venerdì 7 febbraio 2020

SONDAGGIO SHOCK IN UCRAINA



  Kiev sul Donbass: “Leggi. Fa male, ma fa riflettere”




L'Ucraina è scioccata dal sondaggio dell'opinione pubblica sull'umore nelle Repubbliche popolari (del Donbass NdT) (https://zn.ua/internal/yugo-vostok-vetv-dreva-nashego-_.html). I giornalisti e sociologi ucraini hanno condotto una vera indagine sociologica sui territori della DNR e LNR. I risultati sono molto diversi da quelli falsi precedentemente distribuiti dai propagandisti di Kiev.
La pubblicazione ucraina «Zerkalo Nedeli» che è difficile sospettare di simpatia per la Russia ed il Donbass, e l'agenzia "New Image Marketing Groups" hanno organizzato un’indagine sociologica sul territorio della DNR e LNR. Una ventina di intervistatori sono arrivati ​​nel Donbass dall’Ucraina senza rivelare il cliente della ricerca e comportandosi nel modo più discreto possibile. Secondo gli organizzatori gli intervistatori non hanno subito alcuna "intimidazione" da parte dei loro interlocutori, il che indica l'obiettività dell'indagine.
Secondo «Zerkalo Nedeli» l’indagine è stata condotta dal 7 al 31 ottobre. Vi hanno partecipato 1.606 persone: 800 nella LNR e 806 nella DNR. Per calcolare il campione sono stati utilizzati dati demografici statistici. L'errore di campionamento è stato stimato dagli organizzatori nel non più del 3,7%. Tra gli intervistati il 45,2% sono persone con istruzione secondaria professionale, il 23,3% con istruzione superiore, il resto dei partecipanti al sondaggio ha diverse forme di istruzione incompleta. Il 53,5% sono donne, il 46,5% sono uomini.
Il 97% dei partecipanti allo studio ha dichiarato di parteggiare per nessuna delle parte in conflitto, mentre il 90% ha dichiarato di parlare russo in casa.
Circa il 41% degli intervistati ha dichiarato di essere povero (il 36,4% ha affermato di potersi permettere solo il cibo e il 4,9% ha dichiarato di risparmiare anche sul cibo). Tuttavia, per fare un confronto: in Ucraina oltre il 72% dei partecipanti a tali sondaggi si è recentemente definito povero.
Gli autori di "Zerkalo Nedeli", rivolgendosi ai lettori ucraini, hanno descritto i risultati dello studio come segue: "Leggi. Fa male, ma fa riflettere".
Il 50,3% dei residenti nelle due repubbliche ha affermato che, a loro avviso, la situazione economica in Ucraina è peggiorata nell'ultimo anno, il 41,4% - che non è cambiata e solo il 6,3% che è migliorata. I rappresentanti de Donbass valutano la propria situazione economica in modo più ottimistico (il 57,3% - stabile, il 28,4% - in peggioramento, il 14,2% ritiene di aver iniziato a vivere meglio).
I sociologi hanno sottolineato che gli scenari di "unificazione" con l'Ucraina o il congelamento del conflitto provocano aspettative negative tra gli intervistati. I residenti delle repubbliche associano prospettive positive principalmente al riavvicinamento con la Federazione Russa.
Il 57% degli intervistati, rispondendo alla domanda sulla loro cittadinanza ufficiale, si è definito cittadino ucraino, quasi il 35% ha già ricevuto il passaporto del DNR o LNR, circa il 7% è cittadino russo.

L'80,8% degli intervistati ha dichiarato di non voler lasciare le repubbliche. L'11,1% vorrebbe trasferirsi nella Federazione Russa. Ma solo il 5,2% desidera vivere il proprio futuro in Ucraina (e questo solo se saranno garantiti posti di lavoro e abitazioni).
Oltre il 37% degli intervistati è stato in Ucraina nell'ultimo anno. Tuttavia, tra questi, la maggioranza assoluta (32,3% del totale degli intervistati) è costituita da pensionati allo scopo ricevere pagamenti sociali nei territori controllati da Kiev. Senza una "occasione di pensione" in Ucraina, si sono recati solo circa il 5% delle repubbliche.
Tuttavia, tutto quanto sopra è solo un prologo agli argomenti principali del sondaggio.
Il 76% dei partecipanti all’indagine definisce il conflitto nel Donbass "intra-ucraino". E solo il 3,1% lo classifica come una guerra lanciata da "Russia e gruppi filo-russi". L'86% afferma che la Russia non ha nulla a che fare con l'inizio delle ostilità. I giornalisti del "Zerkalo Nedeli", pro-occidentali, lanciano ironiche osservazioni su questo posto ai residenti delle Repubbliche (dicono, "dove avete preso gli armamenti"), ma il fatto rimane. Le persone che vivono nella zona di guerra o nelle sue immediate vicinanze sostengono che non esiste un "conflitto ucraino-russo" e che la milizia locale protegge il Donbass da Kiev. Ma i residenti di Leopoli e Ternopol, che vivono a più di mille chilometri dal campo di battaglia, per lo più "conoscono meglio" la situazione di chi sta combattendo vicino a Donezk e affermano che sono "truppe russe" ...
Dei politici e degli uomini d'affari ucraini nelle Repubbliche non ci si fida. Circa il 61% ha un atteggiamento negativo nei confronti dell'oligarca ed ex governatore Sergej Tarut, il 65% nei confronti dell'oligarca Rinat Achmetov, l'86% nei confronti dell'ex presidente dell'Ucraina Leonid Kuchma, il 94% nei confronti di Viktor Jushchenko, il 97% nei confronti di Petro Poroshenko.
I residenti delle repubbliche non contano particolarmente sull'attuale presidente ucraino, Vladimir Zelenskij. Il 79% degli intervistati lo vede male o molto male. Il 43% inoltre afferma che il loro atteggiamento nei confronti di Zelenskij è peggiorato di recente. L’85% dubita o non crede nella capacità del leader ucraino di raggiungere la pace nella regione. Circa il 72% afferma che le promesse di Zelenskij differiscono dalle sue azioni reali.
Il 75% dei residenti (nelle Repubbliche) da un giudizio negativo nei confronti degli Stati Uniti e l'84% del blocco NATO. Allo stesso tempo oltre l'84% degli intervistati ha espresso la propria simpatia per la Russia e solo il 3,1% ha dichiarato di essere "freddo" o "piuttosto freddo" nei confronti della Federazione Russa.
E la cosa più importante. Solo il 5,1% dei partecipanti all’indagine vorrebbe vivere in un'Ucraina unitaria come "prima del 2014". Il 13,4% concorda su uno status speciale all'interno dell'Ucraina (ovvero, la federalizzazione). Il 16,2% considera le Repubbliche indipendenti. E il 64,3% è sicuro che il DNR e LNR in futuro dovrebbero far parte della Federazione Russa.
Inoltre, secondo "Zerkalo Nedeli", nei territori controllati da Kiev, il 56% della popolazione vorrebbe restituire il Donbass "alle vecchie condizioni".
Più di recente, “Canale 5” di proprietà di Petro Poroshenko, riferendosi ad alcuni esperti indistinti, ha dichiarato che il 54% dei residenti nelle Repubbliche era presumibilmente pronto a tornare in Ucraina. Tuttavia, ora questo mito è stato completamente confutato. I rappresentanti di un'agenzia di indagini sociologiche indipendente e un giornale francamente filo-occidentale sono stati costretti a dichiarare il fatto che gli abitanti del Donbass vogliono vedersi come russi e non guardano a nessuno dei famosi politici ucraini.
Naturalmente gli autori di Zerkalo stanno provando, come un uomo che sta annegando in una pozza d’acqua, a cogliere il fatto che una parte significativa della popolazione delle Repubbliche abbia conservato i passaporti ucraini. E qui i giornalisti sono astuti. Dopotutto, sono ben consapevoli che i documenti con il tridente sono conservati principalmente dai pensionati, che sono costretti a viaggiare per ricevere le pensioni ucraine. Ma anche i titolari di passaporti ucraini durante l’indagine non hanno nascosto le loro simpatie per la Russia.
Il sondaggio pubblicato sulle pagine di Zerkalo Nedeli è, prima di tutto, un messaggio per i cittadini ucraini contenente tre punti chiave.
Il primo è che i residenti del Donbass non vedono un futuro comune con la “Nezalezhnaja” (appellativo dell'Ucraina che vuol dire "Indipendente" NdT) (allo stesso tempo, si dovrebbe notare che non sono malighi: il 45%, nonostante cinque anni di derisioni, è neutrale nei confronti dell'Ucraina e solo il 29,4% è freddo).
Il secondo - i residenti del Donbass vedono il loro futuro con la Russia.
Terzo: qualsiasi discorso sulla "guerra russo-ucraina" è un vaneggiamento ed una finzione.
Le persone che vedono le battaglie letteralmente con i loro occhi dicono, con la piena responsabilità, che non ci sono "Forze armate della Federazione Russa" nel Donbass. E nel 2014-2015 sono stati eroi locali, metalmeccanici, tassisti e guardie di supermercati, rafforzati da un numero di volontari russi, a fermare gli "eroi ucraini".
Cosa fare con questi dati (devo dire, piuttosto preziosi) spetta agli stessi ucraini. Possono continuare a ignorare la realtà vivendo in un delirante mondo virtuale creato dagli imperi mediatici di Kolomoiskij, Pinchuk e Poroshenko. Ma è possibile, anche se attraverso il dolore, finalmente realizzare la verità e costruire il loro futuro, a partire da loro stessi. Sarebbe anche bello pentirsi. Dopotutto l'umore che prevale nel Donbass è il risultato di cinque anni di bombardamenti, rapimenti e derisioni della propaganda offensiva, non solo d parte di politici ed oligarchi, ma anche di "ragazzi semplici" che portano bombe ai cannoni e sparano falsi reportage per i canali di Kiev ...


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