Il 23 e 24 ottobre Sochi ospiterà il vertice Russia-Africa ed il
forum economico. Il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista alla TASS
ha condiviso le sue aspettative per un vertice ricco senza precedenti, ha
avvertito del rischio dello scontro economico tra le maggiori potenze del
continente ed ha parlato della portata dell'assistenza militare-tecnica ed
umanitaria ai paesi africani.
- Il vertice di
Sochi è stato progettato per aprire un nuovo capitolo nelle relazioni tra la
Federazione Russa ed i paesi africani. I partecipanti al meeting porteranno a
Sochi le loro idee sullo sviluppo della cooperazione. Cosa è pronta ad offrire
la Russia agli stati del continente? Qual è il principale vantaggio competitivo
della Russia che presenterà ai capi delle delegazioni al vertice? Quanti
investimenti russi nelle economie africane si aspetta di raggiungere, diciamo,
nei prossimi cinque anni?
- La Russia e gli stati africani sono uniti da relazioni
tradizionalmente amichevoli e collaudate nel tempo. Il nostro paese ha svolto
un ruolo significativo nella liberazione del continente contribuendo alla lotta
dei popoli dell'Africa contro il colonialismo, il razzismo e l'apartheid.
Successivamente abbiamo aiutato gli africani a proteggere la loro indipendenza
e sovranità, nella formazione della loro statualità, a formare le basi di
un'economia nazionale ed a creare le forze armate pronte ad ogni evenienza.
Specialisti sovietici e poi russi hanno costruito importanti infrastrutture,
centrali idroelettriche, strade ed imprese industriali. Migliaia di africani
hanno ricevuto un'istruzione professionale di alta qualità nelle nostre
università. Molti leader africani moderni lo ricordano bene e apprezzano il
nostro sostegno. Non dimentichiamo queste pagine della storia.
Oggi, lo sviluppo ed il consolidamento di legami reciprocamente
vantaggiosi con i paesi africani e le loro unioni di integrazione sono tra le
priorità della politica estera della Russia. Molto presto assisteremo ad un
evento senza precedenti e di grande importanza: il 24 ottobre si terrà a Sochi il
vertice Russia-Africa. Questo è il primo vertice su vasta scala a cui sono
invitati leader di stati africani e leader di importanti associazioni
regionali. L'idea di organizzare un simile evento è nata molto tempo fa, ma ci
sono voluti molto tempo e molti lavori preparatori per rendere il vertice un
punto di partenza per costruire partenariati equi, basati sull'uguaglianza e
l'interesse pratico reciproco.
Ci aspettiamo che a Sochi i nostri colleghi africani,
rappresentanti della comunità imprenditoriale, presentino un pacchetto
sostanziale di proposte volte ad espandere le relazioni bilaterali. Ed con i
leader delle organizzazioni regionali africane condivideremo le opinioni su
come sviluppare insieme la cooperazione multilaterale. Prenderemo in considerazione
queste idee con interesse, penseremo a ciò che può essere implementato ora e
ciò che richiederà ulteriori studi.
La Russia ha anche in programma di stabilire ulteriori legami con
il continente africano. Ci proponiamo di discutere idee appropriate con i
partner, sistematizzarle e fissarle, nella forma più concreta, nella
dichiarazione finale. Inoltre è importante determinare i meccanismi di
attuazione degli accordi che saranno raggiunti al vertice di Sochi.
Sono sicuro che il vertice avrà successo perché vi sono tutti i
prerequisiti necessari per questo. Oggi le relazioni russo-africane sono in
crescita. Ed è in corso un intenso dialogo politico, anche sulle questioni
della sicurezza globale e regionale. I legami interparlamentari stanno
aumentando. Il commercio reciproco sta gradualmente crescendo e diversificando.
Insieme alla comunità internazionale la Russia sta fornendo
assistenza completa all'Africa, anche nel ridurre l'onere del debito degli
stati della regione. Stiamo implementando programmi di “debito in cambio di sviluppo”
con diversi paesi. Aiutiamo nella lotta contro la diffusione di malattie
infettive (inclusa la febbre emorragica Ebola), nel superare le conseguenze
delle catastrofi naturali, nella risoluzione dei conflitti e nella prevenzione
di nuove crisi. Formiamo quadri nazionali africani nelle università russe su
base gratuita e non. Stiamo instaurando una cooperazione tra i dicasteri della
difesa e delle forze dell'ordine.
Tuttavia tutto questo non esaurisce l'agenda della nostra
cooperazione. I partner africani osservano ed apprezzano la politica estera
della Russia, anche rispetto al continente, giudicandola costruttiva. Il fatto
che il nostro paese, un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite, sostenga la democratizzazione della vita internazionale,
sostenga il giusto desiderio degli stati africani di perseguire una politica
indipendente ed autonoma, con le loro forze, senza imporre suggerimenti, per
determinare il loro futuro. Allo stesso tempo non condizioniamo il nostro
sostegno ai progetti di sviluppo congiunto con condizioni politiche o di altro
tipo - cosiddette esclusive - in realtà preferenze economiche e commerciali che
incatenano, non imponiamo la nostra posizione ma rispettiamo il principio
"Problemi africani - Soluzioni africane" proposto dagli stessi
africani.
Per quanto riguarda il possibile volume di investimenti in Africa
nei prossimi cinque anni, questi sono piuttosto significativi: oggi progetti di
investimento con partecipazione russa per un valore di miliardi di dollari sono
in fase di preparazione ed attuazione. Le risorse della Russia e delle nostre
società nazionali sono notevoli. A nostra volta ci aspettiamo che i nostri
partner creino condizioni stabili e prevedibili necessarie per fare affari,
meccanismi di protezione degli investimenti fornendo un clima favorevole agli
investimenti.
- Il mondo attuale
si contraddistingue per una altissima concorrenza. La
Russia è pronta per una forte rivalità in Africa, ad esempio con la Cina o gli
Stati Uniti? Veda rischi di protezionismo, guerre
commerciali o concorrenza sleale contro la Russia? Con
quali metodi intendete combattere questo. I partner africani soffriranno questa
rivalità?
- In effetti, allo sviluppo delle relazioni con i paesi africani
oggi sono interessati non solo i paesi dell'Europa occidentale, ma anche gli
Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese, India, Turchia, Stati del Golfo
Persico, Giappone, Repubblica di Corea, Israele e Brasile. E questa non è una
coincidenza. L'Africa sta diventando sempre più un continente di opportunità.
Ha enormi risorse, un potenziale di attrattività economica. Le sue esigenze
infrastrutturali stanno crescendo, la popolazione è in rapida crescita e le sue
esigenze sono in aumento. Di conseguenza il mercato interno ed i consumi si
stanno espandendo. E dove prospettive significative si aprono per gli
investimenti, per il profitto purtroppo nasce una concorrenza a volte oltre i
limiti della decenza.
Vediamo un certo numero di stati occidentali che ricorrono alla
pressione, alle intimidazioni e al ricatto dei governi dei paesi sovrani
africani.
Usando questi metodi cercano di riguadagnare l'influenza perduta e
la posizione dominante nelle ex colonie, cercano - già nel "nuovo
involucro" - di pompare super profitti, sfruttare il continente senza
riguardo per le persone che li vivono, senza riguardo ai rischi ambientali e di
altro tipo.
È probabile che nessuno interferisca con una simile politica per impedire
l'instaurarsi di relazioni più strette tra Russia e Africa.
Naturalmente prendiamo in considerazione queste realtà tirando le
conclusioni appropriate. E queste forze non sono certo
pronte per una "ridistribuzione" della ricchezza del continente, ma
per la competizione per la cooperazione con l'Africa. La
cosa principale è che si sviluppi in un quadro giuridico. Abbiamo
qualcosa da offrire agli amici africani. Questo, in
particolare, sarà discusso in occasione del prossimo vertice.
E certamente miriamo, insieme ai nostri partner africani, a
sostenere interessi economici comuni e proteggerli da sanzioni unilaterali,
anche riducendo la quota del dollaro e passando ad altre valute negli scambi reciproci.
Sono convinto che gli africani non siano interessati a
intensificare lo scontro tra le maggiori potenze nel continente. Al contrario, preferirebbero che la rivalità fosse sostituita dalla
cooperazione nel contrastare sfide così gravi per l'Africa come terrorismo,
criminalità, traffico di droga, migrazione incontrollata, povertà e pericolose
malattie infettive. Ripeto: la Russia è pronta per un
lavoro del genere.
La nostra agenda africana è positiva, lungimirante. Non siamo amici di nessuno contro nessuno e rifiutiamo fortemente
qualsiasi gioco geopolitico in Africa.
- Il modello sovietico di
cooperazione con i paesi africani si basava spesso sui prestiti. Era giustificata una tale politica ? La Russia
prevede di continuare la pratica dell’erogazione di prestiti ai paesi africani?
Quali altri meccanismi di supporto per i paesi africani è pronto
a discutere?
- Certo, il modello sovietico - con i suoi vantaggi e svantaggi - si
è rivelato abbastanza efficace nella fase di formazione dello stato dei paesi africani.
Oggi continuiamo a fornire sostegno finanziario agli stati
africani. Ma se prima tali decisioni venivano prese
principalmente per motivi politici, ora rientra nell'ambito dell'assistenza
umanitaria.
Per quanto attiene la concessione di prestiti, questi ora hanno
natura di mercato. Ad esempio, è stata presa la decisione
di concedere all'Egitto un prestito di 25 miliardi di dollari per la
costruzione di quattro centrali elettriche presso la centrale nucleare di Dabaa.
Stiamo parlando in particolare di un prestito con regole di mercato.
Faccio notare anche come nell'era post-sovietica, alla fine del
ventesimo secolo, la Russia abbia cancellato 20 miliardi di dollari di credito sovietico
nei confronti dei paesi africani. Questo non era solo un
atto di generosità, ma anche una manifestazione di pragmatismo, perché molti
stati africani non erano in grado di pagare interessi su questi prestiti.
Pertanto, abbiamo considerato l'opzione migliore per tutti ricominciare
la cooperazione da zero.
Altri schemi oggi si applicano sulla parte dei debiti rimanenti.
Ad esempio, nell'ambito del programma "Debiti in cambio di
sviluppo", vengono attuati accordi intergovernativi con Madagascar,
Mozambico e Tanzania. In analogia con questi si prevede
di estinguere la parte restante del debito dell'Etiopia (163,6 milioni di
dollari) nei confronti della Russia – una bozza di accordo è attualmente in
fase di approvazione.
Vorrei anche ricordare come la Russia contribuisca ai programmi
internazionali di assistenza all'Africa attraverso il Programma di sviluppo
delle Nazioni Unite, l'Organizzazione mondiale della sanità, il Programma
alimentare mondiale (FAO) e l'Organizzazione internazionale della difesa civile.
A volte viene anche fornito aiuto in natura. Così, dal 2011, 258 camion Kamaz sono stati consegnati all'ufficio di
rappresentanza del Programma alimentare mondiale dell’ONU in Africa e
recentemente è stato spedito un altro lotto di 75 camion.
Allo stesso tempo, l'utilizzo di nuovi meccanismi finanziari non
significa affatto un rifiuto nell’erogare prestiti ma, al contrario, ampliare e
arricchire la gamma di strumenti di assistenza allo sviluppo aiutando a
stabilire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Russia e paesi
africani.
Tutti questi problemi saranno esaminati nel forum economico dal 23
al 24 ottobre. Siamo pronti ad ascoltare le proposte dei
nostri partner africani e condividere con loro i nostri pensieri.
- Una delle aree di
cooperazione tra Mosca ed i paesi africani nel periodo precedente era la
cooperazione tecnico-militare. Ci sono piani per espandere la cooperazione in
questo settore? Sta preparando progetti o contratti specifici per la
discussione con i partecipanti al vertice?
- In effetti, le tradizioni della nostra cooperazione
tecnico-militare hanno radici profonde. Si è formato
nelle prime fasi della formazione degli stati africani e ha avuto un ruolo
nella lotta per l'indipendenza dei popoli del continente. Ed
i partner africani lo apprezzano.
Oggi sono in vigore accordi di cooperazione tecnico-militare con
oltre trenta paesi africani ai quali forniamo una vasta gamma di armi ed attrezzature.
Certo, una parte è stata donata. Ma questa
è una pratica comune seguita da tutti i principali paesi del mondo.
È positivo che il partenariato tecnico-militare continui a
svilupparsi vigorosamente. Inoltre è spesso avviato dagli
stessi paesi africani che comprendono come debbano essere in grado di
proteggere la loro indipendenza e sovranità, anche da gruppi estremisti e
terroristici. Da qui un ulteriore incentivo per
interagire con la Russia che ha una ricca esperienza nella lotta al terrorismo,
anche in Siria.
I partner africani partecipano attivamente anche ai forum
tecnico-militari e alle esercitazioni condotte dalla Russia, dove conoscono
promettenti esempi di nostre armi, equipaggiamenti militari ed esperienza nel
loro uso. Da parte nostra continueremo a contribuire
all'addestramento del personale militare degli Stati africani ed a partecipare
all'addestramento dei peacekeeper africani.
- La cooperazione
in ambito sociale ed umanitario è annoverata come uno degli argomenti del vertice.
Perché la Russia aiuta l'Africa se nella stessa Russia non sono
stati risolti tutti i problemi sociali?
- Molti paesi del mondo forniscono assistenza umanitaria all'Africa.
Inoltre in nessuno di essi - che si tratti degli Stati Uniti,
della Francia, della Cina o di altri paesi - i problemi nella sfera sociale,
vale a dire nella sanità, nell'istruzione, nella cultura, sono tutt'altro che
risolti.
La Russia porta anche assistenza umanitaria agli Stati africani anche
non riducendo i finanziamenti per i nostri programmi. E
poi le buone tradizioni di misericordia e sostegno nei momenti difficili sono
intrinsechi alla nostra gente.
Lasci che Le faccia
un nuovo esempio. La Russia, come molti altri stati, ha fornito assistenza ai
paesi africani che hanno sofferto del ciclone tropicale "Idai"
nell'aprile 2019. Aiuti umanitari russi sono stati inviati nello Zimbabwe, nel
Malawi e nel Mozambico - tende a più posti, coperte e generi alimentari per 30
tonnellate per ciascun paese.
Continuiamo a
partecipare attivamente all'assistenza globale per l'Africa. Quindi, da ottobre
2017, in Mozambico, con la partecipazione della parte russa è stato
implementato il progetto del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite
per creare un sistema di alimentazione scolastica per un importo di 40 milioni
di dollari. Ed in Madagascar è in corso un progetto per introdurre moderne
tecnologie e attrezzature per la disinfezione per un valore di 15 milioni di
dollari.
Aiutiamo anche gli amici africani a sviluppare la loro assistenza
sanitaria. Dopo tutto le pericolose malattie infettive
non conoscono confini. Per questo la Russia è stata una
delle prime a rispondere all'epidemia di febbre emorragica da Ebola stanziando
60 milioni di dollari per combatterla. Il nostro Centro
per la ricerca microbiologica ed il trattamento delle malattie epidemiologiche
è ora operativo in Guinea. La Russia ha contribuito con 20
milioni di dollari al programma della Banca mondiale per attuare un'iniziativa
globale volta a combattere la malaria.
E ci sono molti altri esempi simili. Voglio
sottolineare: la partecipazione della Russia alla lotta contro la povertà, le
malattie pericolose, le altre minacce di natura globale, eliminare i potenziali
rischi, come si suol dire, sono approcci a vasto raggio che sono pienamente in
linea con i nostri interessi nazionali.
- In alcuni paesi
africani i problemi della sicurezza sono acuti. Ciò
interferisce con il lavoro in loco delle società russe. Solleverà
questi problemi di sicurezza al vertice e proporrà misure per rafforzarla?
In che modo la Russia è pronta ad aiutare a superare i conflitti
nel continente?
- Una componente importante delle relazioni tra la Russia ed i
paesi del continente africano rimane l'interazione nel campo della sicurezza
regionale. Non è un caso che lo slogan del nostro vertice
sia "Per la pace, la sicurezza e lo sviluppo". Senza
risolvere questi problemi non ci può essere alcun movimento in avanti.
La situazione in molte parti dell'Africa rimane instabile: i
conflitti interetnici ed etnici non si risolvono e continuano le gravi crisi
politiche e socio-economiche. Numerose organizzazioni terroristiche, tra cui
ISIS, Al Qaeda, Boko Haram e Ash -Shabab (raggruppamenti fuori legge nella
Federazione Russa). Le forze armate e le forze dell'ordine di numerosi paesi
africani non sono in grado di contrastare queste forze da soli ed hanno bisogno
di concreta assistenza.
Continueremo il nostro rapporto con l'ampliamento dei contatti tra
servizi speciali e forze dell'ordine di Russia e Africa nel campo della lotta
al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti, al
riciclaggio di denaro, alla migrazione illegale ed alla pirateria.
Ci viene richiesto l'addestramento
del personale militare nazionale e delle forze dell'ordine africane, anche su
base agevolata e gratuita. Ad esempio, solo negli ultimi cinque anni oltre 2.500
militari provenienti da paesi africani sono state addestrati presso le strutture
educative militari del Ministero della Difesa russo.
I partner africani partecipano attivamente ad eventi organizzati
dalla Russia, come il Forum tecnico-militare internazionale e le riunioni di rappresentanti
ai massimi livelli incaricati delle questioni di sicurezza. 11 paesi africani hanno preso parte agli Giochi Internazionali
Militari "ARMY-2019". Ed il numero di persone
che vogliono unirsi a loro sta crescendo.
In ultima analisi, tutti questi programmi mirano a una cosa sola:
aiutare gli africani a risolvere i loro problemi di sicurezza esistenti, che
rafforzeranno gli stessi Stati africani, la loro sovranità e indipendenza.
Ciò significa che la situazione nel mondo nel suo insieme
diventerà più stabile e prevedibile.
Nessun commento:
Posta un commento