Come abbiamo
detto nell'ultimo briefing, a Varsavia si è svolto uno strano evento. Doveva
essere programmato in coincidenza con l'inizio della seconda guerra mondiale, ma
si è rivelato sconosciuto (con nuovi format inventati, un nuovo background
ideologico). A causa del fatto che ci sono state molte dichiarazioni di
funzionari polacchi in merito al fatto che la Polonia abbia sofferto a causa
dell'Unione Sovietica, all'ultimo briefing abbiamo promesso di fornire
informazioni dettagliate ("Com’è il saluto, è anche la risposta").
Quante dichiarazioni simili saranno fatte contro il nostro Paese e contro la
storia del nostro Paese, così tante ed in modo ancora maggiore risponderemo. Oggi
parlerò dell'aiuto alla Polonia da parte dell'URSS dopo la seconda guerra
mondiale. Credo che queste informazioni debbano essere conosciute dal pubblico
polacco, poiché hanno cercato di disinformarlo in maniera massiccia nei primi
giorni di settembre di quest'anno.
Abbiamo
commentato, in dettaglio, gli eventi commemorativi che hanno avuto luogo in
Polonia in relazione con il presunto 80° anniversario dello scoppio della
seconda guerra mondiale. Perché ho utilizzato "presumibilmente",
perché sono stati programmati per coincidere con questa data ma la componente
ideologica, di nuovo come hanno rimarcato i funzionari polacchi, in qualche
modo è mutata e ha provocato un anniversario sconosciuto.
Il 17
settembre segna l'80° anniversario dell'ingresso delle unità dell'Armata Rossa
nell'Ucraina occidentale e nella Bielorussia occidentale. Il governo polacco ha
prevedibilmente usato questa data per provocare un'altra ondata di russofobia,
inventare interpretazioni pseudo-storiche irresponsabili di quegli eventi e
falsificare la storia.
In questo
contesto, l'ordine del presidente della Polonia A. Duda agli ambasciatori
polacchi di lottare attivamente per la verità storica sembra una vera beffa.
Vorrei ricordare che la lotta per la verità storica non è condotta dalla
propaganda di valutazioni anti-russe unilaterali, ricostruendo fatti storici nella
prospettiva di oggi, ma lavorando con fonti autentiche studiando documenti
archivistici, ripristinando eventi basati su prove documentali e testimonianze
di testimoni oculari di quell'epoca. C'è molta letteratura ora. Oggi proveremo
in una certa misura a confutare gli argomenti e compensare i danni che i
politici polacchi ci hanno inflitto con le loro dichiarazioni. Vorrei citare i
fatti pubblicati nella letteratura storica sull'enorme assistenza finanziaria e
logistica che la Polonia ha ricevuto dall'Unione Sovietica durante e dopo la
seconda guerra mondiale. Tutti possono conoscere i numerosi materiali su questo
argomento, inclusi documenti storici unici provenienti dai fondi dell'Archivio
centrale del Ministero della Difesa della Russia, sul sito web del progetto
multimediale “Memoria contro l'oblio. Cosa stanno cercando di dimenticare i
polacchi? (http://helppoland.mil.ru/).
Purtroppo
l’attuale politica polacca ignora questi fatti, preferendo rendersi vittima di
"regimi totalitari" e attribuirci una "pari responsabilità"
insieme, alla Germania, nell’aver scatenato la seconda guerra mondiale,
continua a interpretare il Trattato di non aggressione tra Germania e URSS nel
1939 (Patto Molotov-Ribbentrop) come un "patto di guerra" e ignora
ipocritamente il fatto che la Polonia abbia attivamente flirtato con A. Hitler e
che nel 1934 divenne uno dei primi paesi europei a firmare un trattato di non
aggressione con la Germania ma in realtà istituendo relazioni da alleato con i
nazisti. I funzionari polacchi reagiscono in modo estremamente penoso a tutti i
tentativi di rivedere le interpretazioni date. Il tweet neutro
dell'ambasciatore di Germania a Varsavia, R. Nickel, dove ha definito il patto
Molotov-Ribbentrop "accordo sulla non aggressione", ha comportato la
reazione indignata dell'élite polacca, una cospirazione per dividere la Polonia
e l'Europa centrale ed un "crimine globale".
È strano
sentire questo dai rappresentanti della Polonia, dato che nel 1938 fu la
Polonia a prendere parte alla divisione della Cecoslovacchia, a seguito della
quale la regione di Tieszyn, sviluppata industrialmente, fu annessa alla Polonia.
Secondo la testimonianza del partecipante a quegli eventi, W. Churchill, la Polonia
"con l'avidità di una iena ha preso parte alla rapina e alla distruzione
dello stato cecoslovacco". Essendo diventato uno dei beneficiari
dell'accordo di Monaco, Varsavia fece piani per un'ulteriore espansione, con
una visione molto specifica sulla Lituania e sulle terre ucraine. Nel gennaio
1939, il Ministro degli Esteri polacco, J. Beck, annunciò al capo del Ministero
degli Esteri tedesco, I. Ribbentrop, che "la Polonia rivendica la Grande
Ucraina e l'accesso al Mar Nero". Ancora prima, in un rapporto della
Seconda Divisione dello Stato Maggiore dell'Esercito polacco, era stato rilevato:
"Lo smembramento della Russia sta alla base della politica polacca in
Oriente ... L'obiettivo principale è quello di indebolire e sconfiggere la
Russia".
Dopo la
guerra, come sancisce la storiografia ufficiale polacca creata sotto i nostri
occhi, la Polonia e la regione CEE per decenni si sono immerse
"nell'oscurità della sofferenza generata dall'occupazione sovietica".
La liberazione finale presumibilmente arrivò solo nel 1989 grazie alle attività
della clandestinità anticomunista polacca. Sullo sfondo di tutto questo
baccanale stanno i complessi storici dell'élite politica polacca che concepisce:
tutto ciò che sta accadendo ora è la riscrittura della storia e noi non lo
tollereremo. Alla fine alla Polonia, rinunciando alla nostra comune vittoria, alle
imprese dell'Armata Rossa, tradendo i suoi veterani che condividevano le
trincee con i soldati sovietici, non è rimasto che organizzare un memorabile
evento, che non prevede e non ha previsto la partecipazione di rappresentanti
del paese che realmente ha svolto un ruolo decisivo nel garantire che la
Polonia non fosse "spazzata via dalla faccia della terra". Il paradosso della situazione risiede nella completa deformazione
dell'essenza degli eventi storici e nel tentativo di imporre questa
interpretazione alle generazioni future come l'unica vera.
Ora fatti
sull'aiuto. L'URSS iniziò la liberazione della Polonia dalle truppe naziste
nell'estate del 1944. Dopo la formazione dell'esercito polacco ha fornito un
supporto significativo per armi, munizioni, cibo. Durante la guerra l'URSS
consegnò alla Polonia 700 mila fucili e mitragliatrici, 3.500 cannoni, mille
carri armati, 1.200 aerei ed oltre 1.800 veicoli.
Avendo
liberato la Polonia al costo della vita di 600mila dei suoi soldati, l'URSS
iniziò ad attuare un programma su larga scala per ripristinare la sua economia,
nel quadro del quale ha fornito cibo, medicine, materie prime, carburante,
attrezzature e molto altro al paese. L'assistenza alla Polonia cominciò 3 anni
prima dell'inizio dell'attuazione del Piano Marshall che gli occidentali stanno
cercando di presentare quasi l'unico strumento per la ricostruzione postbellica
dei paesi devastati dai nazisti.
Il 20 ottobre
1944 fu firmato il primo accordo di fornitura e le condizioni delle transazioni
tra la Polonia e l'URSS. Alla fine del 1944 l'URSS concesse alla Polonia un
prestito senza interessi di 10 milioni di rubli. La fornitura di materie prime
e attrezzature tecniche sovietiche permise di accelerare il riavvio delle
industrie polacche nelle aree liberate, dove unità speciali dell'Armata Rossa
aiutarono a ripristinare i collegamenti di trasporto e le comunicazioni.
Nel gennaio
del 1945 fu concluso un accordo sulla concessione di prestiti alla Polonia per
un importo di 50 milioni di rubli. e altri 10 milioni di dollari USA per le
esigenze del commercio estero. Alla fine di febbraio del 1945 furono consegnate
alla Polonia 45 mila tonnellate di carbone, 3 mila tonnellate di cherosene, 280
mila tonnellate di olio industriale, 6 mila tonnellate di sale, 60 tonnellate
di tè. Delle risorse del 1° e 2° fronte bielorusso e del 1° fronte ucraino furono
trasferite 8mila tonnellate di carne e mille tonnellate di grassi vegetali.
Alla Polonia sono state inoltre fornite 20mila tonnellate di materie prime
tessili e 100mila pelli (a condizione che il 50% del prodotto finito fosse venduto
nell'Unione Sovietica).
Nel gennaio
del 1945 le Repubbliche sovietiche inviarono 60mila tonnellate di pane dalle
loro risorse agli abitanti liberati dall'Armata Rossa e dall'esercito polacco
di Varsavia e l’Ucraina inoltre inviò 1.500 tonnellate di olio di girasole, mille
tonnellate di zucchero, 50 tonnellate di frutta secca . Da marzo a novembre
1945 oltre 1.500 miliardi di rubli di generi alimentari ed oltre a 150mila capi
di bestiame, semi per provvedere alla semina da parte della popolazione furono inviati
in Polonia. Stiamo dopotutto parlando di un paese, che ha fornito questa
assistenza, lui stesso in estrema necessità in primo luogo perché era distrutto
(l’URSS ndT).
Nel febbraio
del 1945, il Consiglio dei Commissari del popolo dell'URSS accolse la richiesta
del governo polacco per la fornitura di materiale e assistenza tecnica per un
importo pari al 50% delle spese previste dal piano per il ripristino delle
principali aree di Varsavia. Non sorprende che i costruttori polacchi -
testimoni oculari di quegli eventi - abbiano affermato che metà della capitale,
restaurata con la partecipazione di architetti sovietici, sia stata eretta da
cemento e mattoni sovietici.
Tutto questo
fu fatto in quei mesi difficili, quando al fronte le truppe sovietiche si
stavano preparando per un colpo decisivo alla Germania nazista - l'Operazione
di Berlino.
Nel luglio
del 1945 tra l'Unione Sovietica e la Polonia furono firmati un accordo commerciale
e un accordo sulle consegne reciproche di merci (accordi commerciali e
pagamenti furono conclusi ogni anno fino al 1948), secondo i quali l'URSS si
impegnava a fornire 250mila tonnellate di minerale di ferro alla Polonia,
30mila tonnellate di minerale di manganese, 25mila tonnellate di cotone, 3mila
tonnellate di tabacco, 2,4 mila tonnellate di lino, 40mila tonnellate di
apatite, cellulosa, carta.
Nel 1947
migliaia di tonnellate di grano e cibo furono inviate in Polonia, il che evitò
la fame di massa a causa della siccità.
Nel 1948, fu
raggiunto un accordo sulla fornitura di attrezzature industriali sovietiche
alla Polonia per un importo di quasi 0,5 miliardi di dollari USA (in ultima
analisi, gratuito).
Nel periodo
1948-1950 l'URSS concesse alla Polonia un prestito per un importo di 2.200 milioni
di rubli.
Non posso più
continuare ad elencare gli aiuti perché l’elenco è infinito. Potete avere
ulteriori grafici e dati nel testo del briefing.
Vorrei
inoltre sottolineare come della quota sovietica di pagamenti delle riparazione
tedesche (10 miliardi di dollari), la Polonia ha ricevuto assistenza
finanziaria e logistica per un importo di circa 1 miliardo di dollari
(principalmente sotto forma di attrezzature industriali e agricole e altre
proprietà). Quando gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia interruppero il
pagamento delle riparazione all'URSS per le zone occidentali dell'occupazione
tedesca, Varsavia continuò a ricevere consegne come parte delle riparazioni dalla
zona orientale e poi dalla DDR.
Queste misure
hanno portato ad un sviluppo rapido ed efficace del Paese. Il primo piano
triennale di ripresa per l'economia polacca è stato portato a compimento prima
del previsto. Nel 1949 la produzione industriale in Polonia è cresciuta di 2,5
volte, il ritorno economico dalla vendita di beni industriali è aumentato del
200% rispetto al periodo prebellico. Nel 1950 il volume degli scambi
sovietico-polacchi superò il miliardo di dollari. Nello stesso anno è iniziata
la fase di sei anni di industrializzazione del paese i cui risultati - il
volume di produzione è cresciuto di 2,5 volte e il numero di cooperative
agricole - 14,3 volte rispetto all'inizio del periodo.
A metà degli
anni '50 L'URSS è passata dal fornire assistenza unilaterale alla Polonia
all'espansione della cooperazione commerciale ed economica reciprocamente
vantaggiosa ed equa con essa.
Questi sono i
fatti Perché, chi e su quali basi si osa distorcerli?
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