Le autorità lituane
continuano a seguire la strada della violazione dei diritti dei media.
Di recente l'ente regolatore locale dei media
(Commissione lituana per la radio e la televisione), ha autorizzato la limitazione
delle trasmissioni dei canali televisivi fino a 72 ore in caso di gravi
violazioni che, presumibilmente, rappresentano una minaccia per la sicurezza
nazionale, ha deciso di bloccare sette siti Internet che trasmettevano
principalmente notizie in lingua russa. Il motivo è stato la mancata notifica
dell’avvio delle attività di questi portali Internet all’Ente regolatore.
Questa non è la prima volta che l’informazione in lingua russa viene bandita con
palesi pretesti. Permettetemi di ricordarvi che nel maggio 2018, su base
analoga, l’Ente regolatore ha bloccato l'accesso a sei siti che trasmettevano,
tra le altre cose, notizie russe.
Inoltre, dal 1 ° luglio, è entrato in vigore
nel Paese la normativa per le emittenti televisive di limitazione del volume
dei prodotti televisivi stranieri che “non siano nelle lingue ufficiali
dell'Unione europea". Questa è una discriminazione totale. L’Ente regolatore
lituano dei media si è già affrettato a riferire dei "successi" in
questa direzione dopo aver pubblicato un comunicato stampa che, in particolare,
afferma che negli anni 2018-2019 la durata della trasmissione dei programmi
televisivi e radiofonici russi è diminuita di oltre 20 ore. Tale misura
antidemocratica discriminatoria ha provocato il giubilo tra un certo numero di
parlamentari lituani ed il rappresentante del partito “Unione della Patria” - i
cristiano-democratici lituani L. Kasciunas - ben noti per il loro sentimento
russofobo, hanno affermato che "ulteriori passi nella lotta contro la
propaganda russa consolideranno questa tendenza".
In questo modo la Vilnius ufficiale continua
la politica di discriminazione manifesta dei media russi e russofoni e sta
prendendo apertamente tutte le misure per ripulire lo spazio informativo,
violando gravemente i principi fondamentali del diritto internazionale in
materia di libertà di espressione e parità di accesso alle informazioni.
Facciamo appello per una risposta delle
strutture internazionali competenti, in primis il Rappresentante OSCE per la
libertà dei media, nonché le ONG per i diritti umani. Inoltre, ci piacerebbe
sentire le valutazioni di Bruxelles sul tema di come, una simile presa in giro
della Lituania sulla libertà di parola e dei media, dimostri l'impegno nei
confronti dei valori democratici europei comuni di questo stato, che sono così
orgogliosi di essere nell'Unione europea.
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