MEMORANDUM SULLA COMPRENSIONE RECIPROCA TRA
LA FEDERAZIONE RUSSA E LA REPUBBLICA TURCA
(Sochi, 22 ottobre 2019)
Il presidente della Federazione Russa V.V.
Putin e il presidente della Repubblica di Turchia R.T. Erdogan hanno concordato
quanto segue.
1. Entrambe le parti ribadiscono il loro
impegno a mantenere l'unità politica e l'integrità territoriale della Siria,
nonché a garantire la sicurezza nazionale della Turchia.
2. Essi sottolineano la loro
determinazione a combattere il terrorismo in tutte le sue forme e
manifestazioni e a resistere alle aspirazioni separatiste sul territorio
siriano.
3. In questo contesto verrà mantenuto lo
status quo esistente nell'attuale area dell'Operazione Fonte di Pace tra Tel
Abyad e Ras Al Ain con una profondità massima di 32 km.
4. Entrambe le parti confermano l'importanza
dell'accordo di Adana, la Federazione russa contribuirà all'attuazione
dell'accordo di Adan in condizioni moderne.
5. A partire dalle ore 12:00 del 23
ottobre 2019 dal lato siriano del confine siriano-turco al di fuori della zona
dell’operazione "Fonte di pace" entreranno unità della polizia
militare russa e siriana di frontiera. Queste agevoleranno il ritiro delle
unità delle Forze di liberazione curde e dei loro armamenti a 30 km dal confine
tra Siria e Turchia che si dovranno concludere entro 150 ore dopo le 12:00 del
23 ottobre 2019. Da questo momento inizierà il pattuglie manto congiunto russo-turco
ad una profondità fino a 10 km dal confine verso ovest e ad est dell'area
operativa "Fonte della pace" ad eccezione della città di Kamyshly.
6. Tutte le unità delle Forze di Liberazione
Curde e le loro armi verranno ritirate da Manbij e Tan Rifat.
7. Entrambe le parti prenderanno le misure
necessarie per prevenire l'infiltrazione di terroristi.
8. Saranno compiuti sforzi congiunti per
facilitare il ritorno sicuro e volontario dei rifugiati.
9. Sarà creato un meccanismo congiunto di
monitoraggio e verifica per la revisione e per coordinare l'attuazione del
presente memorandum.
10. Entrambe le parti continueranno a
lavorare ad una soluzione politica al conflitto siriano nell'ambito del
"meccanismo di Astana" e sosterranno le attività del Comitato
costituzionale.
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