L'Italia - il
nostro partner privilegiato
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Quanto
sono gravi le sanzioni anti-russe che l'Italia sostiene e le misure di
ritorsione della Russia sulla cooperazione bilaterale?
Sergej Razov: Incidono e, sfortunatamente, abbastanza
seriamente. Difficile fornire parametri quantitativi esatti sulla nocività
delle sanzioni. In ogni caso ammontano a miliardi di euro di profitti persi.
Secondo l'associazione dei produttori agricoli italiani dal 2014 al 2018 le
esportazioni italiane in Russia, solamente per questi prodotti, sono diminuite
di oltre 3 miliardi di euro. Guardate gli indicatori generali del commercio
russo-italiano. Il suo livello record è stato raggiunto nel 2013 - 54 miliardi
di dollari. Quest'anno, secondo le stime disponibili, potrebbe essere di circa
25 miliardi.
ll
motivo di una riduzione così radicale del volume degli scambi, ovviamente, non
sono solo le sanzioni anti-russe e le nostre misure restrittive di ritorsione.
Questo è un generale rallentamento dell'economia globale ed un forte calo,
negli ultimi cinque anni, dei prezzi mondiali dell'energia che rappresentano
circa l'80% delle nostre esportazioni in Italia ed una variazione del rapporto
dei tassi di cambio che ha ridotto l'interesse economico nell'importazione di
merci dalla zona euro, ecc. Tuttavia, le sanzioni che limitano l'accesso dei
nostri produttori ai prestiti e alla tecnologia occidentali, introducendo un
elemento di incertezza nelle stesse prospettive di cooperazione tra Russia ed
Europa, hanno certamente giocato e, purtroppo, continuano a svolgere un ruolo
negativo.
Tuttavia
negli ultimi cinque anni si è verificato un certo adattamento delle parti alle
mutevoli condizioni della cooperazione economica. Certo, è impossibile mettere
da parte nuove realtà, così come è impossibile fare affari "come al
solito", ma nel complesso "il cane abbaia e la cavarana va",
anche se è molto più lenta di quanto vorremmo.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: I
politici italiani a vari livelli parlano dei pericoli delle sanzioni
anti-russe, ma Roma vota costantemente per la loro estensione. C'è una contraddizione
in questo?
S. Razov: Sicuramente
c’è. Da un lato i colleghi italiani notano le crescenti perdite dei produttori
italiani a causa della chiusura del mercato russo per loro un certo numero di
merci, in particolare quelle agricole, parlano della desiderabilità di una rapida
revoca delle sanzioni. Tuttavia prevalgono considerazioni sulla solidarietà
euro-atlantica e sulla disciplina del blocco nel quadro dell'Unione Europea,
della NATO e di altre strutture di cui l'Italia è membro.
Ricordate,
in epoca sovietica hanno tentato di criminalizzarci per l'attuazione della
dottrina della "sovranità limitata" nei rapporti dell’URSS con gli
alleati. Ora Washington e Bruxelles stanno imponendo decisioni collettive che
spesso non soddisfano gli interessi nazionali dei paesi membri. Come scherzavamo
cupamente ai nostri tempi: "La fattoria collettiva è volontaria, chi
voglia - aderisca, chi non voglia - fucilatelo". E questo nonostante il
fatto che la costante escalation delle sanzioni abbia perso da tempo qualsiasi
connessione causale con ciò che sta accadendo in Ucraina e intorno ad essa. Le
sanzioni hanno acquisito una pessima inerzia, che si autoriproduce,
estendendosi alla sfera sempre più ampia delle pseudo-sanzioni alla Russia. I
colleghi italiani si oppongono costantemente all'estensione automatica delle
sanzioni. Siamo grati
a loro per questo, senza dubitare della sincerità del desiderio di rimuovere le
restrizioni alla cooperazione economica con la Russia"
En
passant noto come la stessa Italia, come altri europei, sembra diventare
oggetto di restrizioni commerciali da parte del partner strategico d'oltremare.
Stiamo parlando di un aumento quasi triplo delle tariffe di importazione per i
prodotti, che rappresentano un quarto delle esportazioni agricole italiane
verso gli Stati Uniti, tra cui una serie di famosi formaggi italiani e altri
prodotti alimentari. Ecco la verità affermata da A.A. Gromyko: "Non è
colui che ha ragione chi ha ragione, ma colui che ha più diritti".
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Non pensa
che ora il ruolo dell'Italia negli affari paneuropei sia diminuito e il paese
sia più occupato a risolvere i problemi interni?
S.
Razov: Per quanto attiene il ruolo nelle questioni paneuropee, ricordo che
l'Italia è uno dei paesi fondatori della NATO e dell'Unione Europea. Il
Consiglio Russia-NATO è stato creato nel 2002 durante una riunione in Italia ed
in gran parte su sua iniziativa. Roma costantemente rappresenta la soluzione
dei problemi internazionali con mezzi pacifici nel quadro di negoziati
politici, per il mantenimento e l'espansione dei canali di dialogo, anche con
la Russia. Naturalmente apprezziamo questo approccio, soprattutto tenendo conto
delle dichiarazioni e delle azioni di alcuni altri paesi europei, che, schiamando
le cose con il suo nome, vorrebbero avvolgere la Russia nelle bandiere rosse,
imponendo la lorovolontà e le loro decisioni.
Tuttavia,
ha ragione nel dire che la leadership e il popolo italiano si trovano ad
affrontare i complessi problemi dello sviluppo interno. Il PIL pro capite non è
cresciuto negli ultimi 15 anni, il debito pubblico rappresenta il 134% del PIL,
la disoccupazione giovanile è del 30% circa. Un problema difficile che
influisce sul sentimento pubblico è l'immigrazione clandestina. Nonostante
l'allegria e l'ottimismo insiti nel carattere nazionale italiano nella società
si sente insoddisfazione, c'è una forte pressione sulle autorità. Come dicono i
burloni, tutti non sono contenti di come la moglie ed il governo spendono i soldi.
L'unica differenza è che non ha paura di rimproverare apertamente il governo. Ecco
che in Italia non molto tempo fa è stato varato l’attuale governo, il 66°
governo del paese dal dopoguerra.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Qual è la
posizione dell'Italia rispetto al conflitto in Libia e quanto coincide con gli
approcci russi?
S. Razov: l'Italia
ha profondi interessi storici, principalmente economici, in Libia. La società
italiana Eni controlla oltre il 45% della produzione di gas e petrolio in
questo paese. L'Italia non è stata affatto l'iniziatore di ciò che gli Stati
membri della NATO hanno fatto nel paese nel 2011. Ora l'Italia, come altri
paesi, sta vivendo tutte le conseguenze negative di tali azioni aggressive
miopi: il crollo dello stato, il conflitto civile in corso, i flussi di
migranti provenienti dalla Libia e attraverso questo paese, compresa l'Italia.
I
nostri approcci per risolvere la situazione coincidono in gran parte. Facciamo
appello a tutte le parti in conflitto affinché cessino il fuoco, appoggiamo l'idea
di tenere una riunione internazionale di alto livello con la partecipazione di
tutti i paesi interessati, nonché la convocazione di un forum panlibico.
Vorrei
ricordare che il Presidente del governo della Federazione Russa, Dmitrij A.
Medvedev, ha guidato la delegazione russa alla conferenza internazionale sulla
Libia, organizzata dal governo italiano a Palermo nel novembre dello scorso
anno. Tuttavia, come si suol dire, il tempo per migliorare la situazione è
inversamente proporzionale al tempo del suo deterioramento (ci vuole più tempo
per incollare il vaso che per romperlo). Sfortunatamente, la situazione in
Libia non è molto ottimista.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Quanto è divisa la società italiana
nell'accettare i migranti?
S. Razov : e questioni
relative all’emigrazione sono una componente importante delle discussioni
politiche interne in Italia. La società italiana, nel suo insieme, è molto
tollerante nei confronti degli stranieri. Secondo le statistiche su una
popolazione di 60 milioni, oltre 5 milioni sono stranieri. I rappresentanti di
vari gruppi nazionali, linguistici e religiosi coesistono pacificamente qui.
Allo stesso tempo, l'aumento negli ultimi anni del numero di migranti obbligati,
compresi i rifugiati, è comprensibilmente preoccupante in Italia. Secondo i
sondaggi, oltre il 60% della popolazione è a favore di misure di rafforzamento
per combattere l'immigrazione clandestina.
Nell'agosto
di quest'anno è stato adottato un pacchetto di misure in materia di migrazione
e sicurezza in Italia, le autorità hanno ricevuto per legge il diritto di
vietare l'ingresso, il transito o la sosta delle navi nelle acque territoriali
italiane in caso di violazione delle leggi sull’emigrazione. Le sanzioni per i
capitani delle navi a bordo delle quali arrivano immigrati clandestini sono
notevolmente rafforzate ed è stato creato un fondo per rimpatriare i migranti
illegali nei loro paesi di origine.
Allo
stesso tempo il governo italiano è a favore di una maggiore solidarietà da
parte dei partner dell'UE nella distribuzione degli oneri dell’emigrazione. In
un piano concreto, le proposte consistono nella revisione del meccanismo di
Dublino per l'accoglienza e la distribuzione dei rifugiati, l'intensificazione
della cooperazione in materia di migrazione con l'Africa, da cui provengono i
migranti, il rafforzamento dei perimetri esterni dell'Unione europea e
l'intensificazione della lotta contro l'immigrazione clandestina. A seguito
delle misure adottate, è stato possibile ridurre significativamente i flussi
migratori verso l'Italia. Nel 2018 sono stati accolti circa 23 mila migranti,
l'80% in meno rispetto al 2017. Nel 2019 c'è stata un'ulteriore riduzione.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Dopo la recente crisi del governo, M. Salvini,
il leader del partito della Lega, ha lasciato il governo e L. Di Maio del
Movimento a 5 stelle è diventato Ministro degli Affari Esteri. In che modo la
nuova configurazione del governo influenzerà le relazioni russo-italiane?
S. Razov: Stiamo
osservando attentamente i complessi processi della vita politica interna
dell'Italia. Sottolineo - osserviamo e analizziamo, ma in nessun modo cerchiamo
di intervenire in questi a differenza dei leader di alcuni altri paesi che si
permettono di parlare pubblicamente delle loro preferenze per la composizione e
la leadership del governo italiano. Abbiamo a che fare con il governo eletto o
formato nel quadro di procedure democratiche costituzionali.
È
ancora difficile dire quali sfumature o adattamenti alla linea pratica per
quanto riguarda la Russia saranno apportati dal nuovo equilibrio delle forze
politiche che si è sviluppato nel paese. Certo, non si può escludere questo aspetto.
Allo stesso tempo contiamo sulla continuità positiva dei principi fondamentali
e sull'intenzione di proseguire costantemente verso l'attuazione degli accordi
bilaterali raggiunti in passato.
n
linea di principio procediamo dal fatto (e, credo, non ci sbagliamo) che,
nonostante il panorama politico poliedrico in Italia, vi sia un costante
consenso tra le principali forze politiche e i loro leader riguardo
all'importanza di mantenere normali relazioni con la Russia e sviluppare una
cooperazione reciprocamente vantaggiosa. L'esperienza acquisita in molti anni
di cooperazione di successo in molti settori serve come una sorta di rete di
sicurezza contro le forti fluttuazioni del dialogo bilaterale, consentendo di
mantenerlo anche nell'attuale, non molto favorevole clima nelle relazioni tra
Russia e paesi occidentali.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Cosa determina, in linea di principio, il
cambiamento molto frequente nella composizione del gabinetto dei ministri in
Italia ed in che modo ciò influisce sulla costruzione dei rapporti con i
rappresentanti delle autorità italiane?
S. Razov: L'umore e
le preferenze dell'elettorato italiano sono molto mutevoli. Giudicate voi stessi.
A marzo 2018 il movimento “5 Stelle” ha ricevuto il 33% dei voti alle elezioni
nazionali, il partito della “Lega” – il 17%, il Partito democratico - il 22% e
solo un anno dopo alle elezioni del Parlamento europeo a maggio 2019 i
risultati sono cambiati esattamente nel contrario: il partito della "Lega"
ha ricevuto il 34% dei voti, "Movimento 5 Stelle" - il 17%. Una tale
differenza e dispersione di simpatie e antipatie è la reazione degli elettori
alle dinamiche (purtroppo, non molto favorevoli) dello sviluppo economico del
paese, delle tendenze migratorie, della disoccupazione e di altri problemi.
Tuttavia, dove e quando si fa senza problemi (come scherzano gli spiritosi - Mostrami
una persona che non ha problemi e troverò tracce di lesioni cerebrali).
In
questo contesto, inoltre, vi sono processi di frammentazione e consolidamento e
un riarrangiamento molto mobile delle forze politiche. Di recente, ad esempio,
l'ex segretario nazionale del Partito democratico ed ex primo ministro M. Renzi
si è dimesso dal Partito democratico, che ha guidato per diversi anni, formando
il nuovo partito Italia Viva. Lo hanno seguito circa 40 parlamentari della
Camera dei deputati e del Senato del paese che hanno formato i propri gruppi
parlamentari nel più alto organo legislativo. A volte i leader dei partiti
politici hanno più facilità a combattere con i loro avversari che soddisfare i
loro sostenitori. Tutto ciò non aggiunge chiarezza e, soprattutto, precisione
all'analisi delle prospettive di sviluppo della situazione politica nel paese.
Per
quanto riguarda le nostre relazioni con figure chiave politiche, partiti e
movimenti italiani stiamo cercando di costruire relazioni equidistanti, o
meglio uguali, con le principali forze rappresentate in Parlamento,
indipendentemente dal loro orientamento politico, ma ovviamente tenendo conto
del grado di disponibilità a sviluppare legami con la Russia. Credo che un tale
approccio soddisfi gli interessi a lungo termine del nostro paese. Naturalmente
frequenti cambiamenti nelle configurazioni delle coalizioni al potere e delle
persone al governo sono oggettivamente collegati ad una perdita di ritmo nella
promozione delle relazioni bilaterali. Arrivano nuove persone che stanno
acquisendo padronanza con nuove competenze, devono studiare anche il dossier russo.
Il nostro compito comune: ridurre il più possibile questo periodo di
transizione, andare avanti senza consentire lunghe pause.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: il 14
ottobre è ricorso il 25° anniversario del Trattato di amicizia e cooperazione
del 1994 tra la Federazione Russa e la Repubblica italiana. Come si stanno sviluppando le nostre relazioni adesso? Quali sono i punti deboli nel dialogo tra Mosca e Roma?
S. Razov: Il Trattato
del 1994 è un documento interstatale fondamentale in base al quale, nel corso
di un quarto di secolo, gli sforzi congiunti sono stati in grado di formare una
solida base di accordi intergovernativi, interministeriali e di altra natura
che coprono quasi tutte le sfere e le aree di interazione bilaterale -
dall'economia, la scienza, le alte tecnologie alla cultura, all'istruzione e
alla sanità .
Le
relazioni tra Russia e Italia sono sempre state privilegiate e lo sono ancora
adesso, in costante sviluppo nonostante le difficoltà
Lo
scorso autunno il Primo Ministro italiano G. Conte ha fatto una visita
ufficiale a Mosca e nel luglio di quest'anno il Presidente della Federazione
Russa Vladimir Putin ha fatto una visita in Italia. Cito
anche i viaggi all'inizio del 2019 dei leader di entrambe le camere del
Parlamento italiano in Russia ed in entrambi i casi hanno avuto la rara opportunità
di parlare alle sessioni plenarie del Consiglio della Federazione e della Duma
di Stato.
Stiamo
lavorando per organizzare una prossima riunione dei Ministri degli Esteri e
della Difesa dei due paesi nel formato “due più due”. Il
Consiglio intergovernativo per la cooperazione economica, industriale e finanziaria
sta lavorando e stiamo preparando la prossima riunione plenaria. È attivo un gruppo di lavoro Interministeriale per la lotta alle nuove
sfide e minacce, nell'ambito del quale vengono discusse le questioni
dell'agenda internazionale antiterrorismo e antimicrime.
Nel
2018 il festival culturale “Le Stagioni russe” si è svolto in Italia nell'ambito
del quale in 75 città italiane si sono svolte circa 350 diversi eventi
culturali ai quali hanno partecipato milioni di italiani. Stiamo attivando il
lavoro del Forum-dialogo della società civile con la partecipazione dei leader
di grandi aziende russe e italiane, rappresentanti di organizzazioni educative
e culturali. Sono stati stabiliti ampi legami regionali,
contatti interministeriali e interdipartimentali.
Certo,
gli approcci consolidati della NATO e dell'Unione Europea, cui l'Italia è
costretta ad aderire, complicano i progressi in una serie di settori della
cooperazione. Affronto filosoficamente questo problema:
le crisi prima o poi se ne vanno (come, sono sicuro la crisi ucraina verrà
risolta), ma gli interessi degli stati nazionali rimangono. Sono sicuro che Russia e Italia siano per lo più consonanti o
parallele.
Per
quanto attiene, come ha detto, punti dolenti nel dialogo bilaterale, ricordo - forse
- l'espulsione dall'Italia di due diplomatici russi nel 2018 come parte di una
campagna collettiva di paesi occidentali in connessione con il "caso
Skripal’". O l'arresto, nell'agosto di quest'anno a
Napoli, di un cittadino russo su richiesta della parte americana che chiedeva
la sua estradizione negli Stati Uniti. Ma, come può
vedere, tali episodi maligni non sorgono nel quadro dell'interazione
russo-italiana, ma vengono introdotti e intenzionalmente dall'esterno.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Quest'anno ricorre il 70° anniversario della
fondazione della Repubblica Popolare Cinese e per molto tempo ha lavorato come
ambasciatore russo in Cina. Qual è, secondo lei attualmente
l'influenza della Cina sulla politica europea e mondiale ?
S. Razov: Se
passiamo dal discutere dalle questioni italiane alla Cina, temo che la Sua
stimata rivista non disporrà di spazio sufficiente sulla carta. Pertanto sarò
breve. Nei 70 anni successivi alla formazione della Repubblica Popolare Cinese,
compresi gli ultimi 45 anni durante i quali sono stato coinvolto in un modo o
nell'altro nelle relazioni con questo paese, il popolo cinese ha fatto davvero
un grande passo avanti nel suo sviluppo. Di conseguenza l'influenza della Cina
sulla politica mondiale è aumentata notevolmente. La RPC è un membro permanente
del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è una potenza nucleare, è il
paese più popolato del mondo, un centro economico leader che ora assume ruoli primari
in settori chiave del progresso scientifico e tecnologico. Di un tale acuto scatto
acuto in Occidente suscita tutt’altro che entusiasmo. Per quanto riguarda la
Russia sono sicuro che l'attuale linea volta a rafforzare il partenariato
strategico privilegiato e la cooperazione reciprocamente vantaggiosa con la
Cina sia ottimale e l'unica giusta, tenendo conto di tutte le considerazioni.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Secondo i dati ufficiali, gli scambi tra
Russia e Italia nel primo trimestre del 2019 sono leggermente aumentati, ma
anche le esportazioni russe sono aumentate. Qual è la ragione di ciò?
S. Razov: La
situazione nelle nostre relazioni commerciali ed economiche bilaterali,
purtroppo, non causa molta soddisfazione anche se, per quanto ne sappiamo, nessuna
delle 500 aziende italiane che operano nel mercato russo ha ridotto le sue
attività a causa delle restrizioni dovute alle sanzioni. L'Italia
negli ultimi anni è scesa dal terzo/quarto posto nel 2013 al settimo nel 2019
nell'elenco dei nostri maggiori partner.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: Quali sono i progetti comuni italo-russi più
significativi attualmente in fase di realizzazione o in fase di preparazione?
S. Razov: E’ in corso una collaborazione
in molte aree prioritarie. Citerò solo il più grande dei
progetti in corso. La società italiana Maire Tecnimont ha
completato la costruzione e l’entrata in funzione di un impianto di ammoniaca
nella regione di Leningrado (investimento complessivo di 1 miliardo di dollari).
La stessa società è coinvolta nella costruzione dell'impianto di
lavorazione del gas Amur (gli investimenti sono anche molto grandi).
Nel
dicembre 2018, con la partecipazione attiva dei partner italiani, è stato
lanciato il progetto Yamal LNG. Nell'ambito del
finanziamento totale del progetto (19 miliardi di dollari), la banca italiana
Intesa Sanpaolo ha concesso prestiti per un valore superiore a 800 milioni di
euro a copertura assicurativa per le agenzie europee di credito
all'esportazione a sostegno delle forniture di attrezzature italiane. Esistono molti altri progetti di cooperazione interessanti e su larga
scala.
«Mezhdunarodnaja Zhizn’»: L'Italia
è tradizionalmente uno dei luoghi di vacanza in Europa preferiti dai russi.
Ma quanti italiani vengono in Russia?
S. Razov: Avete ragione, l’Italia
tradizionalmente è stata oggetto di un crescente interesse da parte dei
cittadini russi. Il ricco patrimonio culturale e storico, il clima favorevole,
il mare, il cibo delizioso, l'ospitalità tradizionale e la cordialità verso gli
ospiti stranieri provenienti anche dalla Russia. L'Italia è visitata ogni anno
da 8/900 mila dei nostri concittadini. La stragrande maggioranza dei visitatori
riceve le impressioni più favorevoli. Significativamente meno turisti italiani
viaggiano in Russia - 130-150 mila persone all'anno. Devo dire, tuttavia, che
la recente decisione in Russia di emettere nel modo più semplificato i cosiddetti
"Visti elettronici" per i viaggi a San Pietroburgo ha suscitato molto
interesse qui. Penso che, data questa decisione, il flusso di turisti italiani
in Russia nei prossimi anni potrebbe aumentare notevolmente.
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