mercoledì 10 luglio 2019

La Lituania discrimina i media russi




Le autorità lituane continuano a seguire la strada della violazione dei diritti dei media.
Di recente l'ente regolatore locale dei media (Commissione lituana per la radio e la televisione), ha autorizzato la limitazione delle trasmissioni dei canali televisivi fino a 72 ore in caso di gravi violazioni che, presumibilmente, rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, ha deciso di bloccare sette siti Internet che trasmettevano principalmente notizie in lingua russa. Il motivo è stato la mancata notifica dell’avvio delle attività di questi portali Internet all’Ente regolatore. Questa non è la prima volta che l’informazione in lingua russa viene bandita con palesi pretesti. Permettetemi di ricordarvi che nel maggio 2018, su base analoga, l’Ente regolatore ha bloccato l'accesso a sei siti che trasmettevano, tra le altre cose, notizie russe.
Inoltre, dal 1 ° luglio, è entrato in vigore nel Paese la normativa per le emittenti televisive di limitazione del volume dei prodotti televisivi stranieri che “non siano nelle lingue ufficiali dell'Unione europea". Questa è una discriminazione totale. L’Ente regolatore lituano dei media si è già affrettato a riferire dei "successi" in questa direzione dopo aver pubblicato un comunicato stampa che, in particolare, afferma che negli anni 2018-2019 la durata della trasmissione dei programmi televisivi e radiofonici russi è diminuita di oltre 20 ore. Tale misura antidemocratica discriminatoria ha provocato il giubilo tra un certo numero di parlamentari lituani ed il rappresentante del partito “Unione della Patria” - i cristiano-democratici lituani L. Kasciunas - ben noti per il loro sentimento russofobo, hanno affermato che "ulteriori passi nella lotta contro la propaganda russa consolideranno questa tendenza".
In questo modo la Vilnius ufficiale continua la politica di discriminazione manifesta dei media russi e russofoni e sta prendendo apertamente tutte le misure per ripulire lo spazio informativo, violando gravemente i principi fondamentali del diritto internazionale in materia di libertà di espressione e parità di accesso alle informazioni.
Facciamo appello per una risposta delle strutture internazionali competenti, in primis il Rappresentante OSCE per la libertà dei media, nonché le ONG per i diritti umani. Inoltre, ci piacerebbe sentire le valutazioni di Bruxelles sul tema di come, una simile presa in giro della Lituania sulla libertà di parola e dei media, dimostri l'impegno nei confronti dei valori democratici europei comuni di questo stato, che sono così orgogliosi di essere nell'Unione europea.


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