Commento del Dipartimento di informazione e stampa del Ministero degli
Esteri della Russia sul quinto anniversario "Complesso di misure" di
Minsk per risolvere il conflitto nella parte orientale dell'Ucraina
12 febbraio - cinque anni dalla data della firma «del Complesso di misure
per l'attuazione degli accordi di Minsk», base senza alternative per la
soluzione del conflitto nel Donbass.
Questo documento è stato concepito per risolvere
due compiti: fermare la guerra civile e garantire una pace duratura. Il
conflitto armato interno è stato il risultato del colpo di Stato e delle azioni
antipopolari del governo nazionalista dell'Ucraina. Il nuovo governo ha
calpestato i diritti e le libertà dei cittadini nel sud-est del paese e ha
cercato con la forza militare di sopprimere la loro protesta pacifica. Non ha
funzionato. Gli abitanti del Donbass hanno dimostrato che possono difendere i
loro diritti, la libertà e la loro identità.
Cinque anni fa a Minsk, i rappresentanti di Donezk
e Lugansk con la firma di un «Complesso di misure» hanno accettato di far parte
dello stato ucraino, a condizione dell’amnistia e del conferimento della
garanzia costituzionale di uno Status speciale, che l'allora presidente
dell'Ucraina Poroshenko aveva promesso di realizzare. Successivamente nel
Donbass si dovevano tenere elezioni ed iniziare a ripristinare il controllo di
Kiev sul confine. Tutto questo era stato pianificato per attuarlo entro la fine
del 2015.
Gli accordi firmati sono stati sostenuti dal "Quartetto
di Normandia", approvati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e
sono divenuti parte del diritto internazionale. La loro attuazione è
strettamente monitorata da una speciale missione di monitoraggio dell'OSCE.
Apprezziamo e sosteniamo gli sforzi (dell’OSCE) che, secondo il mandato
ricevuto, devono basarsi sui principi di imparzialità e trasparenza.
Oggi è opportuno ricordare i contenuti del «Complesso
di misure" che molti stanno cercando di travisare. Il Ministero degli
Esteri della Federazione Russa pubblica sul suo sito una copia del testo
autentico di questo documento.
Purtroppo nessuna delle disposizioni è ancora
pienamente soddisfatta. Nonostante l'armistizio ripetutamente annunciato, non si
è ancora riusciti a raggiungere un completo cessate il fuoco. Sulla linea di
contatto continuano a bombardamenti, non vengono ritirate le attrezzature
militari. Al Donbass non è stato concesso lo Status speciale costituzionalmente
garantito, non è stata emanata l'amnistia. Nei fatti Kiev ha iniziato il
sabotaggio del "Complesso di misure" subito dopo la sua firma.
Alcuni progressi sono stati raggiunti grazie alle
tattiche dei "piccoli passi". In cinque anni sono stati conclusi due
importanti scambi di prigionieri, nei quali sono state liberate circa 500
persone. Ulteriori accordi del 2015-2016 per il ritiro delle forze armate dalle
aree pilota e la "formula Steinmeier", due grandi concessioni a Kiev
da parte del Donbass, sono state ottemperate dalle autorità ucraine solo nel
2019 e solamente a seguito del cambio del
Capo dello Stato.
Non così velocemente come vorremmo anche le
ultime decisioni del vertice di Parigi del «Quartetto Normandia». Prima di
tutto, si tratta di questioni politiche. Qui vediamo una vera e propria falsificazione
del processo da parte Ucraina, che ancora non permette nemmeno il pensare ad un
dialogo diretto con il Donbass. Altri aspetti politici degli accordi di Minsk
non sono implementati – l'attuazione della riforma costituzionale, la
determinazione delle modalità delle elezioni locali. Dimenticate, a quanto
pare, anche le promesse elettorali di Zelenskij sull'indebolimento del blocco
economico e dei trasporti nelle Repubbliche autoproclamate.
Il processo di composizione del conflitto viene complicano
dall’aggressiva retorica dell'Ucraina, dalla sua critica agli accordi di Minsk,
all’appello ad una loro revisione ed anche all'idea di introdurre nel Donbass
un’amministrazione internazionale di occupazione investe di missione di pace
dell’ONU, il che contraddice il «Complesso di misure». Viene peggiorata la
situazione della legislazione di Kiev, i famigerati atti di reintegrazione del
Donbass, l'istruzione, la lingua di stato, il progetto di legge sul nuovo
dispositivo amministrativo-territoriale che stanno cercando di promulgare per
l'adempimento degli obblighi di decentramento.
Si è arrivati anche al punto che l’Ufficio
statale investigativo dell'Ucraina ha aperto un procedimento penale su un possibile
tradimento da parte dell'ex presidente Poroshenko relativamente alla firma del
"Complesso di misure". Non è chiaro se si tratta di elementi di lotta
politica interna o di un tentativo di mettere in discussione l'accordo di
Minsk. In ogni caso, una loro revisione avrà conseguenze imprevedibili per
l'intero processo di composizione interucraino.
La parte russa sostiene l'attuazione completa e
coerente di tutte le disposizioni del «Complesso di misure». Sosteniamo gli
sforzi dei nostri partner del "Quartetto Normandia", così come dell'OSCE
come coordinatore del lavoro del gruppo di contatto e li incoraggiamo a sollecitare
le autorità ucraine per una rapida e coscienziosa attuazione dei loro obblighi.
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