Poniamo
l'attenzione sul rafforzamento della presenza biologica americana all'estero.
Vorremmo la stessa attenzione da parte di Washington che dovrebbe focalizzare le
proprie responsabilità in questa direzione. Anche nelle repubbliche ex sovietiche
dove con il pretesto di combattere il bioterrorismo nell'ambito del programma
di difesa degli Stati Uniti «Insieme riduciamo la minaccia» si organizzano
biolaboratori con un duplice scopo.
In
particolare, sul territorio della Georgia alla periferia di Tbilisi, il centro
americano-georgiano per la salute pubblica chiamato R. Lugar, del qual abbiamo
parlato molte volte. Questo laboratorio complesso è ufficialmente incluso nel
sistema militare americano di controllo globale sulla diffusione delle malattie
infettive, unitamente a strutture simili in diversi altri paesi. Inoltre,
secondo le informazioni disponibili, è stato recentemente nuovamente visitato da
alti funzionari del Pentagono che hanno offerto alle autorità georgiane di
ampliare la gamma delle attività di ricerca.
Nel
frattempo non si può escludere che in tali laboratori americani di riferimento in
paesi terzi siano in corso attività per creare e personalizzare una varietà di
agenti patogeni di malattie pericolose, anche per scopi militari. Naturalmente
non possiamo ignorare il fatto che tali infrastrutture con un potenziale
biologico pericoloso siano poste dagli americani nelle immediate vicinanze dei
confini russi. Questo argomento è stato da noi ripetutamente sollevato nel
corso degli ultimi anni. Nessuna indignazione per queste sue azioni molto
pericolose che possono portare a conseguenze imprevedibili non è stata sentita da
Washington. Sarebbe ora.
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