martedì 21 maggio 2019

MID della RUSSIA: SULLA SITUAZIONE IN UCRAINA




Intervento di Aleksandr Lukashevich, Rappresentante permanente della Federazione Russa presso l'OSCE nella riunione del Consiglio permanente dell'OSCE sulla situazione in Ucraina e la necessità di attuare gli accordi di Minsk, Vienna, 16 maggio 2019

Stimato Signor Presidente,
la situazione in Ucraina sta diventando meno prevedibile. Osserviamo con allarme come il paese entri in una nuova fase di pericolose turbolenze politiche interne che possono influire negativamente sull'intero processo di composizione del conflitto in atto.
Nel corso degli ultimi cinque anni Kiev ha parlato e continua a parlare con i residenti del Donbass principalmente nella lingua della forza militare. Con il sostegno dei loro tutori d'oltreoceano, le autorità ucraine hanno dimostrato di aver ricevuto "carta bianca" per qualsiasi violenza nel Donbass. I bombardamenti continuano fino ad oggi, le sofferenze della popolazione civile su entrambi i lati della linea di contatto si moltiplicano. Secondo la Missione Speciale di Monitoraggio (SMM), nell'ultima settimana sono state danneggiate case a Zoloto-4, Zoloto-5, Mar’inka, Kalinovo, Dokuchaevsk. E la difficile situazione causata dal bombardamento delle forze armate ucraine del piccolo villaggio di Kominternovo, dove dall'inizio di quest'anno la Missione ha già riparato i danni agli edifici per la decima volta. Vi sono ancora frequenti casi di collocamento di attrezzature e posizionamento delle Forze armate dell'Ucraina in aree residenziali (come, ad esempio, il 7 maggio a Mar’inka o il 10,11 e il 12 maggio a Orechovo-Donetsk). Edifici di infrastrutture sociali soffrono ancora: questa volta edifici scolastici su entrambi i lati della linea di contatto sono stati danneggiati - a Troitskij e Zoloto-5 / Michailovka (6 e 8 maggio rispettivamente). In quest'ultima è caduta sotto il fuoco delle Forze armate dell'Ucraina la locale scuola anche nei momenti in cui i bambini erano in classe nove volte dal dicembre 2018.
Nascondendosi dietro la rotazione le forze armate ucraine continuano a posizionare armi pesanti nella regione. Il 6 maggio cinque sistemi missilistici antiaerei "Buk" (ZRK) sono stati osservati vicino alla stazione ferroviaria di Bachmut, nella regione di Donetsk e sei obici pesanti vicino alla stazione ferroviaria di Rubezhnoe nella regione di Lugansk. Il giorno successivo a Rubezhnoe sono stati rilevati tre MLRS "Uragan". Secondo l'SMM nel periodo dal 6 al 14 maggio, in violazione del "Complesso di misure" di Minsk e del suo memorandum supplementare, trentatré MLRS (venticinque "Uragan" e otto "Grad"), nove obici "Gvozdika", quattro cannoni di grosso calibro "Msta-B", due sistemi di difesa aerea "Tunguska". Vi è anche un aumento nell'uso degli armamenti vietati dagli Accordi di Minsk. Durante la scorsa settimana la SMM non ha potuto verificare 106 carrarmati, 189 sistemi di artiglieria e 33 MLRS detenuti dall’esercito ucraino. Allo stesso tempo la maggior parte delle attrezzature che la SMM ha "identificato" con la milizia popolare durante lo stesso periodo, è stata usata per partecipare alla Parata delle Vittoria nell'anniversario della fine della seconda guerra mondiale.
Le forze armate ucraine non permettono il tentativo di spostare più in profondità la "zona grigia". L'altro giorno la televisione ucraina ha mostrato un filmato in cui il comandante del 46° battaglione delle forze speciali delle Forze armate ucraine “Donbass” V. Vlasenko ha riferito del posizionarsi delle sue unità ad 1 km dalle posizioni delle milizie nell'insediamento di Kalinovoe nella regione di Lugansk. Nello stesso filmato è stato dimostrato per due volte come i combattenti dell'Esercito ucraino lancino un drone per correggere il fuoco delle armi (vi ricordo che i voli dei droni, ad eccezione di quelli dell’SMM, sono proibiti dagli accordi di Minsk). Nell'ultimo giorno del suo mandato come comandante della cosiddetta "operazione delle forze combinate", S. Naev ha affermato, in generale, che l'Esercito ucraino è pronto, come ha detto disse, "a liberare il Donbass in 24 ore". Un'altra conferma a Kiev si sta preparando uno scenario militare.
La diluizione di forze e mezzi è ancora in un vicolo cieco. La parte ucraina sta ostacolando l'attuazione, in tre siti pilota, della decisione quadro del gruppo di contatto datata 21 settembre 2016. L'SMM registra schermaglie su Zoloto sullo sfondo della scoperta di armi ucraine (riscoperte il 4 e l'8 maggio). All'interno del villaggio di Stanica Luganska, al contrario, dal 22 marzo, il regime di cessate il fuoco non viene violato. Lì, ricordo, la parte ucraina ha portato all'inizio del processo di diluizione il rispetto del regime di sette giorni di cessate il fuoco. In totale questi periodi di sette giorni sono già dozzine (oltre i sessanta), ma l’esercito ucraino semplicemente ignora i loro obblighi. Non ci sono progressi nella stazione di Petrovskij dove l'esercito ucraino ancora una volta è trincerato dopo che la diluizione aveva già avuto luogo. Nelle condizioni attuali è richiesto un segnale a Kiev, compresa la nuova leadership dell'Ucraina, sulla necessità di adempiere agli obblighi esistenti.
Abbiamo bisogno di un monitoraggio della situazione equilibrato e approfondito da parte della SMM sul terreno. Le azioni delle forze armate ucraine non contribuiscono a questo. Per esempio il 15 maggio, quando gli osservatori SMM si trovavano nel territorio sotto il controllo delle forze armate ucraine vicino alla stazione di filtraggio di Donezk, fu aperto il fuoco a breve distanza dalla squadra di pattuglia. Per quanto riguarda le restrizioni sulla libertà di movimento dei membri della Missione, queste si verificano su entrambi i lati della linea di contatto. Esortiamo a non nascondere le restrizioni dal lato delle Forze Armate dell'Ucraina usando la scusa della minaccia delle mine. Sul territorio sotto il controllo delle aree militari ucraine, importanti aree vicine alla linea di contatto sono ancora vietate al monitoraggio con il pretesto della presenza di mine. Allo stesso tempo le forze armate ucraine continuano a scavare massicciamente il terreno - ad esempio il 4 e il 9 maggio la missione ha trovato oltre 3.000 mine installate vicino alle posizioni delle forze armate ucraine nel villaggio di Pischevik nella regione di Donezk. Condividiamo la tesi sulla necessità di una veloce bonifica anche a fini umanitari. Ci aspettiamo che i negoziatori ucraini avvieranno un dialogo con il Donbass alla prossima riunione del gruppo di contatto il 22 maggio anche su questo tema.
Stimato Signor Presidente,
i negoziatori nominati dal governo ucraino uscente nel gruppo di contatto hanno manifestamente sabotato gli accordi raggiunti dai leader del "Gruppo di Normandia" ai vertici di Parigi (2015) e Berlino (2016). Si tratta di sincronizzare la soluzione dei problemi nelle aree della politica e della sicurezza. Nel novero dei passi prioritari c'è una nota scritta relativa alla procedura per l'entrata in vigore della legge sullo Status speciale del Donbass in conformità con la "formula F.V. Steinmeier" e l’immediata diluizione delle forze e dei mezzi nei villaggi di Stanica Luganska, Petrovskij e Zoloto. Questo è in grado di dare slancio all'intero processo di regolamentazione.
Per inerzia continua il corso distruttivo di P. Poroshenko volto a spingere il popolo del Donbass fuori dall’unico spazio politico, socio-economico e culturale con il resto dell'Ucraina. Kiev ha bloccato la vita delle popolazioni della regione per diversi anni. Non sorprende che, in questo contesto, la situazione umanitaria rimanga molto complicata il che influisce, tra l'altro, sulla situazione ai posti di blocco. Le persone sono costrette a stare in fila, molte non riescono a reggere alla situazione. Il 10 maggio scorso, al posto di controllo delle Forze armate dell'Ucraina a Mar’inka, un pensionato è morto mentre aspettava di passare attraverso il controllo.
Le azioni di Kiev non si limitano alla discriminazione dei residenti del Donbass. Una campagna su vasta scala che forza tutti gli aspetti della vita pubblica ucraina viene attuata in tutto il paese. Vengono utilizzati vari metodi: introduzione del contingentamento linguistico nelle trasmissioni televisive e radiofoniche, restrizioni sui materiali stampati e divieti diretti sull'uso di altre lingue. Il 15 maggio l'attuale presidente, P. Poroshenko, ha firmato la legge sulla lingua di stato, rafforzando la "pressione" sugli ucraini russofoni e sugli altri rappresentanti delle minoranze nazionali. Queste disposizioni legislative sono contrarie alla Costituzione dell'Ucraina e ai suoi obblighi giuridici internazionali, incluse numerose decisioni CSCE / OSCE, le raccomandazioni del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e di altre organizzazioni competenti. Da settembre 2017 è stata applicata un'altra legge ambigua – quella sull'educazione. Prevede una doppia discriminazione della lingua russa – nei rapporti con la lingua ucraina e nei rapporti con le altre lingue dei paesi della UE. L'Ucraina ha ignorato le raccomandazioni della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa di introdurre correttivi alle norme giuridiche discriminatorie, ma sul testo della legge sulla lingua di stato si è rifiutata di inviarlo all'esame degli esperti. Ricordiamo l'appello dell'Alto Commissario OSCE per le minoranze nazionali L. Zanier a Kiev per garantire un dialogo nazionale inclusivo sulle leggi sulla lingua di stato e sull'istruzione. Ci aspettiamo che le valutazioni specialistiche delle misure legislative di Kiev vengano prese dalle istituzioni OSCE competenti.
Le autorità ucraine continuano a perseguitare i media ed i giornalisti. I periodi di detenzione di Kirill Vyshinskij responsabile del portale RIA Novosti Ukraina vengono via via estesi. Permettetemi di ricordarvi che dal momento in cui è stato arrestato a Kiev con accuse inventate, è trascorso un intero anno. Per tutto questo tempo il giornalista vive in condizioni terribili, dove, sullo sfondo di una esacerbazione dei suoi problemi di salute, gli viene negato l'accesso a cure mediche qualificate - l'ultima volta che ha parlato con i medici è stato quasi sei mesi fa. L'arbitrarietà nel caso di K. Vyshinskij dimostra in modo eloquente tutta l'assurdità e il sottofondo di propaganda delle accuse contro di lui. In realtà è diventato un altro prigioniero politico delle autorità ucraine che negli ultimi anni hanno lanciato una vera guerra contro il dissenso. Prendiamo atto che il Rappresentante OSCE per la libertà dei media, A. Desir, continua a seguire il caso di K. Vyshinskij. Ci aspettiamo che nei contatti con la nuova leadership ucraina solleverà la questione della sua liberazione, così come il tema della sicurezza dei giornalisti in Ucraina nel suo complesso.
La situazione della Chiesa ortodossa ucraina (UPC) rimane difficile. Durante la scorsa settimana ci sono stati nuovi attacchi a rappresentanti del suo clero ed a suoi parrocchiani. Incidenti sono stati registrati nelle chiese dei villaggi di Busch e Mnishyn nella regione di Rovno. In quest’ultimo caso è stata rotta una mascella ad un parrocchiano. Prendiamo atto del declino dell'attenzione della SMM sul problema della violazione dei diritti dei credenti. Invitiamo a riprendere il monitoraggio intensivo su tutti gli aspetti relativi alla pressione delle autorità sulla Chiesa ortodossa ucraina. Secondo il mandato della Missione, il monitoraggio della situazione dei diritti umani e la promozione della loro protezione sono i compiti più importanti.
I passi compiuti dalle autorità ucraine stanno solo approfondendo le contraddizioni esistenti. Nel tentativo di ridisegnare l'identità del popolo ucraino, hanno deciso di intervenire non solo nella vita religiosa, ma si sono incamminati anche sulla via del revisionismo storico cercando di sostituire la memoria storica del popolo. Flirtando con i radicali-nazionalisti si continua ad indulgere nell'ascesa di sentimenti neo-nazisti, la glorificazione dei collaborazionisti ucraini nel novero dei collaboratori nazisti. Un chiaro esempio è l’attuazione, alla vigilia del 74° anniversario della Vittoria sul nazismo, delle attività cosiddette di "Educazione militare-patriottica" dei giovani nell'Ucraina occidentale. Nel corso di essi i giovani sono stati invitati a partecipare, vestiti con l’uniforme dell’UPA, nella ricostruzione delle battaglie con l'Armata Rossa e le forze dell'ordine sovietiche. L'evento si è svolto, tra l'altro, con il sostegno del Ministero della Gioventù e dello Sport dell'Ucraina. In queste condizioni, celebriamo il coraggio con cui il 9 maggio migliaia di ucraini in tutto il paese hanno commemorato gli eroi della Grande Guerra Patriottica - tutto questo nonostante gli attacchi dei nazionalisti radicali e la pressione delle autorità attuali.
Stimato Signor Presidente,
la protratta crisi interna ucraina può e dovrebbe essere risolta attraverso un dialogo rispettoso anche con i residenti del Donbass. Oggi, dalla capitale ucraina, dai nuovi volti nella politica ucraina arrivano dichiarazioni molto contraddittorie sul destino degli accordi di Minsk. L'attuale ministro degli esteri di questo paese, P. Klimkin, è andato oltre ricattando i partner europei con il ritiro dell'Ucraina dal processo di Minsk. Ricordiamo come il "Pacchetto di misure" del 12 febbraio 2015 sia stato approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dai leader del "Quartetto di Normandia" ed è riconosciuto dalle parti e dalla comunità internazionale come l'unica base per un accordo politico in Ucraina. La chiave di tutto questo è che Kiev instauri un vero dialogo diretto con Donezk e Lugansk. Ci auguriamo che la nuova leadership ucraina non lo eviti.
Ringrazio per l’attenzione.

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