lunedì 20 aprile 2020

Sulla decisione degli USA di interrompere il finanziamento all'Organizzazione mondiale della sanità




Riteniamo controproducente e, per usare un eufemismo, irresponsabile, la decisione di Washington di sospendere i contributi al bilancio dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nonché i tentativi di questo paese di incolpare l'OMS per ciò che sta accadendo negli Stati Uniti e metterla in un angolo nella situazione di una crescente pandemia.
Le accuse all'OMS di passività, opacità e ancor più di intenzioni maligne sono completamente infondate. Abbiamo già pubblicato una cronologia delle azioni dell'OMS, un elenco delle decisioni è disponibile sull’account del Ministero nei social network ed il Ministro degli affari esteri russo Sergej Lavrov ha parlato di questi documenti. Potete vedere voi stessi che dopo aver ricevuto i dati primari, l'organizzazione nello spazio pubblico ha iniziato ad agire molto attivamente, dichiarando tutti i passi che sta prendendo.
L'organizzazione, in tutte le fasi dello sviluppo della pandemia, ha agito nell'ambito del suo mandato, in stretta conformità con le linee guida degli Stati membri e sulla base di prove scientifiche. Ma c'è un punto molto importante. Washington ora sta parlando dell'OMS, come se stesse prendendo le distanze da questa struttura, come se fosse un'organizzazione non governativa, come se fosse una specie di comunità non tanto di paesi, ma di persone che agiscono a loro discrezione.
Torniamo ai fatti. Gli americani ricoprono due posizioni di direttore generale aggiunto e sono ampiamente rappresentati in tutte le divisioni del segretariato dell'OMS, nonché nei comitati di esperti, incluso il comitato di esperti per le emergenze dell'OMS, convocati conformemente al regolamento sanitario internazionale. Inoltre, come sottolineato dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov il 14 aprile scorso, il fatto che l'OMS abbia giocato e continui a svolgere un importante ruolo di coordinamento nel contribuire a combattere la pandemia si riflette nella pertinente risoluzione del consenso delle Nazioni Unite e nella dichiarazione finale del vertice del “G20". In entrambi i casi, gli Stati Uniti hanno sostenuto attivamente il consenso. Procediamo dal fatto che questa è la posizione ufficiale degli stati.
Naturalmente, in futuro sarà necessario condurre un'analisi dettagliata della risposta dell'OMS al virus e prendere decisioni sulla quella base. L'esperienza che il mondo sta vivendo oggi non ha precedenti in termini di impatto sulla situazione esistente. Precedentemente vi erano state pandemie, anche globali con conseguenze molto complesse e talvolta persino disastrose per l'umanità, ma tenendo conto dell'impatto sulla vita moderna di una persona, sulla sua psicologia, sull'atteggiamento nei confronti della vita, sull'ambiente socio-culturale - questa è probabilmente la prima volta.
Proseguendo nel rispondere alla decisione degli Stati Uniti in merito all'OMS voglio dire che nulla ha impedito alla delegazione statunitense, in quanto membro del Consiglio esecutivo dell'OMS, di avviare l'adozione a febbraio di una risoluzione straordinaria volta a rafforzare la capacità dell'OMS, di aiutare l'Organizzazione a svolgere più efficacemente il suo compito principale di coordinamento del lavoro sanitario internazionale. Pertanto allontanarsi ora dall'OMS, incolparla di qualcosa ed allo stesso tempo dimenticare il proprio ruolo nella sua gestione non è in qualche modo comme il faut.


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