Russia?
In base alle statistiche, il contributo
dato al PIL russo dal turismo è pari a circa l’1,2% cioè 20 miliardi di dollari
in cifra assoluta. Nel complesso questo settore occupa circa il 4% della
popolazione russa. Nel 2018 il flusso turistico in Russia è cresciuto del 10%
raggiungendo 26,8 milioni di persone, delle quali più di 700.000 sono quelle
che hanno fatto ingresso nel nostro paese con il passaporto del tifoso per il
campionato mondiale di calcio.
Secondo le previsioni dell'Associazione
dei tour operator della Russia, quest’anno la crescita del flusso turistico può
essere da record, superando il 20%. Il nostro paese è visitato soprattutto da
cittadini di Germania, Cina, e Finlandia, osserviamo una crescita intensa di
cittadini provenienti da India e Iran. I tour operator russi registrano in
Italia un incremento della domanda di tour in Russia.
È interessante notare che, rispetto
all’ammontare totale delle spese per turismo in Russia, quelle dei nostri
connazionali costituiscono il 75%, quelle degli stranieri il 25%. E dunque lo
sviluppo del turismo incoming è un indirizzo particolarmente promettente.
Domanda 6. Come possiamo
definire gli attuali rapporti politici ed economico-commerciali tra i nostri
Paesi, in quali settori gli imprenditori italiani potrebbero investire con un
vantaggio per sé stessi e per la Russia?
Senza dubbio le crescenti sanzioni
antirusse hanno arrecato un serio danno alle nostre relazioni con i paesi della
UE. L’Italia, attenendosi alla disciplina di blocco all’interno di NATO e UE, è
stata costretta a impostare la propria politica verso la Russia in conformità
con la linea politica euro-atlantica ed europea.
Parallelamente, alla luce della mia
esperienza sono convinto che gli interessi cruciali dei nostri due paesi coincidano
in molti punti, siano paralleli o consonanti. La plurisecolare amicizia e la
reciproca simpatia tra i nostri popoli, le potenzialità di collaborazione
reciprocamente vantaggiosa, accumulate negli anni, e l’esperienza di
cooperazione costruttiva in molti settori, costituiscono una sorta di rete di
sicurezza che impedisce di superare il punto di non ritorno nelle relazioni tra
i due stati. Relazioni che si sviluppano costantemente e con un certo dinamismo
anche nelle attuali condizioni non particolarmente agevoli.
Il dialogo politico prosegue attivamente.
Nell’ottobre dell’anno scorso si è tenuta la visita ufficiale in Russia del
Presidente del Consiglio dei Ministri italiano G. Conte. Tra la fine del 2018 e
l’inizio del 2019 sono stati a Mosca in visita ufficiale i presidenti della
Camera e del Senato italiani M.E. Casellati e R. Fico.
L’Italia ha ricevuto la visita del capo
del Governo russo e di alcuni ministri federali tra i quali il ministro degli
affari esteri. Si è svolta la seduta ordinaria del Consiglio italo-russo per la
cooperazione economica, industriale e finanziaria a livello ministeriale.
Rimangono intensi i contatti in ambito parlamentare e giudiziario e a livello
regionale. È evidente che questi incontri e contatti ad alto livello sono significativi
non solo in quanto tali, ma anche per l’impulso che danno al rafforzamento
delle relazioni in diversi settori e indirizzi di collaborazione.
Insieme ai colleghi italiani stiamo
lavorando alla preparazione della visita in Italia del Presidente della
Federazione Russa V.V. Putin nell'estate di quest'anno.
L’Italia rimane uno dei principali
partner economico-commerciali, è infatti il quinto sbocco commerciale della
Russia e il terzo tra i paesi dell’Unione Europea. Le relazioni
economico-commerciali italo-russe, dopo il calo sostanziale registrato tra il
2014 e il 2016, hanno ripreso a crescere. Per il secondo anno di seguito
osserviamo una ripresa dell’interscambio commerciale. In base ai dati dell’Ente
doganale Russo, nel 2018 l’interscambio commerciale è cresciuto rispetto
all’anno precedente del 12,7% raggiungendo i 27 miliardi di dollari USA (le
esportazioni russe sono cresciute del 18,6% fino a 16,4 miliardi mentre le
importazioni sono aumentate del 4,7% raggiungendo i 10,5 miliardi di dollari).
Oggi i settori in cui la collaborazione
con l’Italia è più attiva sono l’energia, l’industria estrattiva, le
costruzioni meccaniche, l’industria delle macchine utensili, l’industria
aeronautica e l’agricoltura. Tra i maggiori investitori italiani in Russia
dobbiamo ricordare il gruppo “Enel”, le società “Leonardo”, “Pirelli”, “IVECO”
“Danieli” “Marcegaglia” “Cremonini” “Ferrero” “Coeclerici”, “Maire Tecnimont”,
«Unicredit», «Intesa SanPaolo», «ANAS», «Pizzarotti».
L’Italia è uno dei paesi leader da cui possono
essere trasferite le tecnologie necessarie all’ammodernamento dell’industria
russa. La Russia per parte sua esporta molte materie prime. Questo è un
problema e al contempo un'opportunità di crescita. Per esempio il settore della
lavorazione del legname offre grandi prospettive. Questo vale anche per il
greggio e il gas naturale, si stanno attivamente sviluppando la petrolchimica e
la chimica del gas, la produzione e l'introduzione del carburante per motori a
gas. Sono inoltre molto richieste le moderne tecnologie per la componentistica
per auto, le energie rinnovabili, l'elettrotecnica e il complesso
agro-industriale.
Domanda 7. L'Italia e la
Russia hanno una tradizione culturale per molti aspetti simile. Mi viene in
mente per esempio il concetto di Mosca come terza Roma. Qual è l'idea che i
russi si sono fatti dell'Italia? Secondo Lei è un’idea realistica?
L'Italia è percepita dai russi come Paese
aperto e cordiale, con una grande storia e grandi tradizioni. Solo l'anno
scorso l'Italia è stata visitata da circa un milione di turisti provenienti
dalla Russia.
Sottolineo che i contatti culturali tra i
nostri paesi sono stati oltremodo intensi. Io penso che questa reciproca
attrazione si possa spiegare essenzialmente con la vicinanza della mentalità
dei nostri popoli, per i quali l’ospitalità, la disponibilità all’aiuto
reciproco, il rispetto per le tradizioni e per i valori della famiglia sono
tratti connaturati.
Oggi questi legami si rafforzano. In
Russia si svolgono con successo i festival della cultura e della lingua
italiane, in Italia il pubblico altrettanto volentieri partecipa a iniziative
legate alla cultura e all'arte russe. Porterò l'esempio delle «Stagioni russe»:
l'anno scorso si sono tenute più di 300 eventi in 74 città italiane che, secondo
le nostre valutazioni, hanno coinvolto alcuni milioni di italiani.
http://www.agenziastampaitalia.it/politica/politica-estera/45335-auspichiamo-nuovo-europarlamento-superi-dannosa-log
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